Cioccolato di Modica igp: come mangiarlo, dove comprarlo, i gusti il prezzo e le caratteristiche di questa bontà siciliana.
Dalle sapienti mani degli artigiani modicani nasce un prodotto unico al mondo, che ancora oggi possiamo gustare in tutto il suo splendore.
È il cioccolato di Modica Igp, che si ottiene grazie a una particolare e secolare lavorazione “a freddo” che gli conferisce una consistenza granulosa e friabile.

Chiamato in dialetto modicano ciucculatta muricana, il cioccolato di Modica nel 2018 ha ottenuto dall’Unione Europea il riconoscimento IGP – Indicazione Geografica Protetta ed è inserito nel registro dei prodotti agroalimentari tradizionali.
Un importante traguardo raggiunto grazie al lavoro del Consorzio di Tutela del cioccolato di Modica, nato nel 2003 e che raggruppa i venti storici produttori della cittadina.
Ecco qualche consiglio su cosa vedere nello splendido paese barocco.
Dovessi scegliere prenderei questo tris. Vado pazzo per questi gusti che rappresentano la purezza, un tocco di mare e il fuoco dell’Etna. Se li assaggiate anche voi fatemi sapere.
Dario La Rosa
Cioccolato di Modica, dove Comprarlo e gli shop on line
Se siete in Sicilia, andate a Modica e tuffatevi nelle antiche pasticcerie. Viceversa quasi tutti i produttori hanno uno shop on line. Un metodo altrettanto comodo è quello di usare Amazon per farvi portare a casa le barrette di ciottolato modicano che amate di più.
Abbiamo fatto un giro in rete e trovato tante particolarità che vi mostriamo. Uno che ci ha incuriositi è questo alla carruba, che si produce abbondante grazie ai meravigliosi alberi che abbiamo visto nel weekend fra Ragusa e Scicli.
Un altro da gustare è quello al sale marino di Trapani. Ma anche questo, particolarissimo con latte d’asina, prima o poi è d’assaggiare.
Considerate che il prezzo si aggira fra i 70 e gli 80 euro al chilo. Le confezioni sono generalmente comprese fra 50 e 100 grammi.
Come mangiarlo
Cioccolato di modica come mangiarlo: accompagnatelo ad un buon liquore magari al mirto, gustatelo soprattutto in un momento di relax.
Questa prelibatezza va fatta sciogliere in bocca con la dovuta calma. Ne apprezzerete le proprietà.
Spezzatene un triangolino e lasciate che si sprigionino in bocca tutti i suoi sapori a distanza dai pasti e dopo un bicchiere d’acqua fresco. La sua naturalezza e la bontà vi cattureranno.
Un consiglio su come mangiarlo: al peperoncino lo troviamo perfetto dopo il caffè ma anche, naturale, dopo una noce secca.
SiciliaWeekend
Cioccolato di Modica, una storia antichissima
Il cioccolato di Modica affonda le radici nella cultura del popolo azteco, che ancora viveva in Sud America al tempo dei conquistadores spagnoli.
Secondo le fonti più attendibili è proprio grazie a loro che questo prelibato prodotto approdò nella Contea di Modica, in Sicilia, che nel Sedicesimo secolo era il più importante stato feudale del Sud Italia sotto il dominio spagnolo.
I conquistadores al tempo scoprirono che gli Aztechi lavoravano le fave di cacao in un modo davvero unico, servendosi di una macina chiamata metate.
Grazie a questo strumento riuscivano a elaborare cereali e semi ottenendo, però, una cioccolata liquida e senza l’utilizzo di zucchero, di cui non erano a conoscenza.
Il cioccolato di Modica, come lo conosciamo oggi, dunque non è esattamente quello che gustavano gli Aztechi, come erroneamente si pensa. Piuttosto è il frutto della rielaborazione dell’antico metodo di lavorazione di questo popolo al quale gli spagnoli aggiunsero quell’unico e speciale tocco in più.
Furono proprio gli spagnoli, infatti, ad aggiungere al preparato lo zucchero e a donargli la tipica forma “a lingotto” con il quale viene realizzato tutt’ora. Così in breve tempo il cioccolato di Modica si diffuse in tutti i loro domini, tanto che lavorazioni di questo tipo si trovano anche in Spagna, Messico e Guatemala.
Il cioccolato di Modica oggi non ha bisogno di presentazioni ma il suo grande successo si deve anche alla narrazione di Leonardo Sciascia, uno dei più fini e arguti intellettuali siciliani del secolo scorso che ha decantato il suo «inarrivabile sapore» più volte nei suoi scritti.
Non a caso proprio a Leonardo Sciascia è intitolata una delle sale del Museo del Cioccolato di Modica, in omaggio al suo primo e più grande ambasciatore nel mondo.
La lavorazione “a freddo”
La particolarità del cioccolato di Modica si deve alla sua lavorazione, con un metodo che lo rende un prodotto unico nel suo genere e che gli conferisce la tipica consistenza friabile e granulosa che piace tanto ai golosi appassionati.
Dapprima si tostano i semi di cacao che poi vengono macinati fino a ottenere la massa di cacao, che non viene privata del burro. Questa massa viene riscaldata in modo che diventi fluida e successivamente si mescola allo zucchero (semolato o di canna) e alle spezie, a seconda dell’aroma che gli si vuole conferire (cannella, zenzero, peperoncino, limone, arancia). Questa fase della lavorazione avviene sempre a una temperatura che non supera mai i 40°C.
A questo punto si passa alla seconda parte del procedimento, che un tempo veniva eseguita a mano dai maestri artigiani del luogo con un’antica macina riscaldata in pietra lavica simile a quella utilizzata dagli Aztechi.
Il disciplinare di produzione
Nel dialetto modicano si chiamava valata ra ciucculatta e qui si spianava la massa ottenuta che veniva poi amalgamata con uno speciale mattarello in pietra. Da alcuni decenni questa operazione si effettua con dei macchinari moderni, come previsto dal disciplinare di produzione approvato dal Ministero, ma il risultato è praticamente identico.
Durante queste fasi il composto di cacao, zucchero e spezie non supera mai la temperatura di 40°C ed è per questo che i cristalli di zucchero restano integri e non di sciolgono.
Ecco perché il cioccolato di Modica, con le sue proprietà, mantiene la sua tipica consistenza granulosa, ciò che di fatto lo rende così unico nel mondo. Alla fine di questi passaggi la “pasta” ottenuta si versa all’interno di apposite formelle rettangolari che vengono battute su un ripiano, in modo da eliminare eventuali bolle d’aria.
Così si raggiunge il risultato finale: delle barrette di cioccolato di colore bruno e dalla consistenza granulosa e volutamente grezza.
I produttori modicani
Il cioccolato di Modica vanta una storia secolare, ma a questa storia si legano quelle degli storici produttori modicani che ancora oggi pongono la loro firma su questo prodotto di pregio.
Tra questi produttori alcuni sono riconosciuti dal Consorzio Tutela del Cioccolato di Modica e ancora oggi portano avanti la tradizione di famiglia, esportandola in tutto il mondo.
Antica dolceria Rizza
L’Antica Dolceria Rizza produce con l’antica ricetta il cioccolato di Modica dal 1935 e da allora è un punto di riferimento per tutti i modicani, anche per il gelato artigianale. Il fondatore don Emanuele Rizza, detto “Neli”, non avrebbe mai potuto immaginare che la sua famiglia sarebbe entrata di diritto nella storia della cittadina quando nel lontano 1923 aprì una semplice latteria. Dapprima lavorò come lattaio, poi il laboratorio iniziò a sfornare centinaia di tavolette di cioccolato. Oggi l’Antica Dolceria Rizza produce con la stessa passione di Neli il cioccolato di Modica nei gusti tradizionali (vaniglia, cannella, peperoncino, carrubba, agrumi) e in quelli più innovativi e particolari come noce moscata, zenzero, anice stellato, pepe bianco o come questo al pistacchio.
Cioccolato Peluso
Chi dice cioccolato di Modica, dice Dolci Peluso. Anche qui siamo di fronte a un’azienda dolciaria che lavora da decenni (1964) ed è specializzata nella lavorazione e nella produzione dei dolci tipici della tradizione modicana, alla maniera artigianale. Peluso esporta il cioccolato di Modica in tutto il mondo con gusti davvero unici e inimitabili come agrumi, pistacchio, Nero d’Avola, mandorla, nocciola e quello al sale, che trasforma due sapori apparentemente contrastanti in una vera sinfonia di gusto.
Pasticceria Cappello
La Pasticceria Cappello è un altro storico produttore di cioccolato modicano, conosciuto anche per i deliziosi dolci tipici della tradizione inclusi i gelati lavorati artigianalmente. Produce il cioccolato di Modica nei gusti vaniglia e cannella (quelli tutelati dal Consorzio Tutela del Cioccolato di Modica) oltre a quello al peperoncino e il classico al naturale, senza aggiunta di aromi.
Casalindolci
Più recente rispetto alle precedenti, Casalindolci è nata dalla passione della mastra pasticcere Giorgia che ha iniziato la sua attività come hobby, riuscendo a trasformarla in uno dei fiori all’occhiello della produzione modicana. Casalindolci è rinomata per la produzione di dolci e biscotti della tradizione e, naturalmente, anche del cioccolato di Modica nei gusti più disparati (cannella, vaniglia, peperoncino, menta, zenzero, caffè e altri).
Dolce Millennio
La “città antica” ospita, infine, la Pasticceria Dolce Millennio fortemente voluta dai due giovani proprietari, Davide e Ausilia, e che produce il cioccolato modicano Solomodica. Lavorato alla maniera artigianale, il cioccolato Solomodica è ormai conosciuto anche all’estero ed è disponibile in moltissime varianti, una più gustosa dell’altra.
Cioccolato di Modica Bonajuto
A parte non può mancare la citazione di Bonajuto. Sei generazioni di artigiani dolcieri con l’amore per la Sicilia, la capacità di fare impresa e di creare opportunità per il territorio. La famiglia Bonajuto-Ruta ha fatto della passione per il Cioccolato una realtà aziendale inserita dall’Eurispes (Istituto di Studi Politici Economici e Sociali) tra le 100 Eccellenze Italiane, premiata e riconosciuta a livello internazionale.
Un video per vedere come si fa
Cioccolato di Modica sito ufficiale per altre info e news legate a questo mondo gustoso: www.cioccolatomodica.it.
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