Il patrimonio Unesco delle Madonie: i siti tutelati come geopark per un viaggio all’insegna della natura pura e incontaminata di Sicilia.
È arrivato in punta di piedi. Quasi in sordina. L’ennesimo marchio di qualità per le Madonie porta la data del 17 novembre 2015, quando l’assemblea generale dei 196 stati membri dell’Unesco, che tutela questi luoghi il Sicilia, ha selezionato il massiccio montuoso palermitano tra i 120 geoparchi più importanti del mondo.
Non tutti lo sanno, ma il Parco delle Madonie, grazie a caratteristiche geologiche uniche, da oltre dieci anni, fa parte del network European Geopark, ricevendo per ben due volte consecutive l’ambito “Disco verde” dalla rigorosa commissione del newtork.
Dunque, con il prestigioso riconoscimento dell’Unesco, si arricchisce il palmarès dei monti palermitani, che vanta già quattro Comuni all’interno del circuito dei Borghi più belli d’Italia (Gangi, Cefalù, Petralia Soprana e Geraci Siculo) ed uno Bandiera Arancione del Touring Club Italiano (Petralia Sottana).
Per non parlare del cibo, con la provola, la manna e i fagioli “badda”, da anni presidi Slow Food. Sono tutte stelle di un firmamento unico in Sicilia. “Un’isola nell’isola” che guarda al futuro, puntando sul passato e le sue tradizioni secolari. Un territorio da record che in poco meno di 40 mila ettari, ospita la metà delle specie vegetali siciliane, mentre per la fauna sono presenti oltre la metà delle specie di volatili, tutti i mammiferi e più della metà degli invertebrati.
Con un patrimonio del genere è da folli non scommettere sul turismo. Infatti, da qualche anno, le Madonie stanno faticosamente rivaleggiando con altre mete più battute in Sicilia, facendo registrare un sensibile aumento del flusso turistico in alcuni dei suoi Comuni. Insieme al moltiplicarsi delle strutture ricettive (b&b e case vacanza di albergo diffuso) e a Piano Battaglia, meta della neve in Sicilia.
Cosa vedere fra i luoghi Unesco delle Madonie
Vi suggeriamo alcune delle cose più belle da vedere per scoprire il patrimonio Unesco delle Madonie. Escursioni o semplici passeggiate per godere del fascino senza tempo di un territorio da scoprire in tutte le stagioni dell’anno.
Se poi andate con bambini, potreste leggere di questo weekend.
Madonie, dove sorgono gli alberi estinti (Abies nebrodensis)
La prima tappa non può che partire da un luogo emblematico. Forse quello che rappresenta meglio l’unicità delle Madonie: il Vallone Madonna degli Angeli, nel territorio di Polizzi Generosa, dove sorgono una trentina esemplari “relitti” di Abies nebrodensis (Abete dei Nebrodi, perché un tempo le Madonie erano un tutt’uno coi Nebrodi).
Forse è proprio per proteggere loro che il Parco è stato istituito nel 1989. Si tratta di piante che dal 1900 erano considerate estinte, invece, probabilmente grazie alla loro posizione isolata, questi trenta superstiti hanno resistito tenacemente ai secoli, regalandoci un pezzo di flora siciliana che si perde nella notte dei tempi.
Per ammirare le loro caratteristiche chiome a campana, basterà raggiungere Polizzi Generosa, imboccare la provinciale 119 verso Piano Battaglia, dove al chilometro 8 troverete un cancello alla vostra sinistra. Lasciate l’auto e incamminatevi lungo il sentiero, che si snoda alle pendici del maestoso anfiteatro della Quacella. Dopo circa un chilometro e mezzo su un tornante della pista, un sentiero scende verso il vallone e dopo aver percorso un altro chilometro incontrerete i primi esemplari di Abies.
Le Madonie come in una fiaba, tra gli agrifogli giganti
Trovarsi lì, è come stare dentro ad una fiaba. Ti aspetti che da un momento all’altro inquietanti creature dei boschi possano fare capolino da dietro i tronchi e cacciarti via perché stai disturbando la loro quiete.
È il bosco degli agrifogli giganti di Piamo Pomo, alberi monumentali che si trovano sopra Piano Sempria, nei pressi di Castelbuono. Per arrivare basta partire dal paese in direzione Geraci Siculo prendere la SR23 che sale verso l’eremo Liccia.
Una volta qui svoltare a destra e seguire la stretta strada asfaltata che, immersa in un fitto bosco, una volta superato l’albergo Milocca, conduce a Piano Sempria, dove si trova un rifugio del Club alpino siciliano.
Lì potrete chiedere informazioni su come raggiungere questi alberi magici, distanti solo 40 minuti. Vi troverete davanti ad agrifogli alti fino a 15 metri: guardate le forme dei loro tronchi, vi sembrerà di vedere immobili facce grottesche che vi scrutano. Se poi rimarrete in silenzio ad ascoltare il canto degli uccelli, la magia sarà completa.
Pizzo Carbonara (Madonie), sul tetto di Sicilia
Nel nostro viaggio sulle Madonie non può non mancare la salita a Pizzo Carbonara, che dall’alto dei suoi 1979 metri, è la seconda vetta più alta in Sicilia dopo l’Etna.
L’escursione è lunga, ma non eccessivamente difficile e non è raro incontrare la volpe. Consigliamo di salire a chi ha più gambe allenate e, soprattutto, non avventuratevi da soli. Sempre meglio contattare le tante guide disponibili ad accompagnarvi.
Il sentiero si dipana dal parcheggio sulla circonvallazione di Piano Battaglia, a quota 1625 metri, lascerete alla vostra destra l’inghiottitoio della Battaglietta, per salire sempre più in alto fino a raggiungere l’altopiano che, oltre al Carbonara, comprende il Pizzo Antenna o della Principessa e il Pizzo Palermo.
Avrete davanti un paesaggio quasi astratto, fatto di creste nude, separate da doline e valli, con pareti a strapiombo verso ovest e nord. Se la giornata sarà limpida, lo vista da lassù vi ripagherà delle tre ore e mezza di camminata. Un consiglio, durante la salita, chiedete alla guida di portarvi alla tomba di Argo a Pizzo Scalonazzo: una commovente lapide costruita da un escursionista per il suo amato cane.
Le Gole di Tiberio
C’è anche l’acqua fra i luoghi Unesco delle Madonie, che scorre fra le splendide Gole di Tiberio. È il fiume Pollina che da San Mauro Castelverde scende giù a valle creando un paesaggio unico che può essere esplorato a piedi ma anche in gommone.
Uno spettacolo della natura per i riflessi che l’acqua crea sulla roccia e per la conformazione delle pietre che vi avvolgeranno durante la visita.
L’Unesco delle Madonie e i Borghi più Belli d’Italia
Ma i luoghi Unesco delle Madonie non sono soltanto alberi rari e montagne mozzafiato. Ci sono anche una quindicina di piccole perle incastonate tra le rocce. Sono i Comuni del Parco, alcuni dei quali meritatamente nel circuito dei Borghi più belli d’Italia: come Cefalù, vera e propria porta a mare delle Madonie; Petralia Soprana, il paese più alto a quota 1.147 metri; Gangi e Geraci Siculo.
Poi c’è Petralia Sottana, con la sua imponente Chiesa Madre che veglia dall’alto su tutto il paese; pulsante cuore gastronomico del Parco, Castelbuono, dominata dal Castello dei Ventimiglia; la solitaria Pollina, inerpicata in cima ad una montagna; Caltavuturo, adagiata sotto la grandiosa Rocca di Sciara; la selvatica Sclafani Bagni e Gratteri, che di sera sembra un presepe. E ancora Scillato, Collesano, Isnello, Castellana Sicula, San Mauro Castelverde e Polizzi Generosa, con la sua immancabile nebbia che l’avvolge come un mantello.
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