Bosco della Tassita, il percorso escursionistico di trekking all’interno del Parco dei Nebrodi in territorio di Caronia e come arrivare.
Quando li affianchiamo prendono il passo giusto, come a volere dire che sono loro quelli più veloci. La piccola mandria di asinelli sembra astuta e molto poco somara.
Passiamo, ma è solo il primo degli incontri lungo la strada Caronia-Capizzi (Messina) che ci porterà all’interno del meraviglioso bosco della Tassita, nel cuore del parco dei Nebrodi.

Come in fila indiana a seguire ci sono le caprette, così tante da rendere bianco almeno un centinaio di metri d’asfalto, e un gruppo di aitanti puledri che scalciano al nostro passaggio. Al ritorno vediamo anche loro, i maialini neri dei Nebrodi, che scappano impauriti dal nostro passo.
Intanto, però, siamo giunti al chilometro 28, una della porte d’accesso della Dorsale dei Nebrodi tanto cara agli amanti del trek: Portella dell’Obolo. Siamo a 1.500 metri sul livello del mare, alle spalle le Eolie e davanti a noi il bosco della Tassita. Dentro il quale ci mettiamo in cammino.
Bosco della tassita, il percorso di trekking
Arrivati a Portella dell’Obolo avrete la possibilità di scegliere se lasciare l’auto ed iniziare il cammino o spingervi sino alla porta d’accesso che recinta il bosco della Tassita di Caronia del Parco dei Nebrodi. Nel caso in cui abbiate auto eccessivamente basse o la strada sia infangata è meglio fermarsi subito.
Circa due chilometri vi separano dalla meta: una strada sterrata vi condurrà dritta al bosco. Intanto potrete già iniziare ad assaporare i profumi del sottobosco e fermarvi per una rinfrescata al fianco di un antico abbeveratoio che si trova proprio a metà strada. L’intero percorso si muove con minimi dislivelli. Un cartello e la scaletta d’accesso vi daranno poi il benvenuto alla Tassita di Caronia.
Il percorso facile si snoda lungo un anello che il Parco dei Nebrodi ha sapientemente preparato con pietre che indicano il cammino alla maniera di Pollicino. Potrete dunque camminare anche con bambini senza alcuna preoccupazione di perdervi. Consigliamo di affrontare il percorso in senso antiorario, in modo da riservare la parte più breve e ripida, con gradoni, al momento in cui sarete già in discesa.
Al vostro fianco troverete non solo magnifici esemplari di tasso (se andate a fine estate saranno carichi di inconfondibili bacche di colore rosso), ma anche di aceri ben indicati dai cartelli installati lungo il percorso. Anche la fauna è ricca e soprattutto i bambini potranno divertirsi a leggere i cartelli e a provare ad individuare “ghiandaie” ma anche ghiri.
Proprio all’inizio del percorso vi troverete come all’interno di un anfiteatro su più livelli, sormontato da un grosso albero che non fa filtrare i raggi del sole. Proprio al di sotto c’è una piccola sorgente di acqua fresca e pulita. Se non la trovate provate a chiudere gli occhi e a fare un attimo di silenzio. Lo scorrere dell’acqua vi guiderà con l’udito.
Come arrivare al Bosco della Tassita sui Nebrodi
La strada più comoda per arrivare alla Tassita di Caronia, a metà fra i territori di Caronia e Capizzi, comuni all’interno del Parco dei Nebrodi (Messina) è dall’autostrada Palermo-Messina. L’uscita consigliata è quella di Santo Stefano di Camastra. Da lì seguite le indicazioni per Caronia e a seguire per Capizzi. Il km 28, quello di Portella dell’Obolo è ben indicato.
Lungo la strada vi consigliamo di procedere lentamente per potere godere di un paesaggio davvero unico. E se all’andata sarà bello addentrarsi all’interno del bosco e camminare lungo strade inimmaginabili per chi pensa alla sola Sicilia arsa dal sole; al ritorno lo spettacolo sarà offerto dalle Eolie e dal centro abitato di Caronia, famoso per il suo maestoso castello.
Se la giornata è limpida riuscirete a vedere nettamente Alicudi, Filicudi e Salina, oltre che Lipari e Vulcano. La strada vi concederà anche una splendida vista sull’intero centro abitato di Caronia. Avrete di fronte un paese realizzato su un colle, “rivestito” da un bellissimo castello alla sua sommità. Una foto da non perdere.
Il tasso, ovvero gli “alberi della morte”
Il tasso, il cui nome scientifico è “Taxus baccata”, ha un appellativo che poco si confa alla sua bellezza. Questo albero sempreverde è infatti chiamato “albero della morte”.
Al suo interno viene prodotta una tossina che ha un effetto narcotizzante molto potente. Oltre due millenni fa il legno del tasso, particolarmente flessibile, longevo e resistente, era usato per costruire archi e frecce. Queste ultime venivano usate di tasso per il suo effetto nocivo sugli animali da cacciare.
Ben più nota è la storia del tasso legata all’Amleto di Shakespeare. Il padre di Ampleto fu infatti ucciso a causa di un liquido iniettatogli nell’orecchio e proprio a base della sostanza estratta dall’albero. Nulla di tutto ciò, ad ogni modo, può preoccupare l’escursionista che si limiterà ad osservare la bellezza di questo albero dalle forme morbide e dalla semplice ma unica bellezza. I frutti poi (anche se in realtà è giusto parlare di arilli (ovvero rigonfiamenti che ricoprono il seme) incantano per il colore rosso rubino di fine estate.