Se siete in viaggio a Palermo nei giorni del Festino di Santa Rosalia non potete andar via senza assaggiare le lumache, che in siciliano si chiamano “babbaluci”.
La tradizione vuole che siano lumache raccolte nei campi di grano. Ne è pieno il corleonese ad esempio, anche se oggi i fruttivendoli vendono prevalentemente quelle d’allevamento che sono altrettanto buone.
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Le lumache del Festino di Santa Rosalia, fra le tante cose da fare durante questa festa, si mangiano con le mani facendo un buco nel guscio e succhiando. Il gusto è dato dall’aglio soffritto, sale, prezzemolo e pepe nero.
Se siete in viaggio a Palermo per il Festino di Santa Rosalia difficilmente potrete mettervi alla prova con la preparazione, anche perché essa richiede molto tempo. Le lumache vanno prima lasciate in acqua fredda una notte intera in una pentola con del sale ai bordi per evitare che le lumache scappino.
Vanno poi cotte per qualche istante e condite alla perfezione con l’aggiunta di pepe alla fine.
E allora dove poterle mangiare?
Se avrete il tempo di frequentare i mercati rionali o i grandi mercati storici come Ballarò o il Capo, certamente potrete chiedere ai fruttivendoli se al tramonto preparano le lumache del Festino di Santa Rosalia. Chiamateli semplicemente babbaluci.
L’alternativa più semplice è quella di recarvi a piazza Kalsa intorno alle cinque del pomeriggio. Lì, ad un angolo della piazza, ogni giorno vengono sfornati chili e chili di babbaluci ben conditi da mangiare guardando il mare e con una birra ghiacciata in mano.
Un’esperienza che tocca le papille gustative ma anche l’animo del viaggiatore che ama il cibo di strada. Provare per credere.