Radicofani Acquapendente, la tappa della Via Francigena da Siena a Roma che segna il passaggio dalla Toscana al Lazio.
Si cammina verso la Gerusalemme d’Europa, il borgo di Acquapendente, nel Lazio. Siamo lungo la Via Francigena tra Siena e Roma per una tappa di 24 km per 620 metri dislivello. A raccontarci la bellezza di questo percorso sono sempre le Panama Walkers.

Stemperata la fatica della terza tappa in Osteria La Grotta tra vino toscano, vasche di pici cacio e pepe e pellegrinanti risate con i compagni di cammino, il giorno successivo, come nuove, partiamo verso Acquapendente.
I primi 7 km si percorrono in cavalcante discesa dagli 800 m slm di Radicofani ai 300 m di La Novella. D’altronde dopo ogni grande salita…
In prossimità di Centeno abbandoniamo il Gran Ducato di Toscana per entrare in Lazio. Il paesaggio serafico e ordinato della campagna toscana lascia posto ai campi laziali più aspri e selvaggi governati a pascolo.
Il tratto è abbastanza solitario, ma le prime note di dialetto laziale della vivace Acquapendente riportano velocemente alla realtà.
Radicofani Acquapendente, bellezza da tutelare
Momento di riflessione numero due. Ma chi protegge tutta questa Bellezza?! E perché mai? Prendete l’Unesco, per esempio, l’organizzazione delle Nazioni Unite per educazione, scienza e cultura, che si occupa tra le altre cose di redigere quella celebre lista dei patrimoni culturali dell’umanità tra cui c’è la Val d’Orcia.
Sapete cosa recita il suo manifesto del ‘46?
I Governi degli Stati membri dichiarano che, poiché le Guerre nascono nella Mente degli uomini, è nello Spirito degli uomini che devono essere poste le difese della Pace.
Insomma dopo il Secondo conflitto mondiale (il Primo non era bastato) s’era capito che gli accordi politico-economici non sono sufficienti per costruire la Pace, piuttosto servono Cultura e Collaborazione. And so? Raccogliere Bellezza per migliorarsi dentro potrebbe dare un senso a questo andare?!
IN CAMMINO CON LE PANAMAWALKERS
Le Panama Walkers, ovvero Sara e Tiziana, di Milano e Bolzano, amiche, camminatrici e amanti dei viaggi slow. Il loro nome nasce dal fatto che, in viaggio, indossano sempre il tipico cappello bianco con la fascia nera. Nato come strumento per proteggersi dal solleone, è diventato un segno distintivo. Durante i cammini scelgono di muoversi senza internet né gps né telefoni, affrontando il viaggio old school munite di cartine e bussola. Questa disconnessione sarà una ri-connessione?