Cavagrande del Cassibile: la riserva, cosa c’è da vedere, come arrivare ai laghetti e l’abbigliamento adatto per affrontare l’escursione.
Noi siciliani, dal cuore caldo e dall’animo acceso, abbiamo talvolta convinzioni errate: una tra tutte è quella che ci fa associare il verde più intenso e le acque più limpide a mete lontane. La Riserva di Cavagrande del Cassibile è una delle più grandi smentite a questa diffusa credenza, con la sua natura incontaminata pronta a entrarci dentro e a non lasciarci mai più.
Caratterizzata da una fitta vegetazione che rimanda ai più incantevoli film fantasy e intervallata da gole e canyon che hanno il potere di mozzare il fiato non appena l’occhio vi si posa, è una meta da scoprire per respirare un’aria nuova, pura e fresca.
Cosa c’è da vedere nella Riserva di Cavagrande del Cassibile?
Rispondere a questa domanda può risultare piuttosto ostico: la Riserva di Cavagrande del Cassibile è grande oltre 2700 ettari e se siete amanti del trekking e dei percorsi naturalistici potreste avere alcune difficoltà di focalizzazione.
Entrare all’interno della Riserva significa farsi sorprendere da una natura viva e ammaliante. Il cuore pulsante è certamente il canyon incastonato fra il versante della Montagna D’Avola e il versante di Contrada Salmicella: una vallata profonda incisa dal fiume Cassibile, che ne ha disegnato, eroso e tratteggiato ogni aspetto.
Attorno al canyon esplode la natura, con oltre 400 specie vegetali. Lungo i sentieri e le trazzere è possibile identificare il florrancio fulgido, la salvia, il classico trachelio siciliano e molte altre piante e fiori tipiche della macchia mediterranea, con eccezioni curiose come il bucaneve e la falsa ortica.
Gli amanti dell’ornitologia potranno inoltre osservare uccellini e uccelletti come la poiana, il maestoso falco pellegrino e il codibugnolo di Sicilia, oltre che timidi istrici e martore.
La chiusura della Riserva e il sentiero della Carrubbella
Iniziamo dandovi una ferale notizia: attualmente la Riserva di Cavagrande del Cassibile è chiusa per via della mancata messa in sicurezza, che si è rivelata necessaria a seguito di piogge devastanti e incendi disastrosi.
Tuttavia, gli appassionati di trekking possono ancora visitare questa zona meravigliosa grazie all’unico percorso autorizzato dall’Azienda Foreste Demaniali Regione Siciliana, ovvero il sentiero della Carrubbella, che mette i turisti in condizioni di visitare gli scorci più suggestivi del canyon se accompagnati da guide naturalistiche esperte e certificate.
Il sentiero della Carrubbella è un percorso di circa 6 chilometri, snodato ad anello e mediamente ripido. Parte dall’altipiano e arriva a toccare il fondovalle: il dislivello è di circa 180 metri. Questo sentiero porta prima ad ammirare e poi a costeggiare la più grande meraviglia della Riserva: i laghetti, meglio noti come Uruvi.
I laghetti di Cavagrande del Cassibile e la Scala Cruci
Acque color smeraldo, profondità irraggiungibili, temperature da sfida alla sopravvivenza: i laghetti di Cavagrande del Cassibile sono di una bellezza straordinaria e ogni estate si popolano di intere famiglie che raggiungono il fondovalle per godersi un po’ di relax e di natura incontaminata.
I laghetti si presentano come enormi “macchie” d’acqua. Sono il frutto dei corsi che scorrono sotto alla cava e il loro impatto visivo è inenarrabile. Avvicinandovi non è possibile scorgerne il fondo e ci si sente combattuti tra il desiderio di tuffarsi e un’atavica paura dell’incognito.
Ciononostante, se possiamo darvi un consiglio, la scelta migliore è quella di tuffarsi: difficilmente è possibile fare un’esperienza tanto particolare e appagante. Inoltre, in passato, centinaia di persone hanno compiuto imprese non da poco per raggiungerli.
Sì, perché prima del drammatico incendio del 2014 gli escursionisti più esperti si cimentavano nella discesa della Scala Cruci, cammino non più percorribile nonostante sia rimasto ben tracciato. Perché era tanto complesso scendere questa “scala”? Perché il dislivello era di circa 300 metri.
La discesa era ripida e arrivati a tre quarti della Scala, un bivio conduceva verso i laghetti: da una parte quelli principali, dall’altra i secondari, leggermente più piccoli e più adatti a coloro che vogliono godersi un po’ di pace, essendo meno frequentati e circondati da aree decisamente più paludose.
Come abbiamo già detto, oggi è proibito muoversi lungo questo cammino, considerando che il percorso risulta anche interrotto da cedimenti e frane che rendono il terreno scivoloso, seppur non a rischio di caduta nel burrone.
Come arrivare alla Riserva di Cavagrande del Cassibile?
Sperando che presto si possa tornare a muoversi tra Comuni, ecco di seguito tutte le indicazioni per raggiungere la Riserva Naturale di Cavagrande del Cassibile:
- Percorrere l’autostrada A19 Palermo-Catania e uscire a Mulinello;
- Svoltare allo svincolo per Catania e prendere l’uscita verso Siracusa/Ragusa/Catania;
- Dirigersi da indicazioni verso Catania Centro/Aeroporto/Porto;
- Prendere l’uscita verso Avola;
- Giunti ad Avola, prendere la provinciale 4 Avola-Manghisi;
- Da qui, seguire le indicazioni per Cavagrande del Cassibile.
Vi ricordiamo che per raggiungere la Riserva occorrerà seguire i tornanti che portano alle colline di Avola Antica, luogo d’eccellenza per le granite alla mandorla. Seguendo le indicazioni, si giungerà a un bivio e si noteranno le indicazioni per Scala Cruci. Anche se è il percorso non è quello giusto, continuate a seguire le indicazioni: vi troverete, svoltando a destra e dopo circa un chilometro, all’ingresso del sentiero autorizzato Carrubbella.
Cavagrande e i suoi laghetti in podcast
L’abbigliamento adatto per visitare la Riserva
Il momento migliore per visitare la Riserva e i laghetti di Cavagrande del Cassibile è l’estate. L’abbigliamento indicato è e rimane quello da trekking, con i dovuti accorgimenti per viaggiare leggeri e non affaticarsi più del dovuto. Il consiglio più importante è quello di indossare delle scarpe impermeabili e traspiranti, non troppo flessibili per via del medio impegno del percorso.
Si suggerisce di portare un paio di scarpe da scoglio, qualora ci si volesse avvicinare ai laghetti. Riguardo al resto dell’abbigliamento, se volete provare l’ebbrezza di un tuffo è ovviamente obbligatorio il costume da bagno.
Nel periodo estivo le temperature possono diventare torride e la risalita può essere ostica, conseguentemente sono consigliate anche magliette e pantaloni traspiranti e l’immancabile cappellino, che può davvero salvarvi dai colpi di calore.
Cavagrande in video
Vi lasciamo con un video spettacolare e la mappa di Cavagrande.