Grotta dei Cordari a Siracusa: un gioiello da visitare nell’area monumentale della Neapolis, a due passi dal famoso Orecchio di Dionisio.
Riapre alle visite, dopo quasi quarant’anni dalla chiusura, la Grotta dei Cordari, all’interno della “Latomia del Paradiso”, nell’area monumentale della Neapolis di Siracusa, che include il Teatro greco, a due passi dal famoso Orecchio di Dionisio.
Conosciuta in età greca come cava di pietra e prigione, secondo quanto tramandano gli storici, l’area fu trasformata successivamente in giardino, un “paradiso” di alberi di limoni e aranci tipici del paesaggio siciliano.
La Grotta dei Cordari è uno di quegli ambienti naturali della Sicilia in grado di ammaliare grazie aii suoi straordinari effetti scenografici causati dalla successione di ampie “stanze” dalle tinte policrome.
La vegetazione di muschi e capelvenere che crea singolari giochi di luce, pilastri e falsi pilastri amplificati dalla presenza di acqua e i segni dei picconi da cui si estraeva la pietra fanno il resto.
La grotta dei Cordari per tre secoli e, fino agli anni ‘80 del secolo scorso, ha rappresentato il luogo dove i cordari siracusani hanno prodotto le corde con il sistema tradizionale della ruota a mano.
In questo lavoro venivano favoriti dalla naturale umidità e dall’ampiezza del luogo che permetteva loro di stendere le fibre vegetali e trasformarle in fili. La chiusura, con l’abbandono da parte dell’ultimo cordaro, risale al 1983.
La grotta dei cordari e i nuovi percorsi di visita della Neapolis
Adesso, dopo lavori di manutenzione, il sito riapre al pubblico con nuovi percorsi di visita. Fra questi un sentiero che conduce a quella che viene chiamata Tomba di Archimede.
Insieme alla Grotta dei Cordari torna fruibile anche l’adiacente Grotta del Salnitro così chiamata perché, come narra D. V. Denon, vi veniva lavorato il salnitro, un deposito costituito da sali minerali che si trova sulle pareti umide della grotta.
La monumentale imboccatura è coperta da un gigantesco masso della volta crollato sul quale sono visibili in forma quasi di gradinata i piani di stacco dei blocchi calcarei, segno tangibile dell’estrazione della pietra da questa cava.
Il nuovo percorso di visita dell’area archeologica attraversa anche la Latomia di Santa Venera, posta più a oriente. Nota per il suo giardino subtropicale coltivato fin dall’epoca settecentesca presenta, in alcune delle sue pareti, gli incavi rettangolari, in cui in antico erano posizionati dei quadretti in pietra di natura votiva, a testimonianza che in questa latomia si praticava il culto degli Eroi.
Percorrendo una ampia scalinata immersa nel verde si può, infine, sostare all’ombra di un esemplare plurisecolare di ficus macrophylla, detto anche fico delle pagode per raggiungere la “Tomba di Archimede”.
La denominazione è inesatta ma ormai il nome è storicizzato: si tratta in realtà di una tomba di epoca romana, e non del sepolcro del grande scienziato siracusano che, come raccontano le fonti, venne ucciso nel 212 a.C. durante la presa di Siracusa da parte dei Romani.
L’area della grotta dei cordari: la Neapolis di Siracusa in video
Il direttore del Parco
“La Grotta dei Cordari – dice il direttore del Parco, Carlo Staffile – con il ripristino dei percorsi di visita che sono curati dalla Aditus che gestisce i servizi aggiuntivi del Parco, e con la messa in sicurezza delle alte pareti rocciose profonde tra i 20 e i 45 metri, è il luogo simbolico più suggestivo di un itinerario sul quale stiamo intervenendo con lavori di bonifica e nel quale sarà possibile addentrarsi, percorrendo un ricco agrumeto, alla scoperta delle incantevoli grotte artificiali scavate nella parete rocciosa.
Un’attività – aggiunge Staffile – che sta molto impegnando il Parco e che costituisce un innegabile valore aggiunto per l’offerta turistico-culturale del territorio. I lavori per la riapertura stanno affrontando tutte le criticità che il luogo comporta, incluse le indagini sulla stabilità strutturale della grotta, in modo da definire in maniera circostanziata gli eventuali dissesti e le possibili soluzioni per garantire le visite in totale sicurezza”.
L’assessorato ai Beni culturali
“Il 2021 regalerà a tutti i visitatori che avranno come meta Siracusa – sottolinea l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – uno spettacolo in più di colori, profumi, archeologia, natura e paesaggio, tenuto nascosto da decenni: la riapertura della Grotta dei Cordari, infatti, per il valore simbolico e per il contesto suggestivo in cui si trova, assume un significato particolare, perché è concreta espressione e testimonianza dell’impulso dato agli uffici, di impegnarsi con la massima solerzia e senza ulteriori indugi, nella cura del nostro prezioso patrimonio culturale.
È un segnale forte – evidenzia ancora l’Assessore Samonà – che conferma come il Governo regionale stia andando nella direzione giusta, operando nell’interesse della comunità, che si riappropria di una ricchezza dell’umanità che è storia, ambiente, tradizione e che testimonia l’operosità del popolo siciliano sin dall’antichità”.