Se l’aroma a noi più caro e familiare, quello del caffè, dovesse essere raccolto in un solo luogo, quel luogo sarebbe certamente il museo del caffè Morettino a Palermo.
È qui che vista e gusto si incontrano, in modo eccezionale: se il gusto amato del caffè può variare dal dolce all’amaro, la vista non si troverà in disaccordo.
Il fascino di oggetti legati al mondo più che familiare del caffè, hanno messo su casa in questo posto: i locali dell’industria Morettino. Tre secoli di storia e tradizioni, di vita quotidiana, di racconti e ricordi. La “Musa Nera” (così fu definita la bevanda), qui regna sovrana. E con essa, tutta una serie di strumenti legati alla sua vita: dai macini della nonna ai tosta-caffè dalle forme strampalate (e bellissime), possenti macchinari con ruote dentate, simili a progetti del genio di Leonardo da Vinci e, per finire, anche quei miracoli dell’ingegneria meccanica made in Italy delle macchine da caffè per espresso.
Il caffè e le macchine, giro del mondo in oltre mille pezzi
Dai macinacaffè risalenti alla prima guerra mondiale, (realizzati con i porta-munizioni dai fanti) alle caffettiere a colonna dei primi del Novecento, e tornando indietro fino ai tosta-caffè del Settecento e dell’Ottocento con le loro strampalate forme cilindriche, tonde o a padella fatte apposta per tostare il caffè, nulla mancherà di affascinarvi e incuriosirvi. Il Piccolo museo del caffè dell’industria Angelo Morettino sarà pure piccino, ma è carico di tesori unici e preziosi, che non è facile vedere in giro. Si, perché in questi piccoli locali, c’è tutta la storia del caffè e pezzi che arrivano da tutto il mondo. E se non mancano gli oggetti dalle forme veramente buffe e originali, dietro le vetrine non sono assenti neanche oggetti che hanno fatto la storia: il macinino turco ottonato del Seicento, ad esempio, ma anche quello delle nostre nonne. E piccoli strumenti e utensili domestici con forme di pera o di mela, che non mancheranno di scatenare la vostra curiosità.
La storia del museo del caffè
Sebbene il museo in sé si sia concretizzato da qualche anno, Angelo Morettino, fondatore dell’azienda che ha lasciato la guida ai figli Arturo, Alberto e Alessandro dal 2004, ha coltivato la sua passione per tutta la sua vita, cercando di recuperare i pezzi della collezione che oggi si mostra generosa ai nostri occhi. Angelo ha recuperato alcuni dei suoi pezzi persino a Parigi, dove trovò alcuni cimeli del palermitano Procopio Coltelli, che fondò, nel Seicento, il celebre Caffè Le Procope, contribuendo enormemente a diffondere la conoscenza della cultura e della tradizione del caffè oltralpe. Quindi, oltre alle tradizioni più prettamente familiari, il museo ospita anche un angolo del barista, in cui decine di macchine per espresso segnano la lunga storia che va dall’inizio del Novecento fino agli anni Sessanta. E tutte sono state recuperate nei vecchi bar della nostra Penisola. Il museo è stato progettato da Riccardo Agnello e ordinato meticolosamente da Arturo Morettino. È una vetrina sul mondo del caffè in tutte le sue sfaccettature: non solo la preparazione, ma anche la degustazione: dal caffè al volo degli uomini d’affari, alla tazzina presa in famiglia, con contorno di storie e confidenze. L’azienda svolge comunque altre attività culturali: tra queste, i seminari per gli operatori specializzati, i baristi e le scuole, per far conoscere e per diffondere la cultura del caffè.
Caffè, curiosità in cifre
Un oggetto unico è la caffettiera-locomotiva, unica e preziosissima, del Toselli. Gli alambicchi in vetro, dimostrazione dell’uso dei principi fisici al caffè, servivano a dare al consumatore l’impressione di consumare una bevanda molto particolare, un distillato esclusivo.
Un percorso polisensoriale. È così che ama definirlo Arturo Morettino, presidente del CdA dell’azienda. Un percorso che inizia con la degustazione delle diverse miscele, in perfetto equilibro tra gusto e aroma, e che prosegue con la visione aerea del processo produttivo, estremamente all’avanguardia. Quindi, il primo coffee-stop: un documentario, “il caffè e la sua origine, storia e produzione”, vi farà conoscere i segreti e i processi nella creazione di quella che ormai, non è più semplice bevanda, ma rito, tradizione, famiglia. E poi sarà la volta del museo vero e proprio: l’incontro con la memoria storica aziendale. All’interno di meravigliose vetrine, si viene portati indietro nel tempo e fino ai giorni nostri. L’intero itinerario di produzione del caffè, dai tostini ai macinacaffè, per finire alle caffettiere e alle macchine per espresso si dispiega davanti ai vostri occhi. E così, dalla trasformazione del chicco, fino alla nascita del caffè, nasce e si dimostra la filosofia dell’azienda Morettino: moderna ma col cuore antico.
INFORMAZIONI UTILI
Il Museo del Caffè Morettino, via Enzo Biagi 3-5 Palermo, può ospitare 50 visitatori per volta. Per le prenotazioni delle visite che saranno effettuate solo per gruppi: 091 6883736 o info@caffemorettino.it.