San Quirico d’Orcia, cosa vedere nel borgo e nella valle Toscana tutelata dall’Unesco: I ristoranti e le emozioni del cammino sulla via Francigena.
Il viaggio entra nel vivo. Siamo partiti da Siena e poi approdati a Ponte d’Arbia, lungo la via Francigena da Siena a Roma. Adesso, in compagnia delle Panama Walkers, andiamo alla scoperta del borgo di San Quirico d’Orcia.
La tappa che ci apprestiamo a raccontare è lunga poco più di 25 chilometri per quasi 900 metri di dislivello. Una tappa fra le più dure anche per la mancanza di rifornimenti d’acqua lungo il percorso. Uno dei motivi per cui è sempre bene partire informati lungo il cammino, leggendo una quida come questa. Andiamo alla scoperta di San Quirico d’Orcia allora.

Lasciamo il Centro Cresti di Ponte d’Arbia verso la Collegiata di San Quirico d’Orcia. La tappa è impegnativa ma gratificante; un arco di ingresso verso i paesaggi onirici della Val d’Orcia, passando per le colline dei vigneti di Montalcino.
Acqua poca, ombra quasi assente. Troviamo solo due fonti, a Buonconvento, troppo presto, dopo solo 4km dall’avvio, e a Torrenieri, dopo 16km. Qui fate pausa! È l’ultima sosta, poi resta sterrato, secco, e l’ultima salita (bella pendente!).
Con il telefono spento non sentiamo l’allerta meteo che notifica una delle giornate più calde del mese. Procediamo con 42 °C, ma lo scopriremo solo la sera in ostello da altri Pellegrini che decideranno di fermarsi qualche giorno. A volte l’ignoranza è un bene per dirlo alla Matrix. Inconsapevoli le nostre gambe sono andate …e così continueranno il giorno successivo!
Camminare all’alba
Avete presente il film 50 First Dates (50 volte il primo bacio)? Adam Sandler ogni giorno riconquista una ignara Drew Barrymore che non ha memoria a breve termine quindi ogni notte dimentica. Vi é mai capitato di voler dimenticare qualcosa, un film, un momento, per riguardarlo come fosse la prima volta? Ci sono cose a cui non vi abituate mai, per cui é sempre la prima?
Ecco, sembrerà banale, ma per noi certamente ogni alba è la prima! La decisione di partire all’alba nasce da esigenze pratiche, come evitare le ore calde, fare pause, riposarsi, arrivare prima del tramonto ..ma subito diventa magia. Ogni mattina quel languido sole nascente ci frega e ci fa rinnamorare della strada dimenticando le fatiche del giorno prima!
Anche questa mattina, nonostante il russare molesto dei compagni di camerata, i tappi, svegliarsi in panico alle 6 con la sveglia in loop dalle 5, realizzare che i taglialegna erano già tutti partiti ..ecco anche oggi l’alba nel silenzio resetta e innamora!
Cosa vedere, dove dormire e dove mangiare a San Quirico d’Orcia
Italia museo a cielo aperto. Quante volte lo abbiamo ripetuto o sentito? É un’espressione talmente iterata che talvolta risuona amara o vuota .. e talvolta ha un eco di rabbia nel pensare quanto poco ancora viviamo di turismo, soprattutto nelle regioni del centro sud.
Ciò che non stanca mai è invece la bellezza. Le meravigliose creature che si incontrano semplicemente andando. Certamente tra queste ci sono i nostri Borghi Storici, delle perle nude. E tra queste c’è certamente San Quirico d’Orcia, patrimonio culturale Unesco, arroccata su una collina, offre una vista mozzafiato sul Monte Amiata e sulla Val d’Orcia.
Tanto per cominciare, l’ostello del Pellegrino é nella Collegiata, una splendida chiesa romanica con elementi gotici e barocchi! A San Quirico d’Orcia hotel non ne mancano, se invece volete vivere il borgo in una dimensione diversa, anche con bambini.
Meritano una visita Palazzo Chigi, la Chiesa di San Francesco, la Chiesa di S. Maria Assunta, e gli Horti Leonini, splendido esempio di giardini all’italiana.

Per quanto riguarda San Quirico d’Orcia ristoranti ce ne sono tanti. Cenate ad esempio a Trattoria Osenna. Poi potrete anche morire!
La Val d’Orcia, patrimonio Unesco
Si dice che chi transiti in Val d’Orcia finisca per comprarsi casa! Ecco, forse forse una casa sarebbe poco sostenibile per noi, quantomeno troppo stanziale per Le Panama Walkers.. ma avremmo sistemato volentieri i nostri due cuori in una capanna per qualche giorno.
Inserita nel 2004 nella World Heritage List Unesco, è stata celebrata dai pittori della scuola senese immortalata in diversi film da “il Gladiatore” a “Io ballo da sola” a “Il Paziente Inglese” e oggi ricercata da IGmer e fotografi più o meno professionisti. Le sue curve sinuose in tinte pastello ammaliano più di tanti corpi oliati.
Le sua Bellezza indiscussa è stata da sempre preservata da un governo illuminato e una gestione non distruttiva delle risorse. Si respira pace e armonia.
IN CAMMINO CON LE PANAMAWALKERS
Le Panama Walkers, ovvero Sara e Tiziana, di Milano e Bolzano, amiche, camminatrici e amanti dei viaggi slow. Il loro nome nasce dal fatto che, in viaggio, indossano sempre il tipico cappello bianco con la fascia nera. Nato come strumento per proteggersi dal solleone, è diventato un segno distintivo. Durante i cammini scelgono di muoversi senza internet né gps né telefoni, affrontando il viaggio old school munite di cartine e bussola. Questa disconnessione sarà una ri-connessione?