Coronavirus “scenario 4” per la seconda ondata del Covid in Italia: cosa prevede il Governo e le regioni a rischio: la situaizone in Sicilia.
Il premier Giuseppe Conte ha riferito alla Camera dei deputati e ha parlato delle misure previste dopo l’ultimo Dpcm.
La nuova stretta, prevista per mercoledì 3 novembre, dividerà le regioni in base ai fattori di rischio emersi dai numeri del contagio da Coronavirus.
Lockdown totale solo nel caso dello “scenario 4”, ovvero quello, spiegato dall’Istituto superiore di sanità, in cui si verifica «trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo».
La Sicilia non è fra quelle che rientrano al momento con l’indice maggiore di rischio chiusura. Vediamo il perché.
I parametri da tenere a mente su Coronavirus e Lockdown
Il principale parametro che determinerà le varie situazioni e le conseguenti chiusure è l’indice “Rt”, ovvero quello che indica quante persone contagia mediamente una persona positiva.
L’allerta scatta quando l’indice supera la quota di 1,5. La Sicilia nel report del 27 ottobre aveva un indice pari a 1,42.
Le regioni che superano questo indice al momento – secondo quanto riportato dall’Istituto di sanità – sono le seguenti:
Calabria (1,66), Emilia Romagna (1,63), Friuli Venezia Giulia (1,5), Lazio (1,51), Liguria (1,54), Molise (1,86), Provincia di Bolzano (1,96), Provincia di Trento (1,5), Puglia (1,65), Umbria (1,67) e Valle d’Aosta (1,89).
I possibili scenari siciliani
Lo scenario 4, quello più grave e che comporta la chiusura al momento non riguarda la Sicilia.
Tutto, secondo le indiscrezioni, dipende anche da tre parametri che riguardano il superamento della soglia massima di trasmissibilità nel tempo: una moderata, una che dura meno di tre settimane consecutive e una grave con più di tre settimane consecutive.
A determinare le variabili saranno, secondo quanto detto dal premier «il numero dei casi sintomatici, i ricoveri, i casi nelle Rsa, la percentuale di tamponi positivi, il tempo medio tra sintomi e diagnosi, il numero di nuovi focolai, l’occupazione dei posti letto sulla base dell’effettiva disponibilità».
I dati, forniti su base settimanale, consentiranno di poter prendere le decisioni. Sarà il ministero della Salute a fare scattare automaticamente le restrizioni.
Esse riguardano la limitazione ai movimenti delle persone in determinate fasce orarie, come fatto in Sicilia, la chiusura dei centri commerciali, l’avvio di lezioni scolastiche a distanza e stop ai viaggi vero regioni “a rischio”.
Staremo a vedere le decisioni definitive del Governo. La Sicilia, nonostante le sue zone rosse, al momento sembra poter stare un po’ più tranquilla.