Alberto Schiavone, i libri dello scrittore italiano e la recensione di “Dolcissima abitudine”, pubblicato dall’editore Guanda.
Nel panorama degli scrittori italiani e fra i libri da portare in viaggio, non può non essere citato Alberto Schiavone. Torinese del 1980 è una delle firme più particolari della letteratura italiana contemporanea.

In pochi anni ha messo all’attivo numerosi titoli che hanno incontrato il gusto dei lettori. Prima di parlare di “Dolcissima abitudine”, facciamo allora una carrellata fra alcuni libri dello scrittore.
Suo è ad esempio “Ogni spazio felice”, vincitore del premio Fiesole under 40, che racconta le vicende di una famiglia e dei drammi di Ada e Amedeo (Guanda).
Nessuna carezza, storia di Veronica e Mauro, una normale coppia di trentenni prossimi a diventare genitori (Baldini & Castoldi).
La libreria dell’armadillo che inizia con un vecchietto smemorato che scende di casa per comprare le sigarette e al posto del resto la tabaccaia gli offre un biglietto del SuperEnalotto (Rizzoli).
Infine arriviamo a Dolcissima abitudine, che potete leggere qui in anteprima e che vi raccontiamo in dettaglio.
Recensione per Dolcissima abitudine di Alberto Schiavone
Piera Cavallero, in arte Rosa, ha ereditato “il mestiere” da sua madre. È analfabeta, non ha studiato sui libri, ma dal buco di un muro ha imparato tecniche e segreti della professione più antica del mondo.
Rosa è bella, biondissima e imprenditrice di se stessa. Le piace il suo lavoro, le dà soddisfazione sapere che gli uomini pagano per lei; riceve a casa e per lo più ha clienti abituali e devoti, di cui conosce i molti vizi e le poche virtù.
Di ognuno di loro diventa amante, amica e confidente per il tempo di una marchetta. Fa i soldi Rosa, tanti soldi, ha creato un impero aprendo le gambe e ha accumulato senza spendere.
(Per chi e per cosa poi?) A più di 60 anni, Piera, non più Rosa, fa i conti col passato. Le manca l’amore dell’unico uomo con cui ha un legame affettivo autentico: suo figlio, partorito e “affidato” quando, poco più che adolescente, aveva iniziato la sua carriera.
Non ci sarà nessuna rivelazione, nessun perdono e nessun riscatto. Ed è giusto così!
Una storia amara e dolcissima, raccontata con uno stile secco, asciutto e senza sconti. Con un linguaggio talmente esplicito, nella descrizione dei fatti e degli amplessi da non risultare mai volgare, ma soltanto reale e senza inutili ipocrisie.
Musica per il libro e una curiosità
Sembra scontato, ma l’argomento del libro ci ha messo in testa le note di una pietra miliare della musica italiana che è sempre un piacere riascoltare: Bocca di Rosa di Fabrizio De Andrè.
Prima del brano, però, c’è anche un’altra curiosità che piacerà a chi mastica libri ogni giorno per passione. Alberto Schiavone ha lo stesso cognome del personaggio di Antonio Manzini, Rocco Schiavone.
Così, per dire, buon ascolto.
Letture da viaggio
Questa rubrica è curata da “Vivechilegge”, ovvero Paola Ardizzone. Potete trovare altri consigli di lettura nella sua pagina Instagram, e scriverle per eventuali collaborazioni.
Buona lettura!