Libri da leggere sul divano di casa o in poltrona. Titoli, autori, editori e consigli per un tuffo comodo nella letteratura contemporanea.
Veglia sui nostri pisolini, ascolta conversazioni private, conosce i nostri amici, all’occorrenza si presta a fare da alcova per i più passionali. Il divano è il re delle nostre case! Occupa il posto d’onore nelle nei salotti, troneggia davanti alla tv, ci abbraccia e ci conforta.

Unico effetto collaterale, sugli over 40, un po’ di cervicale. Il divano, per molti, è anche un ottimo posto per leggere, comodi e con qualche ora a disposizione, ci si può dedicare, in completo relax, a romanzi anche impegnativi per argomento e/o numero di pagine.
Libri da leggere sul divano
Dopo aver parlato di possibili libri da regalare ad un uomo, libri da regalare ad un’amica e anche di quelli perfetti per un aperitivo, o quelli simpatici, eccoci alle letture da divano o sofà.
Appartamento ad Atene di Glenway Wescott – Adelphi
Immaginate che l’ufficiale di un esercito straniero e nemico si presenti a casa vostra con un bagaglio e una cassa di libri. Apra tutte le porte, compresi armadi e credenze, provi le molle dei materassi, scelga per se la stanza migliore e trasformi il salotto nel suo studio personale; il bagno sarà a suo uso esclusivo, del cibo non condividerà neanche gli avanzi. Verrà a vivere con voi, per un tempo indeterminato e, vorrà essere servito e riverito, accontentato in tutti i suoi capricci. È quello che succede agli Helianos, benestante famiglia borghese di Atene, vittima dell’occupazione nazista nel ‘42. Superata l’involontaria comicità dell’insediamento dell’intruso il registro cambia e su quel confine sottile fra bene e male, si consumerà il dramma tra vittima e carnefice. Sfoglialo.
La figlia ideale, Amuldena Grandes – Guanda
Subito, già dalle prime pagine, la storia avvolge. Ipnotizzati in stato di trance ci si trova nella cattolicissima Spagna di Franco, a metà degli anni ‘50, nel manicomio femminile di Ciempizuelos. Un posto curato, fuori Madrid, gestito da suore ma popolato da persone oppresse e arrese, dove la violazione di precetti religiosi, rigidi e imposti, è un reato da punire e da correggere; dove la malattia giustifica soprusi disumani su donne perdute, da nascondere o di cui fa comodo liberarsi. Tra porte chiuse e conversazioni sussurrate, in un posto in cui sembra non esserci spazio per la libertà e il progresso, nascono amicizie profonde e un amore dolce e nutriente, come lo zabaione che si prepara ai bambini per renderli forti e resistenti. Tre narratori diversi, tre vite in un unica storia, “inventata ma costruita su fatti reali.” Leggi l’anteprima.
I Goldbaum, Natasha Solomons – Neri Pozza
Ci sono libri che vorresti non finissero mai. Ti trovi avviluppato nella vita dei personaggi come se fosse la tua; soffri per le loro pene e gioisci dei loro successi. Stai in ansia se corrono dei pericoli, vorresti dire la tua quando discutono.
A volte, guardi dal buco della serratura. È quello che succede leggendo “I Goldbaum”. Liberamente ispirato alla storia dei Rotschild il racconto è ambientato in un Europa divisa a tavolino dalla Realpolitik di Bismarck, e che sta per esplodere. Facciamo appena in tempo a districarci fra i rami di parentela saldamente intrecciati da discendenze e matrimoni (“le donne Goldbaum sposano uomini Goldbaum e producono piccoli Goldbaum”) che, la deflagrazione della prima guerra mondiale ne rescinde, con violenza, ogni legame. Essere ricchissimi banchieri ebrei segnerà, nel bene e nel male, tutta loro vita. Non solo industriali e commercianti dipendono dai loro prestiti e investimenti, ma anche i governi, le loro politiche e lo stesso esito della guerra. Ma, nonostante tutto, essere ebrei è un marchio, una tara che li rende sempre ospiti mal sopportarti in casa d’altri. Leggilo da qui.
L’ottava vita di Nino Haratischwili – Marsilio
Sette. Sette vite di donne indimenticabili affrontano avvenimenti storici straordinari e devastanti. Amore e guerra, vita e morte si mescolano e s’impastano in una trama attraente e densa come una tazza di cioccolata calda. Quella ricetta, segreta e mortale, che la famiglia Jashi si tramanda. Una voce, intima e partecipe, racconta il passato a chi ne raccoglierà l’eredità e sarà il futuro. Otto. “Si dice che il numero otto equivalga all’eternità. (…) In questo numero tutti noi saremo legati l’uno all’altro (…) per tutti i secoli. (…) Tu meriti l’ottava vita.” È un romanzo monumentale e coraggioso, un epopea di più di mille pagine. È un libro difficile da affrontare? Forse. Ma, vi assicuro, è molto più difficile, arrivati all’ultima pagina, chiuderlo per sempre. Guarda le prime pagine.
Chiedi Perdono di Ann-Marie McDonald – Adelphi
È difficile raccontare “Chiedi Perdono”, bisogna leggerlo, se si ha il coraggio non tanto di iniziarlo, quanto di portarlo a termine. Apparentemente sembra un romanzo inglese ottocentesco, cosa che già di per se potrebbe scoraggiare chi non è amante del genere. Ma, a poco più di un terzo, tutto cambia. I protagonisti emergono in tutta la loro complessità psicologica. La colpa, quel peccato originale e perpetrato, avrà conseguenze in ogni loro azione e per tutta la vita. Fino alla morte. Nonostante i toni cupi, l’ossessione e la lascivia; nonostante il sospetto si faccia inquietante, è impossibile smettere di leggere. Un impulso morboso e voyeuristico, trascina fino alla fine, dove tutto ha una spiegazione, seppure atroce e il cerchio si chiude. “Chiedi perdono”, o nella traduzione letterale inglese Fall on Your Knees, “inginocchiati” presuppone un’atto di penitenza per il quale però, non esiste redenzione. Leggilo da qui.
Libri da leggere sul divano
Questa rubrica è curata da “Vivechilegge”, ovvero Paola Ardizzone. Potete trovare altri consigli di lettura nella sua pagina Instagram, e scriverle per eventuali collaborazioni.