Delia Sicilia, comune della provincia di Caltanissetta famoso per un dolce chiamato cuddrireddra, la pesca e le case a un euro.
Ci sono luoghi, in Sicilia, in cui un semplice gusto si mischia con la storia, tanto da diventarne elemento singolare e di riconoscimento.

Ci sono luoghi, è il caso nostro, in cui un dolce fritto in olio d’oliva diventa famoso, non tanto per la sua preparazione, quanto per l’arte con cui viene realizzata la sua forma.
È il caso di una corona che, anziché in testa, va sul piatto. O in pancia, sarebbe meglio dire. Il suo nome è Cuddrireddra ed il luogo in cui viene prodotta è Delia, un paesino di cinquemila abitanti in provincia di Caltanissetta.
Andiamo allora alla scoperta di questo borgo della Sicilia centrale in cui è possibile acquistare anche una casa ad un euro.
Cosa vedere a Delia: il castello e la storia
“Delia – si legge sul sito del Comune a firma di Angelo Carvello – è una delle città nuove di Sicilia, fondata nel 1597 dal barone Gaspare Lucchese. Sorge sul pendio del colle Monserrato che guarda Libeccio e tende ad estendersi verso oriente in una zona pianeggiante sottostante a due colli, denominati Monte Croce e Monte Comune.
Per chi guarda da Monte Croce, Delia appare come un grande anfiteatro con una quinta scenografica che da destra inizia con le alture rocciose delle Madonie, continua nella zona centrale con Canicattì che sembra fare capolino dietro il castello, e Naro la cui antica fortezza si staglia all’orizzonte nei suoi pittoreschi contorni, e termina a sinistra con i colli antistanti Campobello, quelli che sovrastano la piana di Gela e quelli che scendono gradatamente verso il Salso”.
Una passeggiata fra le vie del paese, la piazza e le sue chiese sarà perfetta per tuffarsi nell’atmosfera della Sicilia di un tempo, curata e semplice.
Se andate a visitare il borgo non potete perdere il castello arabo normanno. L’edificio si trova ad un chilometro circa dal centro abitato, lungo la SS190 che conduce alla vicina Canicattì.
Il castello, realizzato nel XII secolo, si erge su una collina che domina il territorio circostante. Una bellezza certamente da non perdere.
La Cuddrireddra di Delia, un dolce d’amare
Bene, prima di gustare la Cuddrireddra partiamo dalla sua storia. Il nostro dolce, che prende il nome dal greco Kollura – focaccia – pare sia stato realizzato in questa forma come omaggio alle castellane che vivevano nella fortezza medioevale durante i Vespri Siciliani.
Per loro è stata creata una pasta filante in cui, alla farina, si mischiano il profumo della cannella e quella della scorza d’arancia. Una preparazione certosina e delicata che richiede mani estremamente esperte.
La pasta viene infatti divisa in rotolini che, successivamente, vengono avvolti in un bastoncino. L’impasto viene poi sfilato e poggiato su “pettini” di antica fattura che servono a rigare il mix e infine a comporre la corona.
Ci sono tanti modi per mangiarla, qualcuno consiglia di intingerla in un vino dolce, altri la sbriciolano e la uniscono al mascarpone. Ma ci sta anche una crema d’agrumi e chi più ne ha più ne metta. Se la base è buona
le possibilità sono molteplici. Buon assaggio.
La ricetta della cuddrireddra di Delia
Ingredienti: farina, uova, zucchero, can- nella, scorza d’arancia, strutto, vino rosso, olio d’oliva.

Preparazione: creare l’impasto non è poi così complesso, anche se senza il necessario utensile non si potrà avere la forma tipica del dolce. Però la vera ricet- ta è segreta quindi nessuno sarà disposto a confessare le quantità.
Se volete cimentarvi, unite farina di grano duro (ci vuole un uovo ogni 100g di farina circa), uova, zucchero, un cucchiaio di strutto, cannella, scorze d’arancia e anche vino rosso.
Lavorate per bene e quando la pasta avrà la giusta consistenza stendetela a vostro piacimento e poi friggetela in olio d’oliva. Avrete così, se non la forma, almeno il gusto di questo dolce particolare.
Curiosità
Elemento essenziale per rea- lizzare la Cuddrireddra, scelta anche come presidio Slowfood, è il “pettine”. Esso è costituito da due asticelle unite da pezzetti di canna di bambù e serve proprio a stendere la pasta e a formare la tipica forma a corona.
Bene, ormai nessuno è più in grado di realizzare i pettini, per questo motivo sono conservati gelosamente da chi prepara il dolce. Sembra che ce ne siano vecchi di 150 anni. Un gusto antico, quindi, che rischia, senza la dovuta cura, di essere perduto.
La pesca di Delia Igp
Tra i prodotti tipici non si può annoverare anche la pesca nettarina di Delia Igp. Si tratta di un prodotto tardivo e tra i fiori all’occhiello dell’agricoltura siciliana.
L’indicazione geografica protetta “Pesca di Delia” riguarda le varietà di pesche a polpa gialla o bianca e alle varietà nettarine a polpa gialla che corrispondono al disciplinare di produzione del territorio, come ad esempio avviene per il pistacchio di Raffadali e altri prodotti simili.
I comuni legati alla Pesca di Delia Igp sono Serradifalco, Caltanissetta, Delia, Sommatino, Riesi, Mazzarino e Butera, in provincia di Caltanissetta e Canicattì, Castrofilippo, Naro, Ravanusa e Campobello di Licata, in provincia di Agrigento
Dormire, mangiare e altre informazioni utili
Delia pizzeria, ristoranti e panifici ne ha diversi e tutti fortemente legati al territorio, quindi potrete certamente trovare buoni piatti da mangiare in occasione della vostra visita.
Se cercate dove dormire a Delia, sappiate che ci sono B&B e case vacanza, quindi basterà fare un salto su Booking per fare la vostra scelta.
Il paese si trova a quasi 500 metri sul livello del mare quindi il clima è caldo in estate ma la sera sarà abbastanza fresco.
Per i numeri utili potrete raggiungere il comune al sito www.comune.delia.cl.it o al numero di telefono 0922 823301.
Come arrivare a Delia
Arrivare in paese è abbastanza semplice se viaggiate in auto. Punto di riferimento, che veniate da Palermo o Catania-Messina, è la città di Caltanissetta raggiungibile in autostrada. Poi percorrerete la Statale 640 in direzione Canicattì.
Da Agrigento, invece, dovrete prima raggiungere Canicattì e poi deviare per il paese lungo la SS640 e poi la SS122.