L’Ombelico di Venere e Torre Normanna, sono due dei simboli della costa di Altavilla Milicia, in provincia di Palermo. Una spiaggia unica e da favola.
C’era una volta – e c’è ancora, s’intende – una spiaggia bellissima, raccontata da poeti, storici e viaggiatori che si trova nello specchio d’acqua che da Altavilla Milicia giunge sino a lambire i confini comunali di Trabia, per la precisione la bella località marinara di San Nicola l’Arena.
Se volessimo dipingere un quadro utilizzando i pennelli della fantasia, idealmente si tratta di un’unica splendida linea di costa, inframezzata da rocce, scogli, spiagge di sabbia scura e ciottoli che abbraccia dentro di sé lidi, aree attrezzate, tratti di spiaggia libera, alcuni facili da raggiungere, altri più difficili.
Percorrendo la S.S.113, una volta abbandonata l’autostrada Pa-Ct e imbaccota l’uscita di Altavilla, si incontrano nell’ordine, un ampio tratto di spiaggia libera (ora valorizzata con interventi di pulizia e contro l’edilizia abusiva portati avanti dall’attuale solerte amministrazione N.d.A.), poi lo storico Lido Sporting (con bar, bistrot, pizzeria, mini club per i bambini e bazar) con la sua spiaggia ben attrezzata, a seguire l’Ombelico di Venere (una volta entrati nella strada dello Sporting che costeggia il mare) che è anch’essa una spiaggia libera (di ciottoli e sabbia), poi Torre delle Mandre alle cui pendici si trova una magica e piccola baia a cui si accede liberamente (con una breve avventurosa passeggiata su un sentiero scosceso), l’altra spiaggetta gemella in concessione al bell’albergo di Torre Normanna (attrezzata e riservata ai clienti del resort in estate, libera e accessibile durante tutte le altre stagioni) e in ultimo le cave del “Buco”.
Anche quest’ultimo un bellissimo posto se non fosse per l’immane e triste quantità di rifiuti che la gente abbandona abitualmente e senza ritegno davanti il “buco”, appunto: non altro che un’apertura (quasi) “autorizzata” nell’inferriata della proprietà privata da cui si accede a questo luogo (quasi) incantevole.
“Mìlicha era l’antico nome che indicava la parte estrema della campagna palermitana, l’ultimo lembo orientale della Conca d’Oro stagliato ai piedi dalla catena del Monte Cane che costituisce lo sfondo naturale dell’intero territorio.
Nei primi anni del Settecento il Castelalfiere (’inviato di Vittorio Amedeo II eletto nel 1713 re di Sicilia N.d.A.), nel litorale compreso tra il castello di San Nicola ed il fiume Mìlicia, vide la torre delle Mandre sopra erte ripe, la torre Iditella in un sito più basso, la chiesa di Santa Maria di Campogrosso in rovina, poi il fondaco, il colle assai coltivato, la terra di Altavilla con palazzo e torre” (Un’insediamento rurale dell’area palermitana, Altavilla Milicia – secoli XII-XIV, G. Brancato, S. Brancato, V. Scammacca).
Una area rurale che, come si apprende da testimonianze e studi storici, è stata nei secoli destinazione e meta ambita di conquista e villeggiatura, per la bellezza del suo territorio che, da una parte aveva floride campagne e uliveti e dall’altra il mar Tirreno e le sue deliziose insenature.
Altavilla conserva una storia blasonata. La sua nascita si deve alla famiglia Beccadelli di Bologna. Proprietari di diversi feudi, all’inizio del Seicento acquistarono anche i feudi della Mìlicia. Fra il 1620 e il 1623 Francesco Beccadelli ottenne la licentia populandi, cioè l’autorizzazione dal Re di Spagna Filippo III a fondare la terra di Alta Villa.
LA COSTA DI ALTAVILLA MILICIA E IL LIDO SPORTING
Le spiagge di questa area sono perlopiù formate da ciottoli e da sabbia, che si susseguono in un delizioso e movimentato alternarsi tra un’insenatura e l’altra. Anche se la bella stagione volge al termine, questi luoghi si prestano a corroboranti passeggiate in riva al mare, lontani ormai dalla confusione estiva. Il Lido Sporting è uno dei luoghi storici della costa fino a Cefalù.
Durante gli anni migliori spettacoli, sketch di teatro e cabaret si svolgevano su una piattaforma di legno proprio sulla sabbia, ma ancora oggi esercita il suo ascendente su una buona fetta della popolazione palermitana. Giochi, proposte di animazione, ombrelloni e lettini e tanti altri servizi (indimenticabile il “Bananone” su cui una volta era possibile farsi un giro: un enorme gonfiabile trascinato a velocità da un motoscafo – a forma appunto di banana – su cui potevano montar sopra fino a otto persone) fanno dello Sporting un posto molto frequentato. Acqua trasparente e posteggio privato a pagamento ne completano il quadro.
LA COSTA DI ALTAVILLA MILICIA E L’OMBELICO DI VENERE
Il nome Ombelico di Venere dovrebbe derivare da uno scoglio che si trova in mezzo al mare proprio alle pendici della scarpata rocciosa sotto la Torre delle Mandre.
Questa spiaggia – conosciuta ai più con il nome dello scoglio da cui prende spunto, si chiama in effetti “Cala Sciabica” (in alto al di là della strada statale 113 infatti un noto complesso residenziale si chiama proprio così) – edè un piccolo angolo di paradiso incastonato in un paesaggio mozzafiato (se non fosse per la maleducazione delle gente che riesce a trasformarla spesso in un immondezzaio N.d.A.). Rappresenta la spiaggia principale di Altavilla Milicia, dalla quale è raggiungibile in auto (e ora grazie alla solerzia dell’Amministrazione anche con un servizio navetta molto efficiente N.d.A.).
Cala Sciabica si trova ai piedi del promontorio sul quale spicca la meravigliosa Torre delle Mandre, nota ai più come Torre Normanna, in un tratto di costa costituito da pittoresche insenature dalle quali si ammirano bellissimi tramonti sul mare. Proprio prima di scendere lungo una piccola strada asfaltata pedonale e passare sotto il piccolo sottopassaggio ferroviario per avere accesso alla spiaggia, si trova un piccolo bar che negli anni – sotto diverse gestioni – ha rappresentato l’ultimo goloso avamposto prima di una “giornata al mare” di tanti frequentatori della zona. Il bar, per evitare fraintendimenti, si chiama “Ombelico di Venere”.
TORRE NORMANNA
Allontanandosi dal paese di Altavilla Milicia in direzione di San Nicola L’Arena (incantevole frazione del paese di Trabia) infatti, poche decine di metri sotto una scogliera quasi a picco sul mare e sotto il promontorio di capo Grosso dove si trova Torre delle Mandre, ci si imbatte in due splendide calette e alcuni scogli appuntiti lambiti da un mare cristallino.
Si tratta di un luogo meraviglioso e un poco impervio (raggiungibili naturalmente e agevolmente via mare). Il punto esatto sulla Statale è poco dopo il curvone della Torre: per chi non lo conosce è quasi invisibile, e menomale. Poco prima di ridiscendere verso San Nicola, un centinaio di metri prima della cabina di cemento in bella vista sulla montagna (che è poi l’ascensore dell’hotel Torre Normanna scendendo nel cuore della montagna stessa, consente l’accesso a una delle due incantevoli baie ai propri clienti N.d.A.). Le calette sono caratterizzate da spiagge di sabbia e ciottoli e un mare dalle tinte caraibiche dove in molti amano sostare con la propria barca.
Torre delle Mandre è conosciuti a tutti come Torre Normanna. Ma di normanno ha ben poco, essendo di impianto aragonese. L’anno in cui per la prima volta viene attestata la sua esistenza in alcuni documenti storici è il 1557. In questo periodo infatti, le torri rispondevano alle necessità di difesa dagli attacchi dei corsari e pirati maghrebini che sempre più frequentemente saccheggiavano i territori costieri siciliani fra il XV e il XVII secolo. La struttura oggi è di proprietà privata. Non vogliamo certo istigarvi a compiere reati, ma chi in passato ha avuto la ventura di scavalcare il cancello di accesso alla Torre, sa che si trova in un punto strategico e panoramico che consente una visuale che va da capo Zafferano fino ai territori costieri di Campofelice di Roccella.
LA COSTA DI ALTAVILLA MILICIA E “IL BUCO”
Nella stessa baia si trovano delle cave ormai dismesse di calcarenite, famose per i tuffi che si possono fare in alcuni suoi punti strategici. Rappresentano anch’esse un luogo incantevole, tanto da essere state scelte per alcune scene della sfortunata serie “Agrodolce”. Si accede ad esse e a tutta questa bellissima area rurale sul mare da un buco nell’inferriata di quella che, altro non è che una proprietà privata. Purtroppo per quello strano ossimoro esistenziale di cui riusciano a farci portatori noi siciliani, davanti l’ingresso ormai si trova una sorta di discarica abusiva che spesso fa desistere dall’idea di una passeggiata o di un bagno, per evitare di attraversare montagne di puzzolenti rifiuti.