In Sicilia sta per concludersi la vendemmia. L’occasione è propizia per un viaggio all’insegna del buon vino, ecco il percorso da fare per scoprire meravigliosi paesaggi.
Come ben mostrava il film Sideways, In viaggio con Jack, che raccontava la storia di due amanti del vino che si mettono a vagare fra le cantine della California, per poter apprezzare le vigne e i panorami, oltre che un buon bicchiere, occorre mettersi in viaggio.

Proviamo allora a suggerirvi alcune delle possibili rotte da fare in Sicilia, lungo i vigneti più suggestivi. Il fatto che la Sicilia abbia una estesissima superficie vitata facilita il tutto perché, da qualsiasi meta turistica o meno vogliate partire, avrete comunque a disposizione innumerevoli possibilità. Ecco i percorsi.
1. Fra Palermo e Trapani, basta percorrere anche l’autostrada A29 per Mazara del Vallo e uscire nella zona di Alcamo per potervi perdere fra suggestivi paesaggi che si affacciano sul mare. Questa è la zona del famoso bianco d’Alcamo, da poter bere fresco al tramonto. In questo caso potreste approfittare per un salto nel borgo di Scopello e dedicarvi a una di queste cose che suggeriamo, o proseguire verso San Vito Lo Capo per un cous cous che con il vino calza a pennello. L’intera zona di Alcamo è coltivata per cui potete “perdervi” in tranquillità; da lì potete anche raggiungere il sito archeologico di Segesta per una sosta culturale
2. Nella valle del Belìce, lungo la Agrigento, Sciacca Palermo, potete percorrere lo scorrimento veloce SS624 per tuffarvi in una natura cangiante, laghi e una moltitudine di cantine, alcune delle quali fra le più grandi ed estese d’Europa. Prendete Menfi come punto di partenza se siete in provincia di Agrigento, o di arrivo se invece partite da Palermo. I dintorni di questo piccolo centro che si affaccia sul mare e che è da anni Bandiera Blu per le sue spiagge pulite, sono uno spettacolo di vitigni di ogni genere. C’è anche una pista ciclabile di pochi chilometri e adatta anche ai bambini, che attraversa alcuni di questi vigneti. Percorrendo la strada non avrete che scegliere dove uscire per conoscere il territorio. Provate a fare una sosta a Camporeale, ad esempio, in cui vi sono diverse cantine abbarbicate sulle colline. Davvero una strada unica.
3. Anche le terre del barocco, fra Modica e Ragusa, offrono tanto da poter fare e vedere. Siamo nelle terre del Cerasuolo di Vittoria e del Nero d’Avola, luoghi che hanno investito nel tempo nelle strade del vino e che oggi offrono tante possibilità enoturistiche (stradadelvinocerasuolodivittoria.it). Muovetevi lungo le strade provinciali che, da Vittoria conducono verso il bosco di Santo Pietro, che è anche riserva naturale, poi rientrate verso Modica per coprirne e sue bellezze.
4. Sua maestà l’Etna non può mancare. Le terre di Santa Venerina, Milo, Castiglione, sino a risalire il vulcano sono anch’esse ricche di vigneti che regalano pregiatissimi vini rossi e bianchi. Anche l’Etna ha creato delle strade del vino (stradadelvinodelletna.it) che potrete percorrere per vivere la magia del vulcano all’insegna del buon bere.
Vendemmia 2019, come sarà il vino
Dicevamo all’inizio del nostro articolo sull’itinerario “del vino” in Sicilia è a buon punto la vendemmia 2019 e, a detta degli addetti ai lavori della “Doc”, sembra essere un’ottima annata.
Il primo mese di vendemmia per la Doc Sicilia conferma le previsioni iniziali: c’è un calo medio di circa il 30 per cento di quantità di uva raccolta e una qualità che i coltivatori del “vigneto Sicilia” definiscono ottima.
I primi vitigni a bacca bianca vendemmiati, dal Pinot Grigio allo Chardonnay, dal Grillo al Lucido, presentano tutti la stessa caratteristica: alla diminuzione del quantitativo corrispondono uve mature e profumate, con un corredo aromatico di prim’ordine. Le stime lasciano prevedere, per la vendemmia 2019, una produzione totale in Sicilia di meno di 4 milioni di ettolitri di vino. Anche i vitigni a bacca nera continuano la loro maturazione grazie alle favorevoli condizioni climatiche.
Il punto sulla vendemmia verde offre un resoconto omogeneo dalle province dell’isola, dove in molti casi le attività di raccolta sono iniziate ad agosto con una decina di giorni di ritardo rispetto al 2018.
“Una vendemmia che inizia con un ritardo medio di 8-10 giorni rispetto allo scorso anno, con condizioni che variano poco da provincia a provincia e che lasciano prevedere un raccolto di quantità inferiore ma di ottima qualità. Il nostro principio è che è preferibile fare un buon vino che produrre troppo a scapito della qualità”. Così Antonio Rallo, presidente del Consorzio di tutela vini Doc Sicilia, che fa il punto sull’avvio della campagna di raccolta delle uve nell’isola.
Una primavera fredda e piovosa su tutta la Sicilia ha fatto slittare il momento in cui i 7.500 viticoltori della denominazione Doc Sicilia – con oltre 20 mila ettari di vigneti rivendicati – hanno iniziato la raccolta delle uve. Da Trapani a Caltanissetta, da Palermo alle zone di Agrigento e Ragusa fino al Messinese, la vendemmia ha avuto inizio.
“Nel 2018 la Sicilia ha prodotto 4,4 milioni di ettolitri di vino e la stima del 2019 si colloca nella forbice tra 4,3 e 4,6 milioni di ettolitri” spiega il presidente Rallo. “Siamo sotto i 5 milioni di ettolitri di media degli ultimi anni.”.
Doc Sicilia, parola ai produttori di vino
Ecco il punto di viticoltori e produttori del “continente viticolo siciliano” della Doc Sicilia.
Filippo Paladino, vicepresidente della Doc Sicilia: “La qualità delle uve è ottima, e le previsioni meteo attuali ci consentono di essere ottimisti. Presumiamo di chiudere la vendemmia – che nei nostri vigneti in provincia di Trapani, Palermo, Agrigento e Caltanissetta dura fino ad ottobre – con un leggero calo medio della produzione rispetto ad una annata normale. Ciò a causa delle condizioni climatiche registrate nel periodo della fioritura della vigna. Qualitativamente quindi sarà una buona annata: il primo test sulle uve Pinot grigio ci dice che le uve hanno tutte le caratteristiche per ottenere buoni vini”.
Gaspare Baiata, del cda della Doc Sicilia: “Prevediamo un raccolto di ottima qualità nei vigneti in provincia di Trapani, con un calo della quantità a causa dei forti venti e delle piogge cadute durante la fiorituradelle piante che hanno colpito le infiorescenze diminuendo il numero degli acini. Le nostre cantine puntano sulla produzione di vini di qualità, quindi non riteniamo una cosa negativa un diradamento naturale della produzione. Le uve di Grillo sono abbondanti e di buona qualità, il Nero d’Avola è su standard soddisfacenti”.
Damiano Fici, del cda della Doc Sicilia: “I nostri vigneti sono in massima parte in provincia di Trapani, abbiamo soci che coltivano anche nell’Agrigentino e nel Palermitano. Anche noi abbiamo iniziato la vendemmia del Pinot Grigio con uno slittamento di una settimana rispetto allo scorso anno. Il monitoraggio delle uve ci offre un panorama di buona qualità con un calo di circa il 20 per cento di quantità. Stime che per noi sono positive”.
Filippo Buttafuoco, agronomo: “Nella zona di Menfi la vendemmia è iniziata lunedì 5 agosto con il Pinot Grigio. Abbiamo avuto uno slittamento di dieci giorni rispetto allo scorso anno. Un ritardo che però – se le condizioni meteo non subiranno cambi repentini- ci consegnerà una vendemmia ottima: le piante hanno una parete fogliare rigogliosa, e questo aiuta la maturazione e la qualità delle uve. Nei vigneti della nostra azienda, tra Menfi e Santa Margherita Belice, abbiamo 32 varietà di cultivar: ovunque la situazione è positiva. Prevediamo un lieve calo della quantità per via delle basse temperature registrate negli ultimi mesi. Ma le piante sono verdi, non hanno subìto stress idrici, e lasciano prevedere un bilancio finale ad ottobre di grande qualità”.
Salvatore Vitale, del cda della Doc Sicilia: “Qui nel Nisseno abbiamo avuto condizioni climatiche buone e l’uva ha avuto uno sviluppo perfetto. Non ci sono preoccupazioni particolari e prevediamo un raccolto in linea con la precedente vendemmia che è stata ottima, specie per le uve rosse”.
Francesco Cucurullo, titolare di un’azienda in provincia di Caltanissetta: “Prevediamo una buona vendemmia. I sopralluoghi nelle nostre vigne del Nisseno ci consentono di dire che c’è un ritardo di dieci giorni per l’inizio della raccolta e che dal punto di vista fitosanitario le piante sono in perfetta salute. Alcune uve bianche hanno avuto una maturazione precoce. Per i rossi, in particolar modo il Nero d’Avola, è tutto nella norma. Il caldo di questi ultimi giorni non ha portato particolari conseguenze alle vigne, anche perché, nelle colline del Nisseno, l’escursione termica è forte e ciò aiuta le piante a crescere rigogliose e in salute. Prevediamo una buona qualità delle uve e un decremento di quantità tra il 10 e il 20 per cento delle uve rosse rispetto alla media. Il bilancio, ovviamente, dipenderà dalle condizioni climatiche delle prossime tre settimane. Ma le previsioni sono incoraggianti”.
Nino Di Marco, titolare di azienda nel Siracusano: “Nel Siracusano registriamo una settimana di ritardo sulla maturazione delle uve rosse: è una tempistica che si accompagna ad una qualità eccellente dei grappoli. Prevediamo un lieve aumento della produzione, e questo credo varrà anche per la vendemmia delle uve bianche che inizierà la prossima settimana”.
Vendemmia, i commenti dei viticoltori siciliani
Filippo Paladino, vicepresidente della Doc Sicilia, fa il primo bilancio della campagna di raccolta nel Trapanese e nell’Agrigentino: “La vendemmia iniziata con la raccolta del Pinot Grigio registrava una tendenza del 40% di quantità in meno rispetto al 2018. Gli altri vitigni vendemmiati, il Viognier, il Merlot, hanno visto una riduzione del 30-35% come media. Un dato è certo: poiché la vendemmia dura fino ad ottobre, per poter tracciare un bilancio è comunque necessario aspettare che la vendemmia sia terminata. Possiamo dire fin d’ora che il ritardo di dieci giorni con cui è iniziato la vendemmia per certi aspetti è stato positivo, le piante hanno potuto accumulare sostanze aromatiche e prevediamo vini molto profumati.
Tutto lascia prevedere che il bilancio finale sarà in linea con quanto stiamo registrando finora”.
Giuseppe Monteleone, presidente della Cantina Birgi di Marsala:
“La qualità delle uve fin qui raccolte è buona, e facciamo riferimento principalmente al Grillo, uno dei vitigni che insieme al Catarratto e all’Inzolia rappresentano il 70 per cento della nostra produzione. Il calo del raccolto sarà complessivamente del 30 per cento, ma le vigne sono in ottime condizioni dato che il clima freddo tra aprile e maggio ha consentito di evitare il rischio che le vigne fossero colpite da malattie. Le nostre vigne si estendono dalla zona costiera tra la Riserva dello Stagnone di Marsala a Marausa, fino al comprensorio interno della diga Rubino, e ovunque le condizioni sono nella norma. Dalle prime verifiche anche le uve di Nero d’Avola stanno maturando molto bene”.
Filippo Buttafuoco, agronomo di Cantine Settesoli:
“Abbiamo una qualità eccellente delle uve, e un calo quantitativo che ancora non possiamo concretizzare ma che potrebbe variare dal 10 al 25 per cento. I nostri vigneti sono nella zona di Menfi e hanno caratteristiche molto differenti: ci sono vigne coltivate in riva al mare e su colline a 400 metri di altezza, 32 cultivar diverse, cinque tipi di suoli differenti con modalità di irrigazione che variano. Ecco perché potremo tirare un bilancio sulla resa quantitativa solo a fine vendemmia. Il clima è stato favorevole e ciò non favorisce lo sviluppo di eventuali malattie. In più sappiamo che i nostri viticoltori coltivano le vigne con grande attenzione per conferire solo uva sana e non correre il rischio di vedersi declassato il prodotto con una conseguente remunerazione inferiore”.
Giovanni Greco, presidente di CVA, Viticultori Associati Canicattì:
“Anche nell’agrigentino e nel nisseno la vendemmia è stata avviata con il ritardo di una decina di giorni registrato in altre parti dell’isola. In vigna c’è meno uva – il calo prevedibile è del 15-20% per i 350 soci con vigneti principalmente ad Agrigento, Campobello di Licata, Naro, Castrofilippo- ma la qualità è davvero eccelsa. Ho visto tante vendemmie, ma questa del 2019 si presenta con tutti i crismi e le giuste premesse. Le uve hanno una buona acidità e il grado zuccherino è quello necessario per ottimi bianchi. Anche le uve rosse, se le temperature si manterranno in buone condizioni, daranno ottimi risultati”.
Gian Marco Iannello, azienda Occhipinti di Vittoria:
“L’annata si preannuncia con una qualità in linea rispetto alle precedenti e uve in ottima salute. Qui nel Ragusano i tempi di maturazione delle piante sono regolari: intorno al 10 settembre è previsto come ogni anno l’inizio della raccolta delle uve bianche di Moscato e Albanello, mentre per le uve rosse di Frappato e Nero d’Avola, che compongono il restante 80 per cento dei nostri vigneti, l’inizio della raccolta è previsto intorno al 20 settembre”.
Vito Rappa, agronomo azienda LiberaTerra:
“Abbiamo terreni in diverse zone della Sicilia occidentale e molti sono concentrati nell’alto Belice, tra Corleone, San Giuseppe Jato, Monreale, e fino al Trapanese. Nei diversi vigneti c’è una grande difformità nella maturazione delle uve, con una qualità migliore rispetto allo scorso anno. Le uve sono sane e la maturazione ha un po’ risentito del passaggio repentino dalle temperature fredde e dal clima piovoso di primavera al caldo degli ultimi due mesi. Le piogge di questi ultimi giorni non hanno provocato scompensi. Le rese del Grillo, il vitigno che abbiamo già vendemmiato, parlano di un calo del 20 per cento rispetto allo scorso anno”.
Ruggero Vasari, azienda Vasari, Santa Lucia del Mela, Messina:
“Quest’estate calda e asciutta ci consegna uve sanissime. Siamo un’azienda biologica di Santa Lucia del Mela, nel Messinese, sono stati necessari pochi interventi per prevenire eventuali malattie come la peronospera: dal punto di vista sanitario, quindi, le uve sono ottime. La resa quantitativa è buona, anche in relazione ai vigneti più vecchi che sono in produzione da decenni Insomma bilancio positivo”.