Il ficodindia è il lord dei frutti autunnali di Sicilia, un regalo della natura bello da vedere e ottimo da gustare. Ecco le sagre a lui dedicate.
Quasi come arcobaleni venuti fuori dalle mani dell’uomo: così appaiono in autunno i frutti del ficodindia, ben disposti, sui banchi dei mercati di tutta l’Isola.

Dalle pale della pianta, altera e sicura di sé, alla tavola prima dei contadini, così come vuole la leggenda, e oggi di tutti i buongustai il passo non è stato del tutto semplice.
Già, perché quando l’Opuntia ficus-indica arrivò nel bacino del Mediterraneo, portata dai turchi, venne considerata pianta velenosa. Si pensava fosse stata introdotta per uccidere i cristiani, così come racconta Giuseppe Pitrè.
Ma un intervento divino, “che per noi siciliani pare abbia sempre avuto un occhio di riguardo”, donò bontà ai frutti e proprietà benefiche, quasi uniche, anche ai fiori e alla pianta stessa.
Le varietà del ficodindia
Bacche carnose, di dimensioni variabili, ricche di semi all’interno, avvolte da una buccia coronata di spine, quasi a dimostrazione di una Natura particolarmente protettiva.
Così si presentano le varietà sulfarina, di colore giallo- arancio; la sanguigna, abbacinante nel suo porpora intenso, e la muscaredda, bianca, la più pregiata per qualità, nelle due produzioni annuali: gli agostani e i bastardoni, tipici di questo periodo.

Colorati, estremamente attrattivi, ma ricoperti di spine, quindi insidiosi al tocco. L’aspetto, dunque, mantiene ancor oggi un alone di mistero quando si parla dei fichidindia: “un ci affirassi mancu ‘na ficurinia cà scuoccia”.
Ecco, quando si sente pronunciare questa frase, in uso tra gli anziani, drizzate le orecchie, vuol dire che di quella persona non ci si può proprio fidare.
Le sagre in Sicilia
Tre sono i punti dell’Isola produttori per eccellenza del frutto sacro agli Aztechi: la Valle del Torto, in provincia di Palermo, San Cono (Catania) e la Valle del Belìce.
Le sagre si svolgono generalmente nel mese d’ottobre, periodo perfetto anche per altri frutti e sagre: la castagna, la melagrana o le noci.
Se vi trovate in Sicilia orientale, magari per un weekend sull’Etna, verificate le date della sagra di San Cono sulla pagina Facebook della Pro Loco. Non potete non gustare il ficodindia dell’Etna dop.

Un’altra importante sagra si svolge nella Sicilia occidentale, a Santa Margherita Belìce, la città del Gattopardo. Qui l’approfondimento sulla sagra.
Infine, c’è la sagra di Roccapalumba, il “paese delle stelle” in provincia di Palermo: si chiama Opuntia Ficus indica Fest.
Il frutto a tavola, le ricette
Per chiudere in dolcezza vi suggeriamo di assaggiare, tra le diversissime preparazioni a cui si presta questo dono di Madre Natura, la mostarda di fichi d’India.
Un’esplosione di dolcezza, unita al profumo della cannella, all’aroma dell’alloro e alla croccantezza delle mandorle tostate vi farà gustare, in un sol boccone, il gusto di una terra intera.
Se siete amanti delle marmellate, anche quella al ficodindia è un ottimo sostituto delle conserve più famose.
Ficodindia come si mangia: La sua dolcezza va apprezzata al naturale, ma il frutto si presta benissimo all’accoppiata con marsala. Può essere ridotto a crema e usato nel prosecco per creare una nota dolce insieme alla melagrana.
Ficodindia calorie e propietà
Ficodindia frutto dalle grandi proprietà. Il contenuto di vitamina C e minerali, come magnesio e potassio, fa bene alla sale. Il frutto ha anche molte fibre che vengono in aiuto a chi ha problemi di stomaco legati alla stitichezza.
Per chi invece pensa all’apporto calorico e ai valori nutrizionali, il ficodindia calorie ne ha circa 55 per ogni cento grammi di prodotto consumato.
Il ficodindia in podcast
Curiosità e altre info
Raccogliamo qui alcune curiosità o domande che potete esservi poste pensando al frutto.
- Ficodindia in inglese si dice prickly pear.
- Per chi fosse interessato alla coltivazione diciamo che il ficodindia in vaso si può fare se ne amate l’aspetto simile alle piante grasse e soprattutto i fiori. La coltivazione vera e propria finalizzata alla raccolta, richiede invece grandi spazi, perché la pianta diventa molto grande.
- Volete un fico d’india senza spine? Basta tenere i frutti in ammollo per qualche minuto e le spine andranno via da sole
- Ficondindia ceramica: la tradizione siciliana, pensiamo al ficondindia di Caltagirone e alla sua tradizione della ceramica, come quella di Santo Stefano di Camastra, ha fra i simboli il ficodindia. Troviamo questo frutto in tanti dipinti fatti a mano sulla ceramica. Più difficile trovare ceramiche a forma di ficodindia. In genere in Sicilia è molto famosa la pigna colorata.
[…] Ficodindia Fest: questa sagra è nata a Santa Margherita Belice, comune dalla grande produzione di questo frutto autunnale. […]