Via Francigena da Siena a Roma a piedi: le tappe, i km del percorso da poter fare anche in bicicletta e il diario di viaggio di due camminatrici.
Camminando si scopre il mondo e si apprezza la bellezza che ci sta intorno. Tuffiamoci allora lungo il cammino della Via Francigena da Siena a Roma. Il percorso di 300 km, per quasi 10.000 metri di dislivello totali, da percorrere in nove giorni a piedi ma anche in bicicletta, per scoprire la via che collega le due splendide città del Lazio e della Toscana. Il racconto di viaggio, che pubblichiamo tappa dopo tappa, è firmato da due camminatrici: Le Panama Walkers.
Avete presente il primo amore? Saltano le convenzioni, salta ogni idea che ti eri fatto sulla base dei racconti degli amici. Ecco, la Via Francigena per noi è stato uno schianto. La Via nel Medioevo portava i pellegrini da Canterbury a Roma e da lì a Gerusalemme passando per la Puglia. Noi abbiamo percorso il tratto da Siena (Toscana) a Roma (Lazio) passando per le Crete senesi, la Val d’Orcia e la Tuscia viterbese. Il nostro cammino è iniziato qualche manciata d’anni dal Medioevo.
Via Francigena da Siena a Roma, la guida utile
La sfida principale senza dubbio è stata trovare la strada senza uso di GPS. per questo vengono in aiuto la Guida della Via Francigena di Terredimezzo editore con la descrizione del percorso e le mappe, la bussola, e soprattutto i segnavia, i segnali bianchi e rossi che come in una caccia al tesoro vanno scovati lungo il percorso. Potete sfogliare questa guida, invece, per la Via Francigena da Siena a Roma in bicicletta.
A volte troverete i cartelli, ma più spesso vernice bianca e rossa su pali, alberi, pietre, guardrails. Le opportunità? Infinite. Incontri, estensione del tempo e dello spazio, intensità percettiva. Esiste una parola, viandanti, ma infiniti modi di farlo! E sul cammino si incontra di tutto un po’. Da chi ti chiama a pieni polmoni da centinaia di metri, a chi saluta (questo sempre) e passa avanti perché immerso nella propria spiritualità.
Il passo? Quello è personale! Sul cammino non ci si finge per ciò che non si è. Se devi affrontare una giornata intera camminando, magari con il caldo, con salite impegnative o con vesciche e tendiniti che non danno tregua, ti metti a nudo e resta solo il vero, il bello.
Amicizie, mappa e gps
I rapporti sono brevi, ognuno ha la propria andatura. Può essere che ci si veda la sera in ostello o che si sia troppo stanchi anche per alzare la forchetta. Ma la profondità degli incontri è immensa! Nudo, stravolto, preso da emozioni lunatiche dalla gioia allo sconforto, si gioca senza maschere. È vero che ognuno cammina per sé, ma esiste un fil rouge tra chi decide di mettersi in cammino. Senza telefoni non era scontato trovarsi il giorno successivo sulla strada, ma guarda caso certe persone erano sempre lì. Le anime simili si cercano.
Specialmente se si viaggia in estate, come noi che con furbizia siamo partite ad agosto verso l’entroterra toscano, l’acqua va portata nello zaino. In estate noi viaggiamo con circa 3 LITRI di acqua distribuiti tra una Camel Bag da 2L e due borracce da 0,75L. Plastic free.
Lungo la via ci sono fontane, ma talvolta distano parecchi km tra loro. In ogni caso, le fonti d’acqua sono ben segnalate sulla guida. Ricordate che con il caldo, l’acqua serve anche per bagnare testa e polsi. La follia è dietro l’angolo. E se di giorno con l’acqua tocca essere parsimoniosi, tenete a mente che la sera vi aspettano fiumi di vino.
In cammino con le PanamaWalkers
Le PanamaWalkers, ovvero Sara e Tiziana, di Milano e Bolzano, amiche, camminatrici e amanti dei viaggi slow. Il loro nome nasce dal fatto che, in viaggio, indossano sempre il tipico cappello bianco con la fascia nera. Nato come strumento per proteggersi dal solleone, è diventato un segno distintivo. Durante i cammini scelgono di muoversi senza internet né gps né telefoni, affrontando il viaggio old school munite di cartine e bussola. Questa disconnessione sarà una ri-connessione?