Archeologia Subacquea, la Sicilia e ed il suo mare continuano a restituire preziosi reperti: è il caso degli scavi a Gela in provincia di Caltanissetta.
Il mare di Gela, città della Sicilia meridionale dalla storia antichissima, in provincia di Caltanissetta, continua a rivelarsi uno scrigno di straordinari tesori archeologici.

Ancora una volta i rinvenimenti arrivano dalla contrada “Bulala”, dove gli operatori della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana hanno portato in luce preziosi reperti del periodo greco.
Il sito, già noto per la presenza del relitto “Gela 2” ancora da investigare, oggi restituisce altri reperti che lo collocano sempre più fermamente nell’ambito cronologico del VI secolo a.C.
Tra gli oggetti recuperati un kotyle e uno skyphos, tipiche coppe greche da bevanda con due anse orizzontali: l’una con vasca bassa, l’altra profonda, entrambe acrome (non colorate).
Altro reperto è un frammento architettonico in pietra costituito da una base quadrata su cui si imposta una piccola colonna a base circolare, lacunosa nella parte superiore.
Lo stato di conservazione al momento non consente di dire altro, tranne che le piccole dimensioni potrebbero riferirsi ad una statuetta di bordo, proprietà personale di un membro dell’equipaggio.
La missione di archeologia subacquea a Gela
La missione di archeologia subacquea è stata coordinata da Stefano Vinciguerra, responsabile Gruppo subacqueo della Soprintendenza del Mare.
Approfittando delle buone condizioni di visibilità del mare si è recato nell’area di Gela, in località “Bulala”, per la documentazione fotografica e il rilievo tridimensionale di un carro armato sommerso che, però, è risultato coperto da almeno un metro di sabbia, che ha vanificato l’impresa.
L’impossibilità di effettuare le riprese ha spostato la ricerca su un’area vicina dove è stata individuata un’ancora in ferro, infissa per metà nel fondale sabbioso.
Lì sono state rilevate una ciotola fittile integra e una porzione di colonna marmorea con figure a rilievo, oltre a reperti minori che sono stati prelevati in considerazione dell’alto rischio di trafugamento.
Hanno contribuito al successo delle operazioni: l’equipaggio della motovedetta V.805 della Guardia di Finanza di Licata su comando del R.O.A.N. di Palermo e quello della motovedetta della Guardia Costiera di Gela.
Prezioso il ruolo svolto da Gaetano Lino, Salvatore Ferrara e Alessandro Urbano del Gruppo sub Bc Sicilia.
Il pensiero dello studioso Sebastiano Tusa
Sulla scoperta della nave greca il Soprintendente del Mare, Sebastiano Tusa, famoso per le sue ricerche alle Egadi e scomparso in un incidente aereo, aveva dichiarato.
“Questi beni dimostrano come l’area di contrada Bulala sia ricca di giacimenti archeologici” e che ci troviamo di fronte a “tasselli di storia dai quali emerge una Gela ricca, una città da cui transitava mercanzia pregiata”.
Il tutto lasciava ipotizzare ipotizzare che nell’attuale località di Bulala ci fosse lo scalo marittimo dell’antica Gela. Uno fra i primi insediamenti greci in Sicilia, una potentissima colonia dorica che, alla lunga, estese il proprio dominio su gran parte dell’Isola.
Il presidente della Regione Nello Musumeci sugli scavi di archeologia subacquea
«Ancora una volta – dichiara il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci – Gela si conferma come uno scrigno che racconta una parte importante della nostra storia antica. ».
L’assessore ai Beni Culturali
“L’azione svolta dalla Soprintendenza del Mare – dice l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – continua incessante su più fronti: da un lato c’è l’attività di indagine che porta a scandagliare i fondali alla ricerca di sempre nuove testimonianze e reperti, dall’altra l’attività di vigilanza con la costante opera di ricognizione e tutela degli areali per garantire anche l’illecita sottrazione dei ritrovamenti.
Il soprintendente del mare
“Malgrado le difficoltà oggettive dovute alla scarsa visibilità del mare di Gela – dice la Soprintendente del Mare Valeria Li Vigni – ogni intervento dei subacquei della SopMare riesce a regalarci emozioni e scoperte sempre nuove.
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