Tour sulle Madonie: cosa vedere e cosa fare per un weekend esperienziale immersi nella natura e a contatto con la gente che vive i borghi.
Un viaggio su misura ritagliato dentro uno dei cuori battenti dell’isola: Le Madonie. Quello che abbiamo scelto di raccontare stavolta è un itinerario diverso. Non arriveremo dentro i boschi per camminare tra le faggete o immergerci negli habitat naturali geopark Unesco. Questo tour è costruito per fare esperienze immersi per tre giorni tra saperi e sapori, cultura e incontri con lo straordinario habitat popolare.
Ecco allora un’idea di tour esperienziale sulle Madonie. Lo scenario è brillante come il verde dei pascoli sa essere quando il sole li investe con la sua luce limpida ma ancora non abbagliante, gli occhi possono restare aperti senza fatica a guardare la bellezza che avvolge passando chi arriva nella stagione primaverile.
Viaggiamo sotto un cielo azzurro profondo e terso, sotto il quale si apre il paesaggio che si anima appena la brezza sfiora i campi dove è spuntato il grano ondeggiante come un mare verde, gemello di quello costiero, diverso solo per colore.
Arrivare sulle Madonie e iniziare il Weekend
Usciamo dall’autostrada allo svincolo di Irosa per imboccare la strada provinciale SP11, lasciando alle spalle i lunghi viadotti della A19 che proseguono verso Catania, per dirigerci verso le nostre prossime mete.
Qualche chilometro dopo sulla sinistra nel territorio del comune di Blufi, famoso per i campi di tulipani, ci appare la segnaletica della prima tappa degli appunti della nostra road map che indica un luogo mistico da non perdere, posizionato su una piccola collina affacciata sul panorama delle campagne e del fiume Imera: il Santuario della Madonna dell’Olio.
Tra mandorli, cipressi e pini altissimi in questo antico eremo dello spirito costruito nella tipica pietra locale dal medioevo, si respira immediatamente la silenziosa austerità che trasuda di storia, di passaggi e di pellegrinaggi che ancora oggi arrivano qui portando fedeli devoti.
A Blufi, tra caseifici e santuari
Il nucleo dei caseggiati è un tutt’uno con il corpo che contiene la chiesa decorata con stucchi policromi a tema floreale e delicatamente affrescata come una minuscola miniatura e appena fuori, ci inoltriamo sul sentiero carrozzabile che porta alla fonte di acqua oleosa ritenuta benefica e raccolta dagli abitanti a scopo terapeutico per la quale il sito è conosciuto. Miracolo o meno non sapremmo dirlo, ma quello che ci circonda è di per sé una ispirazione mistica, una visione spirituale nel senso più umano, un credo di fede nella bellezza.
Non lontano da qui prendiamo la deviazione dove la segnaletica indica il ponte romanico sulle sponde del fiume Imera Meridionale incastonato dentro la fitta vegetazione che lo avvolge come un segreto, come uscito fuori da uno dei libri di favole dei fratelli Grimm, tra i suoni della natura e lo scivolare dell’acqua sulle pietre: un paradiso di pace.
Ritornando sulla strada provinciale (SP11) facciamo un giro anche dentro la piccola Blufi sacrificata troppo spesso come luogo soltanto di passaggio e che, al contrario, nasconde graziosi scorci, antiche case rurali, cortili fioriti in bella vista.
Un caffè al volo e un paio di chiacchiere con qualche abitante locale e la pausa diventa uno di quei momenti di scoperta che rendono un viaggio un evento straordinario. Per l’ora del pranzo ci siamo riservati una chicca trovata sbirciando qua e là costruendo il nostro itinerario, che sarà anche un’esperienza sensoriale oltre che gastronomica: il Caseificio Bompietro nell’omonimo comune di appartenenza.
Ci aspetta Giovanni Messina, palermitano che ha radicato qui la sua passione per il territorio, che ha scommesso sulla produzione di formaggi di latte ovino locale, unito i saperi antichi della caseificazione all’innovazione.
Assaporiamo la ricotta calda con il siero che ci restituisce tutti i sentori di erba e latte, il sapore autentico di questo prodotto e subito dopo ci immergiamo in uno straordinario viaggio di scoperta nel mondo del formaggio, seguendo il nostro cicerone in azienda e concludendo con la degustazione guidata alla quale segue un pranzo a Km0 che non scorderemo facilemente.
Un giro nella piccola Bompietro ci riserva scorci suggestivi tra vecchi caseggiati ancora abitati, la bella chiesa Madre affacciata sul paesaggio della campagna, la piazza dove si raccolgono un po’ tutti i residenti cuore del borgo.
Tour sulle Madonie, tappa a Petralia Soprana
Risaliamo per arrivare a Petralia Soprana incastonata sullo sfondo delle montagne, paese natio di Frate Umile Pintorno da Petralia, autore di straordinari crocifissi famosi nel mondo dell’arte sacra.
Il centro storico è impregnato dell’atmosfera dei secoli raccolti tra le pietre e i tetti di tegole dove l’aria fresca profuma di bucato, di pane e di biscotti alla cannella che già immaginiamo di assaggiare.
Un microcosmo dove scoprire opere d’arte gaginiane, tele del Bazzano e del Salerno custodite nelle Chiese, camminare tra vicoli silenziosi dove si aprono portali scolpiti, balconate barocche in uno spazio di ricchezza compresso tra gli scorci panoramici, tramonti e albe mozzafiato.
Nel borgo tra cortili e case in pietra
Arriviamo dentro U’Curtigghiu di via Rizzo, un piccolo cortile di pietra accessibile solo a piedi dove si affacciano le finestre delle case intorno, un luogo recuperato e allestito in maniera scenografica: panni colorati stesi e sventolanti al sole, piante fiorite e aromatiche fuori dalle porte per la cucina e alle pareti alcuni cartoncini appesi alle pareti riproducono aneddoti, storie, proverbi, strani indovinelli che chi arriva raccontano in modo originale un po’ della storia polare locale, riprodurre il sapore di una vita primordiale, antica e condivisa.
Qui incontriamo Ileana Arceri nella sua Verso Est, la casa realizzata recuperando antichi magazzini qualche anno fa è diventato il luogo dove ha messo radici trasferendosi da Palermo avviando un progetto di ospitalità unito ad attività esperienziali.
Il giorno dopo con lei proviamo l’esperienza che ci fa scoprire come usare il “finocchietto” a seconda delle stagioni passando dall’uso come verdura che arricchisce alcuni dei piatti più famosi della gastronomica siciliana al procedimento per produrre un distillato o i grani per insaporire e fare gli infusi.
Andiamo a raccoglierlo e prima di ripartire ci vengono donate le ricette insieme ad un pacchetto che ne contiene una parte per iniziare a sperimentare quando torneremo a casa.
Non possiamo partire senza portare via un pacco di biscotti alla cannella passando dal Forno Agliata, la pasta artigianale dal panificio La Spiga, assaggiare una fetta dello sfoglio sopranese alla Pasticceria Bar Aspromonte, pranzare alla trattoria storica Da Salvatore dove solo il piatto di antipasti vale già come un percorso gastronomico.
San Mauro Castelverde, la Zip Line e le Gole di Tiberio
Lasciamo Petralia Soprana e seguendo le indicazioni sulla SS 120 ci portiamo sull’altro versante in direzione San Mauro Castelverde sulla SP60, la strada che passando da Gangi arriva alla costa e, forse, uno dei tragitti più belle e suggestivi delle Madonie che si immerge nella bellissima campagna mediterranea e unisce luoghi rurali e remoti.
Incrociamo la deviazione per L’azienda Agrituristica Casalvecchio dove abbiamo prenotato per restare e incontrare il proprietario Carmelo Giunta, uno dei testimonial storici e maggiori conoscitori del territorio.
Con lui assaporiamo l’ospitalità genuina, ascoltiamo incantati i suoi racconti millenari di grano e di archeologia, prepariamo il pane guidati dalla moglie e assaporiamo il pranzo che arriva direttamente dall’orto di casa, dai prodotti locali delle aziende madonite.
Il giorno dopo troveremo ad aspettarci Giovanni Nicolosi, guida ambientale escursionista promotore delle risorse turistiche del territorio che ci farà scoprire i segreti di San Mauro Castelverde paese di confine tra Madonie e Nebrodi, affacciato a strapiombo sul Tirreno.
Ci inoltriamo nel paese tra vicoli e piazze, chiese antiche che conservano gioielli d’arte sacra come la possente San Giorgio e la sua torre all’ingresso, San Mauro Abbate con il campanile maiolicato, Santa Maria De Franchis e il campanile turrito, ci gustiamo i sapori locali al panificio Madonia, dove si confezionano biscotti ai gusti più disparati.
La provola delle Madonie e le avventure in natura
Pranzo con provola delle Madonie, salsiccia secca confezionata artigianale in macelleria e pane fresco consumati affacciati su uno dei panorami, vino in bottiglia locale e la giornata si conclude al Convento dove si dorme, e si mangia, meravigliosamente bene.
Il giorno dopo ci lanciamo letteralmente all’avventura: voliamo agganciati alla zip line appesi al cavo che sfila sopra i boschi e con il mare in fronte, scendiamo sui gommoni a valle sull’acqua del torrente Pollina nel paesaggio selvaggio e straordinario delle Gole di Tiberio e seguendo la SP52 andiamo a vedere due angoli di mondo dimenticato: il borgo di Malia e quello di Botindari dove il tempo sembra fermo e cristallizzato in un epoca lontanissima di cui rimane una memoria di pietra.
Torniamo sulla strada che ci porterà alla costa per raggiungere Sant’Ambrogio, minuscolo e suggestivo borgo marinaro frazione della più famosa Cefalù, dove troviamo Giovanna Garbo che ci aspetta per condurci dentro l’antico frantoio di famiglia, U Trappitu Garbo dei primi del novecento che oggi lei trasformato in un luogo della memoria della storia dell’olio.
Respiriamo i racconti e tutto l’odore di cui sono impregnate le pareti, gli scatti d’epoca, la collezione degli oggetti e il macchinario che fino agli anni novanta ha estratto l’oro verde di Sicilia che assaggiamo insieme ad altri prodotti locali.
Ci rilassiamo stesi dentro una delle calette di roccia e sassi che costeggiano la SS113 dove lasciamo che la salsedine e il sole ci accarezzino prima del rientro in città che ci farà uscire da questo tour sulle Madonie, un sogno durato tre giorni assolutamente indimenticabili.
La nostra guida autrice del tour sulle Madonie
Giovanna Gebbia appassionata di viaggi, nel 2007 dal mondo dell’arte e della cultura transita in quello del turismo, lavora come consulente nella progettazione, comunicazione e marketing del turismo relazionale. Dal 2018 si trasferisce nel borgo di Petralia Soprana sulle Madonie, trasforma la sua casa nel b&b, Cas’Antica Soprana, dove unisce l’ospitalità al turismo esperienziale, alla scoperta del cuore del territorio. Questo tour sulle MAdonie è frutto della sua personale conoscenza del territorio.
Nel 2020 pubblica “Sulle tracce del passato” (Intrecci edizioni) una guida di viaggio narrata che potete sfogliare da qui. Un itinerario che tocca tredici borghi di Sicilia racccontando luoghi, persone, sapori e emozioni che svelano il territorio dell’isola più grande e controversa del Mediterraneo.
I contatti per prenotare le esperienze
Per prenotare le esperienze del tour sulle Madonie queste le indicazioni:
- Giovanna Gebbia b&b Cas’Antica Soprana e guida d’autore 339 4871621
- Caseificio Bompietro – Giovanni Messina 339 8531295
- Ileana Arceri – VersoEst – U’Curtigghiu 389 4680659
- Carmelo Giunta – Azienda agrituristica Casalvecchio 333 8306288
- Giovanni Nicolosi – Madonie a passo lento 339 7727584
- Giovanna Garbo – living and loving Sicily 329 6422629