Ficarra, un paese in cui potersi tuffare dentro ad un romanzo e viverne qualche pagina dal vivo. Un desiderio qualche volta anche possibile come ne Il Gattopardo.
Come a Ficarra, cittadina dei Nebrodi, e musa ispiratrice per alcune delle righe che Tomasi di Lampedusa ha messo giù per il suo capolavoro: Il Gattopardo.

Abbarbicato su un colle che ha il mare di Capo d’Orlando davanti a sé ed il bosco delle vette più interni alle spalle, Ficarra è un concentrato di nobile bellezza.
E da lì al romanzo il passo è breve, come per Camilleri e i luoghi di Sicilia. I palazzi, le chiese e quelle viuzze così strette che portano a cortili e piazzette sono davvero la porta per l’immaginazione.
Non c’è bisogno di chiudere gli occhi per vedere gli sfarzi ottocenteschi, la vita di signori, campieri e contadini. Le maioliche colorate sopra le quali si aprivano le danze e le pareti sapientemente rivestite da ricami di seta, secondo un’antica tradizione locale, (ne parliamo in questo articolo), che vedeva le famiglie direttamente impegnate nella creazione della preziosa stoffa.
Ficarra (Messina) e Tomasi di Lampedusa, un legame indissolubile
Era il 1943 quando l’autore de Il Gattopardo, che potete leggere da qui, lasciò Palermo, investita dai bombardamenti della Seconda Guerra, per rifugiarsi proprio a Ficarra (I cugini Piccolo di Calanovella si trovavano a Capo d’Orlando).
Fu proprio nei pochi mesi di residenza nel paesino che lo scrittore trovò ispirazione per alcuni dei personaggi narrati nel romanzo ed alcune atmosfere riproposte fra le sue pagine.
Don Ciccio Tumeo, organista di Donnafugata e l’amministratore don Onofrio Rotolo, identificato nel campiere Pietro Gullà, il barone Malvica e forse anche il cane Bendicò sono tutte figure con cui Tomasi di Lampedusa entrò in contatto durante il soggiorno.
Cosa vedere a Ficarra: le bellezze culturali
Basterà una giornata per girare a piedi e in lungo e in largo tutto ciò che il paese di Ficarra offre sul fronte culturale. A due passi dalla piazza, dalle cui scale si scorge una bella vista della chiesa Madre, c’è palazzo Milio, andrete avanti e dopo una salita raggiungerete la fortezza carceraria dal cui ingresso potrete ammirare l’intera vallata.
Addentrandovi dal lato opposto avrete invece la possibilità di vedere la casa in cui soggiornò Tomasi di Lampedusa e il santuario dell’Annunziata. Su, nell’altra punta del colle di questo paese che si dirama in lunghezza, ci sono invece i ruderi dello splendido convento dei cento archi annesso ad una villa che guarda le Eolie e che custodisce uno splendido portale nobiliare in pietra arenaria.
Già, non dimenticate di guardare con attenzione gli ingressi dei palazzi, rimarrete piacevolmente sorpresi dai lavori in pietra. Non perdete la chiesa del Carmelo, che sta dall’altro lato del paese.
Gli ulivi secolari di Ficarra, l’itinerario naturalistico
Gli enormi possedimenti terrieri che circondavano Ficarra erano coltivati principalmente ad ulivi. L’oliva minuta dei Nebrodi ed il suo olio sono famosi per la bontà e le proprietà organolettiche.
Prima della raccolta autunnale i nobili concedevano a chi viveva nei dintorni di passare sotto gli alberi per raccogliere i frutti già caduti a terra; una canna conficcata nel terreno segnava la fine della concessione e dava il via alla vera raccolta.
Gli ulivi secolari che circondano il centro abitato sono oggi diventati mete di un percorso naturalistico che dalle campagne si addentra sino al centro abitato. E ad ognuno di questi monumenti della natura è stato associato, e lo si continua a fare, il nome e la storia di un personaggio legato al paese o al romanzo del Gattopardo.
Proprio ai bordi delle ultime case troverete l’ulivo Tomasi di Lampedusa e quello intitolato ad Agata Giovanna Piccolo. Storie e racconti di vita che potrete spulciare camminando immersi nel verde dei Nebrodi. Noccioleti e fitti boschi completano un panorama per vivere appieno anche la natura.
Le bontà culinarie dei Nebrodi: olio, funghi e nocciole
La distanza da Capo d’Orlando è veramente breve ma il paese de “Il Gattopardo” conserva tante delle buone produzioni culinarie che caratterizzano l’intero territorio nebroideo.
Se dovessimo scegliere tre parole chiave diremmo olio, funghi e nocciole. Seppur piccola, la produzione di olio extravergine ricavato dalle olive di Minuta è di altissima qualità. Un prodotto da gustare per gli appassionati della dieta mediterranea.
Di fianco agli ulivi crescono anche le nocciole. Quello di fine estate – inizio autunno è il periodo migliore per chi vuole tuffarsi fra le campagne in cerca di qualche frutto da gustare ancora verde, in tutta la sua purezza. E dalla crema di cioccolato alle torte, con le nocciole si può davvero far di tutto in cucina. Infine loro, i funghi.
Porcini, ovuli ed altre specie prelibate crescono nel fitto sottobosco e nei periodi giusti i ristoranti della zona vi prepareranno certamente pietanze a base di questi prodotti della terra. E in questo senso Ficarra è davvero un toccasana per il palato.
Numeri utili
Il numero di telefono del Comune di Ficarra è 0941 582666.
Il sito web del comune di Ficarra è www.ficarra.gov.it.
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