La cappella delle Dame a Palermo è un oratorio di rara bellezza nel centro storico della città. Una tappa obbligata durante una passeggiata a piedi in centro.
Usciti da Casa Professa, immettiamoci a destra per via del Ponticello, dal nome di un piccolo ponte mobile non più esistente, come ricorda una targa nella piazza omonima poco più avanti: “Qui fu il ponticello sul torrente Kemonia”. Il ponticello fu divelto quando il burrascoso torrente venne deviato verso il fiume Oreto dal Senato palermitano, dopo la triste inondazione del 1557 in cui morirono più di seicento persone.
Le passeggiate alla scoperta del centro storico di Palermo
Ecco le altre “puntate” del racconto di Palermo.
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- Passeggiare a Palermo Vol. 2
- Passeggiare a Palermo Vol. 3
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L’Oratorio della Congregazione delle Dame
Su questa antica strada, che va a sfociare in via Maqueda, prima di incrociare piazza del Ponticello, ci attrarrà subito a sinistra un bel portale barocco in pietra calcarea di Billiemi – sovrastato dal simbolo mariano – con un’indicazione a lato: Oratorio della Congregazione delle Dame 1733. Solitamente apre la prima domenica di ogni mese e merita proprio una visita.
La Congregazione nacque nel 1595 sotto il titolo dell’Aspettazione del Parto della Vergine, ma assunse la forma nobiliare nel 1733 con la serva di Dio Lionora Ruffo ed Oneto principessa di San Lorenzo. Le Dame, signore di origine aristocratica, eleggevano una governatrice e si riunivano una volta al mese per le meditazioni sulla “Buona morte” ed in vari periodi dell’anno; per esempio per gli esercizi spirituali in tempo di Quaresima o per la Novena natalizia.
Tenendo fede al loro titolo, il loro principale scopo era la beneficenza per le partorienti bisognose del quartiere dell’Albergheria con la preparazione di ceste contenenti il corredino per il neonato interamente realizzato con le loro mani. Nel piccolo oratorio barocco un magnifico quadro settecentesco di autore ignoto raffigura la Madonna del parto e sulle antiche maioliche ai piedi dell’altare è rappresentato il famoso ponticello.
Gli affreschi sono di Antonio Grano, compreso quello della volta centrale rappresentante il “Trionfo della Vergine”. L’oratorio è tipicamente attorniato da sedili lignei finemente intarsiati e nei locali adiacenti si possono ammirare dei bei dipinti, come una copia dello Spasimo di Sicilia di Raffaello, dei Bambinelli in cera ed un Ecce Homo in una nicchia. Il piccolo e rigoglioso giardino che precede l’oratorio presenta tutte le tipiche piante mediterranee.
A tutt’oggi la Congregazione delle Dame è attiva con i suoi scopi assistenziali e l’oratorio, comunemente conosciuto come “Cappella delle Dame” è stato certificato “monumento nazionale”. Mi fa ancora sorridere il ricordo di una mia personale esperienza legata a questo piccolo e delizioso sito sacro.
La Cappella delle Dame, una storia
Anni fa non conoscevo ancora l’oratorio né la sua storia. Nel periodo natalizio mi ritrovai in una mostra mercato dell’artigianato femminile a scopo benefico nei locali della sacrestia della chiesa di S. Antonino, vicino la Stazione Centrale. Mi incantò un completino per bebè ricamato a mano e lo acquistai di getto, senza pensarci due volte. Solo dopo essere uscita mi resi conto che non conoscevo nessun bimbo a cui regalarlo.
In un primo momento mi sentii quasi disorientata, non sapendo come utilizzarlo. Poi pensai di recarmi nella chiesa di S. Nicolò all’Albergheria, che fra le attività parrocchiali include l’assistenza ai neonati delle famiglie indigenti del quartiere, e lo consegnai al parroco affinché potesse farlo recapitare a qualche neo mamma.
Soltanto una o due settimane dopo scoprii l’oratorio e la Congregazione delle Dame con la loro bella e generosa funzione di beneficenza. Inconsapevolmente avevo compiuto un gesto uguale senza essere una dama. Ma forse è ciò che di buono riesce a fuoriuscire di tanto in tanto dalla nostra anima che ci nobilita. Almeno, voglio credere che sia così. Alla prossima passeggiata.
LA NOSTRA GUIDA-AUTRICE
Il mondo di Giuseppina Lombardo è ricco e variegato, la sua passione per la storia e la città di Palermo ci conduce nei meandri più affascinanti della città.
In attesa di scoprire i nuovi itinerari, potete sfogliare il suo libro, singolare per il fascino con cui racconta i luoghi meno battuti e le particolarità storiche da scoprire in città.