Weekend a Ragusa e Scicli, ovvero un tuffo nel barocco e all’insegna di bellezze che mischiano natura, cultura e buon cibo.
Parto in direzione Ragusa in auto da Palermo, attraverserò tutta la Sicilia fino a Caltanissetta per poi scendere giù verso Gela e costeggiare il mare sino alla mia prima meta: Scicli.

Il motivo di questo weekend è all’insegna dei libri, per la presentazione di Cous Cous Blues, che potete leggere da qui, in un posto insolito e affascinante: la grotta di un antico mulino.
Attraversare la zona del nisseno equivale ad un tuffo nella natura più incontaminata, con paesaggi che trasformano l’Isola in luoghi d’alta montagna con picchi e radure verde intenso.
Dritto fino al mare, che d’inverno è di una bellezza sconfinata con le spiagge vuote in attesa dei bagnanti delle prossime stagioni. Dal mare al lavoro duro della terra, che trasforma la zona di Vittoria un mega tendone a cielo aperto. Le serre sono l’unica nota che rovina agli occhi un’infinita bellezza.
Scicli: la prima tappa
A Scicli sono ospite di un vecchio amico che vive in una casetta di campagna immersa nei carrubi secolari. Se andate d’estate non dimenticate di assaggiare questi frutti saporiti e dolci. Lui ha scelto Scicli come dimora e studio per un progetto molto particolare che mette insieme musica e meditazione con questo strumento che sembra un Ufo.

Prendiamo la Vespa, mezzo che usa per alcuni viaggi come questo, e ci addentriamo a Scicli con l’obiettivo di comprare dei dolci. Saliamo a piedi per guardare il panorama della chiesa che domina l’intero paese e dopo un giro fra i luoghi culto del paese ci fiondiamo in pasticceria per le Teste di Moro alla ricotta.
Noi rientriamo a casa per il pranzo, voi potreste continuare a scoprire Scicli grazie a questi appunti di viaggio con le cose da non perdere.
Ragusa: seconda tappa
Da Scicli a Ragusa c’è poco meno di una mezz’ora di macchina. Mi aspetta l’aperitivo letterario al mulino La Timpa.
Il luogo è magico, una cava trasformata in un locale raffinato ma allo stesso tempo caldo e accogliente. Di fianco c’è il vecchio mulino ad acqua ed è lì che mi porta la padrona di casa Annalisa Dibenedetto.

Accendiamo le macchine e maciniamo un po’ del grano biologico che produce con grani antichi siciliani e che ci servirà a cuocere anche la pasta che metteremo sotto ai denti.
Buon vino e bella gente fanno il resto di una serata di grande allegria in compagnia dell’investigatore e giornalista di satira Iachìno Bavetta e della sua simpatica combriccola letteraria.
In serata faccio un giro a Ibla seguendo questo itinerario per scattare qualche foto al duomo e ai magnifici palazzi. Poi mi fiondo in un bellissimo b&b che mi ospiterà per la notte.
Si chiama Intervallo ed è anche questa una scoperta. La vista dal balconcino o dalla sua terrazza per la colazione è stratosferica. Ibla è letteralmente sotto ai miei piedi. Colazione con frutta fresca, cornetti e il freschissimo latte delle mucche ragusane: due parole con la ragazza che mi ha preparato tutto e via verso Palermo.
Un weekend a Ragusa e Scicli all’insegna di tante, tantissime cose belle.