Gangi e Assisi si uniscono virtualmente nel nome di San Francesco. Il borgo madonita e la città dell’Umbria sono infatti unite nel culto dei frati.
La presenza di un convento dei cappuccini a Gangi, perla delle Madonie, tiene ancora viva la fede verso San Francesco che ha in Assisi la sua meta principale.

Gangi e Assisi, dunque, unite nel nome di San Francesco e della manifestazione medievale “Vivere in Assisi”.
E’ stato il sindaco di Gangi Francesco Migliazzo ad accogliere l’assessore alla cultura del comune di Assisi, Veronica Cavallucci, arrivata nel Borgo madonita per assistere alla manifestazione “Vivere in Assisi”.
Migliazzo assieme al presidente del Centro studi Francescani e medievali, Roberto Franco, hanno accolto l’assessore del Comune umbro nelle sale nobili di palazzo Bongiorno.
Un profondo legame quella tra le due città tant’è che il Comune Umbro ha patrocinato gratuitamente la manifestazione che rievoca la vita di San Francesco.
Durante la cerimonia di accoglienza è stato il sindaco Francesco Migliazzo a lanciare la proposta di un gemellaggio tra le due comunità che è stata immediatamente raccolta dall’assessore della città di Assisi.
A conclusione l’assessore Veronica Cavalucci ha ricevuto in dono dal sindaco di Gangi alcune pubblicazioni e il simbolo della città e dal presidente del Centro studi Francescani e medievali, Roberto Franco, una litografia, l’annullo postale celebrativo della manifestazione “Vivere in Assisi” e una pergamena realizzata dall’amanuense Pietro Vincenzo Bongiorno.
Cosa sapere di Gangi
Il borgo di Gangi, sulle Madonie, è ancora oggi custode di molte tradizioni e importante fulcro delle attività culturali del comprensorio.
In agosto si svolge ogni anno la celebrazione dedicata a Demetra, in occasione della Festa della Spiga.
In paese viene poi organizzato un festival dedicato alla letteratura dal nome Una Montagna di Luoghi.
Gangi fa parte del circuito dei Borghi più Belli d’Italia. Il paese ospita un importante museo che ospita le opere del pittore Gianbecchina.
Importanti anche le note di carattere archeologico. Di recente è stata trovata una moneta d’oro che si pensa potesse appartenere ad un ricco romano.