In bici da Palermo a Favignana: il percorso e le tappe più belle in cui fare una sosta prima di approdare nell’isola delle Egadi, paradiso delle biciclette.
Due ruote, due pedali e vai dove ti porta il cuore. Partenza da Palermo, arrivo a Favignana, isole Egadi. In bici. E perché no, con il sogno di pedalare anche sull’acqua. Più green così… Il viaggio è breve, cento chilometri per godersi la costa o a scelta anche l’entroterra della Sicilia Occidentale, quella fatta di campi e vigneti.

Dal centro di Palermo dovrò raggiungere prima Monreale, tappa d’obbligo se siete a caccia di tesori monumentali
Il mare, comunque, sarà sempre al vostro fianco. Io scelgo l’opzione montagna, perché con la mia vintage steel bike firmata Guerciotti, posso ripercorrere lo spirito delle grandi corse di un tempo. Il mio itinerario parte subito in salita: dal centro di Palermo dovrò raggiungere prima Monreale, tappa d’obbligo se siete a caccia di tesori monumentali, e poi Partinico, paese che sta esattamente dalla parte opposta di una collina che tocca i seicento metri d’altitudine.
In bici tra i vitigni di Alcamo
L’altra scelta è di rinunciare alle bellezze arabo normanne tutelate dall’Unesco e tirare dritto in pianura costeggiando il mare che, dalla famosa spiaggia di Mondello, giunge al borgo marinaro di Sferracavallo e poi Isola delle Femmine. Punto di incontro tra le due strade sarà lo splendido litorale di Alcamo Marina. La cittadina in collina, famosa per i suoi vitigni e per il Bianco d’Alcamo che ben si sposa con i piatti di pesce, ha infatti anche una parte marinara con villette a schiera ed una linea ferrata che fila dritta parallela al mare.
In bici a Castellammare del Golfo
Ma si dovrà ancora salire, perché ancora siamo ad una sessantina di chilometri dalla meta. Allora meglio rifocillarsi. Sosta a Castellammare del Golfo, splendido centro che merita certamente di essere esplorato a piedi e con la dovuta calma, per una cassatella. No, non la piccola cassata siciliana ma una pasta frolla a forma di mezza luna ripiena di crema di ricotta e fritta. Avrete di certo e emerge necessarie per affrontare la breve ma intensa salita del promontorio che si affaccia a strapiombo sul mare. Lì una foto è d’obbligo. Siete a due passi dal borgo di Scopello, porta d’accesso anche per la riserva naturale dello Zingaro. Se avete tempo una deviazione sarà un toccasana grazie all’acqua cristallina e a calette da sogno.
Io faccio tutto in un’unica tirata ma anche un pernottamento per godersi lo Zingaro non è male. Pedalo e pedalo ancora in salita verso Balata di Baida e poi Custonaci, la cittadina famosa per il marmo. Anche qui l’invito ad una deviazione verso San Vito Lo Capo e la sua meravigliosa spiaggia, con la possibilità di vita notturna e relax sotto il sole cocente.

Trapani è un gioiello, dedicate una mezza giornata alla sua scoperta, non tradirà le vostre aspettative di viaggio a misura d’uomo
Sono ormai ad una ventina chilometri dalla meta, si sale ancora e parecchio verso Valderice. La cittadina medievale di Erice è a pochissima distanza. La strada qui si fa meno interessante e spesso che anche un fastidioso vento che distrae dal panorama. Ancora pochi chilometri e si scende giù in picchiata sino al centro di Trapani ed al mare da cui ci si imbarca per le Egadi. (Ecco gli orari degli aliscafi e dei traghetti, visto che in bici si può salire solo su questi ultimi)
In bici a Trapani e Favignana
Trapani è un gioiello, lo abbiamo detto, dedicate una mezza giornata alla sua scoperta, non tradirà le vostre aspettative di viaggio a misura d’uomo, nonostante sia una grande meta turistica. Manca poco, il portellone della nave scende giù e posso tornare in sella per esplorare l’isola farfalla, che è anche tra i centri ciclabili più importanti d’Italia. Ma la sua esplorazione è davvero un’altra storia, che vi raccontiamo in questo articolo a parte.