Il documentario che racconta i murales di Prizzi, il paese al centro dei Sicani, non è riuscito a portare a casa il successo al Taormina Film Fest.
Gli avversari erano degni di nota e la presenza al Festival di cinema di Oliver Stone incuteva terrore anche ai veterani del mestiere.

Ma come ogni sconfitta, anche questo racconto di Sicilia si porta dietro una grande possibilità: quella di poter vivere dal vivo, in una dimensione di viaggio, il paese di Prizzi, al centro dei Sicani.
Vedere, esserci per poi innamorarsi: di un luogo e di una storia. Come è accaduto per il regista Luca Vullo, che fino all’ultimo ha creduto nella possibilità di ottenere un premio e per Dave Atkinson, lo psichiatra americano che ha scoperto Prizzi per caso e non è più andato via.
Provate a farci un salto, lasciatevi ospitare dai ragazzi di Sikanamente e poi guardate Dallas in Prizzi, in modo da poter vivere appieno anche la costruzione di un lavoro artistico che è partito da un luogo di Sicilia per arrivare al cuore della gente.
Per la cronaca, nella sezione documentari del Taormina Film Fest, il Premio Cariddi come miglior documentario è andato a One Child Nation diretto da Nanfu Wang e Jialing Zhang. Hanno ottenuto menzioni Patma Tungpuchayakul per Ghost Fleet e Andrea Crosta per Sea of Shadows.