Kaki re dei frutti autunnali di Sicilia, pochi dubbi su un albero che colora un’intera stagione di bontà grazie al suo frutto dal bellissimo colore e al gusto di vaniglia.
Il colore arancione e una polpa dolce e morbida caratterizzano infatti il frutto per eccellenza dell’autunno. La presenza del kaki o caco o diospero, che dir si voglia, segna infatti l’arrivo di questa stagione e lo fa gentilmente. Il paesaggio siciliano si tinge di alberi costellati di macchiette arancione.

Il luogo adatto per vivere questa magia è la zona di Misilmeri, paese famoso anche per il suo castello, in provincia di Palermo.
L’albero originario dell’Asia Orientale, noto come Loto del Giappone o Mela d’Oriente, è una delle più antiche piante da frutto coltivate dall’uomo e definito, duemila anni or sono, l’albero delle sette virtù.
È capace, infatti, di vivere a lungo, dà una grande ombra e offre agli uccelli la possibilità di nidificare tra le proprie fronde. Poi, le foglie colorate decorano l’ambiente fino ai primi geli.
La sua struttura non è attaccabile dai parassiti e il legno, bruciando, produce ottima combustione. Il fogliame che cade a terra, inoltre, costituisce un ottimo concime per il terreno.
Il frutto si presenta come una grossa bacca sferica che, normalmente, nella sua specie più comune, viene raccolta ancora acerba e lasciata maturare secondo un procedimento
detto “ammezzimento”, che tuttavia mantiene inalterato
il sapore e riduce al minimo l’elevato contenuto di tan-
nini.
Il kaki e le proprietà dell’albero della pace
In Giappone, il kaki viene utilizzato per produrre vino a bassa gradazione alcolica e come chiarificante nella preparazione del sakè.
Il genere diospyros del kaki, il più diffuso sulle nostre tavole, significa letteralmente “cibo degli dei”, data l’elevata bontà e ricchezza di nutrienti presenti: zuccheri, acqua, proteine, grassi, vitamina C, beta-carotene e potassio.
Ottimo frutto per grandi e bambini, ha proprietà lassative e depurative per il fegato e il cervello; è tutta via sconsigliato ai diabetici per l’elevato contenuto calorico.

Presente in Sicilia dal ‘600 il botanico Bernardino da Ucria, nella classificazione delle piante dell’orto Botanico palermitano nel 1789, lo definì il frutto di “lignu Santu” ma anche più recentemente l’albero del kaki ha continuato a dare testimonianza della sua straordinaria struttura.
All’indomani dei bombardamenti atomici su Nagasaki, nell’agosto del ’45, soltanto alcuni alberi di questa specie sopravvissero e da allora è considerato universalmente “l’albero della pace”.
Crema di Kaki re dei frutti autunnali di Sicilia, la ricetta
Come fatto per le mandorle o la manna, vi offriamo una ricetta anche per il kaki re dei frutti autunnali di Sicilia.
Crema di kaki
Ingredienti per quattro persone: 4 kaki ben maturi; 100 gr di gelato alla vaniglia; una manciata di pistacchi sgusciati non salati; 40 ml di liquore Grand Marnier; 80 gr di panna montata.
Preparazione: Aprite in due i kaki, prelevatene la polpa con un cucchiaio e mettetela nel bicchiere del frullatore, unendo il liquore e il gelato alla vaniglia.
Basteranno un paio di minuti di frullatore per amalgamare
il tutto. Trasferite il composto in coppette mono porzioni,
livellatene la superficie e ponete in frigo fino al momento
di servire.

A questo punto lasciate libera la fantasia e decorate le coppette già pronte con ciuffi di panna montata e i pistacchi tritati. Per rendere il tutto ancora più gustoso potrete servire le coppette con dei cucchiaini di cioccolato, facilmente re peribili in commercio.