Il Dpcm Conte del 3 novembre è arrivato alla firma, scattano quindi nuove misure di contrasto al Coronavirus in Italia a partire dal 5 novembre e fino al 3 dicembre.
Si tratta per lo più di misure che limitano quanto più possibile i contatti fra le persone e limitano gli spostamenti fra le 22 e le 5 del mattino.
Il movimento delle persone è consentito per comprovate esigenze lavorative o per motivi di studio e lavoro. Occorre quindi avere l’autocertificazione per muoversi fuori dagli orari previsti.

Il Dpcm firmato il 3 novembre è preciso in ogni dettaglio e riguarda in particolare le varie fasce di rischio in cui possono trovarsi le varie regioni d’Italia.
Senza lockdown restano quasi invariate le misure per i ristoranti e la loro chiusura, ma chiudono musei e mostre.
Resta lo stop ai concorsi, a meno che essi non siano svolti in maniera telematica o sulla base di valutazione dei titoli.
C’è l’obbligo della mascherina per chi fa sport all’aria aperta e anche a casa se si ospitano persone non conviventi. Il Dpcm Conte raccomanda in questo periodo di non ospitare persone non conviventi, ove possibile.
Ci sono diversi scenari che decreteranno ulteriori chiusure, il più grave è quello di livello 4. La Sicilia al momento è salva, come abbiamo descritto in questo articolo.
Tutto si basa in particolare sull’indice di trasmissibilità che non deve essere superiore a 1,5 per un periodo di tempo consecutivo. Saranno dunque i dati a confermare uno dei vari scenari.
Maggiori sono i rischi maggiori sono le chiusure e soprattutto le limitazioni degli spostamenti nella stessa regione e via via anche nell’ambito comunale.
Dpcm Conte e le misure anti Covid in Sicilia
In Sicilia, al Dpcm Conte di fine ottobre, si erano aggiunte alcune misure specifiche che riguardavano l’indice dei contagi nell’Isola.
All’epoca del decreto, in Sicilia, gli spostamenti erano vietati fra le 23 e le 5 del mattino.
Il nuovo decreto, di fatto, anticipa di un’ora il momento in cui occorre rientrare in casa.
Sul fronte della mobilità si è provveduto a ridurre del 50 per cento la capacità dei posti nei trasporti pubblici su gomma, rotaia e marittimi.