Borgo Parrini a Partinico: la storia, cosa vedere, come arrivare e dove mangiare nel centro rurale in provincia di Palermo.
Si dice che l’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Se così è, allora Borgo Parrini è davvero uno di questi posti.

Il piccolo centro abitato in territorio di Partinico, in provincia di Palermo, grazie alla bellezza e alla tenacia dei suoi abitanti è rinato, diventando un centro di interesse turistico in Sicilia.
Il tutto grazie alla passione di un uomo per l’arte ed in particolare per l’amore verso il famoso artista e architetto spagnolo Gaudì. La persona in questione si chiama Giuseppe Gaglio, un “cittadino” di Borgo Parrini che ha iniziato a restaurare le case ispirandosi a Barcellona.
Pian piano Borgo Parrini a Partinico si è andato colorando, diventando un vero angolo di bellezza da vedere almeno una volta se siete in Sicilia.
Borgo Parrini storia
Borgo Parrini deve il suo nome al dialetto siciliano. “Parrini” è infatti il nome dialettale con cui vengono ancora oggi chiamati i preti.
Nel Settecento, i gesuiti comprarono numerosi appezzamenti di terra nei feudi siciliani e in alcuni, come questo, sorsero dei conventi.
Il convento dei “Parrini”, dei preti, come è stato battezzato secoli fa. Dalla costruzione della prima chiesa si è poi sviluppato l’intero borgo agricolo così come ci è stato consegnato ai giorni nostri.
Cosa Vedere a Borgo Parrini
Quando arriverete, se la giornata è soleggiata, vi sembrerà di essere arrivati in uno di quei paesini del Messico che affascinano nei film.
Una chiesa e un paio di strade, con la relativa piazzetta, attirano per i loro colori. Un murales che raffigura Frida Kahlo campeggia in bella mostra invitando all’ascolto di un disco che proponiamo a fine articolo.
Un bel disegno dal grande valore come quello realizzato, fra gli altri, nel centro storico di Caltanissetta.
E poi ci sono loro, le case restaurate con mattonelle colorate, dipinte con anime pastello e addobbate di frasi famose che inneggiano a valori come la pace e la solidarietà.
Soffermatevi a leggere le frasi e scoprite gli angoli in cui è meglio fotografare il borgo. Poi tuffatevi nella caffetteria e sfogliate i volumi della biblioteca sociale e dei suoi locali che tanto tempo fa ospitavano una chiesa.
Dove mangiare
Il borgo è così piccolo che non avrete alcuna difficoltà a trovare dove mangiare. Ma ci sono un paio di cose che dovreste sapere e che possono aiutarvi nel caso vogliate riempire la pancia.
Nel borgo ci sono sia una pizzeria che un antico panificio a legna che produce dell’ottimo pane di casa.
Se amate però i formaggi dovete spostarvi con la macchina di un paio di chilometri. Forse non lo sapete ma proprio a due passi dal borgo di producono ottime mozzarelle di bufala e altri formaggi squisiti.
E se amate i tour gastronomici all’insegna del formaggio non scordate la provola delle Madonie.
Per raggiungere il caseificio troverete le indicazioni lungo la strada di cui parleremo adesso.
Infine potete raggiungere la vicina cooperativa Noe che si occupa di agricoltura sostenibile all’interno di terreni confiscati alla mafia.
Come arrivare a Borgo Parrini
La strada più semplice per arrivare al borgo si trova proprio all’uscita autostradale di Partinico, lungo la A29 Palermo-Trapani.
Andando in direzione di Partinico troverete subito sulla sinistra una stradina con l’indicazione. La strada si trova più o meno davanti ad un bar-rifornimento.
La località è indicata su Maps, quindi potete facilmente imboccarla con il navigatore. Una volta arrivati troverete un ampio parcheggio dove lasciare la macchina.
Dove dormire
Passeggiando per il borgo, o guardando alcune delle immagini che proponiamo nell’articolo, vi sarete probabilmente chiesti se è possibile dormire a Borgo Parrini. La risposta è si, perché alcune delle case, come Borgo Parrini apartments, sono attrezzate per ospitare turisti e amanti di una notte da vivere nel borgo e anche altre case e ville vicine offrono una sistemazione. Ecco le case disponibili e i prezzi.
Il borgo raccontato in podcast
Un paio di foto
La musica di sottofondo
Quando abbiamo parlato del murales e del Messico, ci è venuto in mente questo brano interpretato da due bravissimi autori siciliani: Di Martino e Cammarata. Buon ascolto.
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