• Skip to primary navigation
  • Skip to main content
  • Skip to primary sidebar
Sicilia Weekend
  • Home
  • Viaggi
  • Natura
  • Cultura
  • Cibo
  • Podcast
  • Notizie
  • Bambini
  • Chi siamo

Torre di San Nicolò Palermo: la storia e come visitarla

Gennaio 27, 2021 by SiciliaWeekend

Torre di San Nicolò Palermo, la storia del monumento nel quartiere Albergheria e come visitarla durante una passeggiata a Ballarò.

Dopo il tuffo nella storia del conte di Cagliostro, ritorniamo su via Benfratelli per attraversare via Porta di Castro, strada intitolata ad una porta seicentesca non più esistente e dedicata all’allora viceré Francisco de Lemos, conte di Castro.

La torre di San Nicolò a Palermo
La torre di San Nicolò a Palermo – foto Vincenzo Russo

La porta, distrutta nell’Ottocento per ragioni di estensione di spazi urbani e di edificazione di nuove abitazioni, si trovava nei pressi dell’attuale piazza della Pinta, nelle cui immediate vicinanze si apre la via Porta di Castro.

Una targa lì affissa ricorda che questa strada traccia l’antico letto del torrente Kemonia o Cannizzaro, uno dei due corsi d’acqua – oltre al Papireto – che insieme hanno definito Palermo antica “città fra due fiumi”.

Il torrente, detto anche “del Maltempo” per via dei forti danneggiamenti ogniqualvolta straripava, sgorga dalla fossa della Garofala nell’attuale Cittadella universitaria in viale delle Scienze e fu poi deviato ed interrato.

Tagliata via Porta di Castro, immettiamoci su via San Nicolò di Bari all’Albergheria che conduce all’omonima chiesa parrocchiale all’interno del mercato di Ballarò.

Il riferimento all’Albergheria è dovuto, per distinguerla da altre chiese dedicate al Santo, tuttora esistenti oppure ormai scomparse. La devozione palermitana verso il Santo è molto antica e sempre fervida.

Ancora oggi, quando i bimbi perdono il primo dente da latte, non è il topolino a regalare il soldino, ma “Santa Nicola”, che viene pure identificato nella coccinella, simbolo dell’arrivo di liete notizie.

Dal punto in cui ci troviamo si innalza davanti ai nostri occhi la medievale torre campanaria della suddetta ed adiacente chiesa.

La storia della chiesa e della torre

Quest’ultima si ritiene edificata in tempi antecedenti al 1292, poiché in un documento notarile di quell’anno venne citata come “San Nicolò de Novo” e nel 1295, in un testamento, come “San Nicolò dei Latini”.

Dopo il 1403 fu ampliata ed impreziosita dalla regina Bianca di Navarra, consorte in seconde nozze di Martino I d’Aragona re di Sicilia. La chiesa, in conci di tufo, è strutturata su tre navate e poggia su dei pilastri, una volta colonne.

Conserva sempre tutto l’imponente fascino delle basiliche, pur avendo subito delle modifiche a partire dal 1715 quando, come racconta Gaspare Palermo, fu rimodernata dal primitivo stile goticheggiante per essere riaperta nel 1724.

Uno degli altari è dedicato a San Nicolò ed un altro laterale invece era intitolato alla Madonna della Spersa, in riferimento ad un dipinto trecentesco di autore ignoto, oggi custodito al Museo Diocesano, a ricordo dell’episodio evangelico in cui Gesù Bambino smarrì i genitori.

Tra le diverse opere che conserva, è di gran pregio un Crocifisso settecentesco attribuito a Frate Innocenzo da Petralia. La chiesa possiede due portali di accesso e, sulla parete esterna che si affaccia in via Francesco Paolo Tesauro, ancora esistono i resti di un antico affresco raffigurante San Nicola.

Inoltre antichi documenti narrano del cimitero parrocchiale di San Nicolò ubicato nell’area antistante, poi eliminato, come anche l’oratorio della chiesa (di cui rimane solo la cripta).

Ma ciò che non bisogna lasciarsi sfuggire è una visita alla suddetta torre campanaria, antica torre di guardia una volta lambita dalle acque, come narra sempre Gaspare Palermo.

La torre, sin dal 1518, possedeva un orologio a campana che scoccava la cosiddetta “Castiddana” (Castellana), ovvero 52 rintocchi alle ore due di ogni notte, per segnalare il coprifuoco e l’uscita delle ronde di vigilanza che controllavano il rientro a casa dei cittadini.

Ormai l’orologio non esiste più, essendo stato rimosso nel Novecento durante dei lavori di restauro; così come fu divelta la guglia dopo il terremoto del 1726 che provocò delle lesioni alla torre.

Il panorama dalla Torre di San Nicolò a Palermo
Il panorama dalla Torre di San Nicolò a Palermo – foto Giuseppina Lombardo

Come visitare la Torre di San Nicolò

Sicuramente salire sulla torre di San Nicolò all’Albergheria è un’esperienza affascinante che io personalmente non mi sono persa sin dal 2005 circa, quando seppi della sua apertura alle visite, adesso seguite dall’Associazione Terradamare, che se ne prende cura accompagnando gli utenti sulla stretta scala a chiocciola, via via per i quattro livelli della torre per giungere fino in cima.

In quest’avventura tutta in salita si può sostare ad ogni piano per ammirare la vista dalle bifore e gli arredi, come una Madonna con il Bambino ed altri custoditi in alcune teche: una statua di San Nicola, dei candelabri e delle pianete ricamate.

Il periodo dell’intrigante soffitto a capriate lignee si può collocare a cavallo fra la fine del Settecento e gli inizi del secolo successivo e non meno affascinanti sono un altro soffitto ligneo decorato, delle porzioni di maioliche pavimentali d’epoca dai delicati disegni floreali ed una piccola collezione di antiche giare di terracotta inserite in una teca scavata in una parte del pavimento.

Una volta arrivati sulla sommità della torre, le campane ad opera della rinomata, ma non più esistente, fonderia Panzera, ancora rintoccano energicamente; tanto da costringere a tapparsi le orecchie i malcapitati visitatori che si trovano lì durante lo scampanio.

Ed il magnifico panorama si estende sulle cupole delle più belle chiese di Palermo, fino a distinguere chiaramente l’orizzonte del mare. Tutto da quassù sembra più limpido e leggero, quasi a portata di mano, ma mentre la mente si distende liberandosi da ogni pensiero, ormai riempita soltanto dalle meravigliose immagini catturate dallo sguardo, è giunto il momento di discendere per ritornare alla nostra passeggiata a piedi che continueremo la prossima volta.

La guida autrice di Palermo e delle sue bellezze

Il mondo di Giuseppina Lombardo, autrice delle passeggiate, è ricco e variegato, la sua passione per la storia e la città di Palermo ci conduce nei meandri più affascinanti della città.

In attesa di scoprire i nuovi itinerari, potete sfogliare il suo libro, singolare per il fascino con cui racconta i luoghi meno battuti e le particolarità storiche da scoprire in città.

L’alba su Palermo dalla torre dell’Alberghiera: il video

Condividi

Filed Under: Apertura, Cultura Tagged With: beni culturali, palermo

Previous Post: « Six Senses hotel, in Sicilia il colosso del turismo di lusso
Next Post: Baglio Messina a Custonaci, nuovo look per il borgo »

Reader Interactions

Trackbacks

  1. Lo spot Red Bull Formula 1 girato a Palermo - Sicilia Weekend ha detto:
    Settembre 30, 2021 alle 5:38 pm

    […] Passeggiate e perdetevi tra le botteghe dei venditori di frutta e verdura, poi fate un salto alla Torre di San Nicolò per vedere il mercato […]

Primary Sidebar

NOTIZIARIO

ceramica santo stefano di camastra

Il futuro della ceramica è a Santo Stefano di Camastra: “Pezzi unici per affrontare il mercato”

Rosario D’Agostino

Rosario D’Agostino vince la sesta edizione del Giro della Sicilia

A Palermo la stagione estiva del Nauto, tra musica, festival e novità

Orari collegamenti aliscafi per Lampedusa e Linosa

come arrivare a Ustica

Come arrivare a Ustica

Averna Spazio Open

Averna Spazio Open, tutti gli appuntamenti a Palermo

porto di palermo

Porto di Palermo, tutto quello che c’è da sapere

earth-day-cefalù

Earth Day Cefalù 2024: il programma della festa

Sicilia a 390 gradi

Alicudi

Alicudi: cosa fare, cosa vedere e dove dormire

Cerda comune dei carciofi e della Targa florio

Cerda Comune dei Carciofi e della Targa Florio

pistacchi sicilia

Bronte, cosa fare e cosa vedere nel comune del pistacchio

castelbuono

Castelbuono, Comune d’eleganza e dolci sapori

Ustica, l’isola del mare davanti a Palermo

termini imerese

Termini Imerese, cosa vedere e cosa fare

Salina: tre Comuni fra capperi, spiagge e malvasia

Sciacca

Sciacca cosa vedere: le spiagge, e dove dormire

Ricerca

Uno sguardo sulla Sicilia

https://youtu.be/AYBijcsmHrk

Come trovarci

Mail
redazionesiciliaweekend@gmail,com

SiciliaWeekend è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Palermo prot. n. 30 del 7 luglio 2011

Copyright © 2025 Sicilia Weekend

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito, deduciamo che tu ne sia felice.AccettaRifiuta Per saperne di più...
Privacy & Cookies Policy

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Non-necessary
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACCETTA E SALVA