Sono sempre più stretti i rapporti fra Cina e Sicilia, non solo dal punto di vista imprenditoriale ma anche turistico.
Ultima prova ne è l’incontro che il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha avuto con l’amministratore di una delle più importanti agenzie di viaggio Made in Cina, Ctrip. Cosa aspettarsi dunque?

Per la nostra personale esperienza, il viaggiatore cinese raramente si muove da solo ed anzi predilige viaggi organizzati e lo spostarsi in gruppo. Grosse strutture ricettive e gli itinerari turistici più noti in Sicilia non potranno dunque che beneficiarvi.
I cinesi, per la vastità del loro bellissimo territorio, amano molto spostarsi all’interno del Paese per conoscere le innumerevoli bellezze che offre la loro terra. E, poiché davvero la Cina ha mille mondi insieme, il turista è pronto ad aspettarsi tante e differenti cose da poter apprezzare.
L’occasione può essere dunque ghiotta anche per chi si muove nell’ambito del turismo sostenibile, con il coinvolgimento di piccoli gruppi in specifiche attività che possono andare dall’escursionismo al turismo enogastronomico.
Quest’ultimo, ad esempio, è un tema particolarmente caro ai cinesi. Per tradizione mangiano tante volte al giorno durante le frenetiche attività giornaliere e in più, al ristorante, sono soliti ordinare moltissime pietanze da condividere. Siamo certi che ameranno il cibo siciliano.
Turismo, possibili accordi Cina-Sicilia
E’ noto a tutti, i cinesi investono e “portano soldi al territorio” e in tempi in cui tutto sembra essere in vendita, come successo di recente per il caso di Isola delle Femmine, chissà che qualche operatore non voglia proprio investire in Sicilia.
“L’incontro – è scritto in una nota del Comune di Palermo – è servito a illustrare il report Palermo Porta Mediterranea già consegnato alle autorità cinesi in occasione della visita del Presidente Xi Jinping e che descrive le potenzialità della città per turisti e imprenditori, raccontando il cambiamento degli ultimi anni e le opportunità di investimento”.
L’amministratore di Ctrip, prosegue la nota, ha detto di essere “impressionato dalla grande apertura e dal grande cambiamento culturale di Palermo, che per molti era ricordata come città isolata e conosciuta nel mondo solo per il film il Padrino. Oggi appare certamente cambiata sotto diversi punti di vista”.