Quando si parla di San Vito Lo Capo si pensa al mare cristallino, alla lunga battigia con la sua sabbia finissima e ad un paesino delizioso. Eppure a San Vito e alla sua origine è collegata anche una storia fatta di pietre, santi e valanghe.
Ci troviamo in provincia di Trapani. A pochi passi dalla famosa Riserva dello Zingaro. Un po’ meno famosa è invece la Cappella di Santa Crescenzia e la sua storia.

Poco prima di arrivare a San Vito lo Capo, s’incontra, un tempietto: semplice nella forma ma molto suggestivo. Si trova lungo la strada provinciale 16.
Secondo una credenza popolare San Vito avrebbe cercato inutilmente di convertire gli abitanti del villaggio di Conturrana. Questi abitanti, per non avere ascoltato la predicazione, vennero puniti da Dio con una frana che seppellì l’abitato.
C’è un luogo in cui però questa frana si fermò: lì dove sorge l’edicola di Santa Crescenzia, in contrada Valanga per l’appunto. La Santa, infatti, trasgredendo l’ordine divino di non voltarsi per non assistere al castigo di Dio, divenne di pietra per lo spavento.
Una credenza popolare attribuisce poteri particolari a questo luogo. Si dice che per superare la paura (‘u scantu) o per chiedere alcune grazie bisogna lanciare delle pietre all’interno dell’edicola.