Isola delle Femmine, il podcast sul borgo di mare famoso per la sua spiaggia e i tramonti. Perché si chiama così, cosa vedere e altre curiosità.
Ascolta gli altri podcast di SiciliaWeekend
Quando la natura ci mette lo zampino, non c’è da meravigliarsi che ci possano essere spettacoli da vivere come se il paesaggio che abbiamo di fronte fosse lo schermo di un film da non smettere mai di guardare.
C’è un’isola, poco distante da Palermo, di cui non ti spieghi facilmente il perché sia proprio lì e quale possa essere il senso della sua presenza. Eppure, senza dover far la smorfia ai massimi sistemi della filosofia o del significato della vita, la sua visione basta a spiegarci tutto.
Questo posto è Isola delle Femmine. Parliamo di uno scoglio minuscolo che affiora dall’acqua antistante l’omonimo borgo di pescatori in provincia di Palermo.
Una terra brulla che, per fortuna, è una riserva tutelata, protetta anche dall’area marina di cui fa parte. Un approdo destinato solo agli uccelli migratori e pochi altri animali. E’ l’isola perfetta per i cuori romantici. Il luogo che puoi solo guardare senza poterci mettere piede.
Si dice che sia la passione ad accendere il desiderio, come quello di guardare questo fazzoletto di terra mentre il sole sorge e viene baciato dalla luce o quando si trasforma in un’ombra sottile mentre, alle sue spalle, una palla di fuoco arancione va a coricarsi dietro al cielo colorato. Un tramonto a Isola delle Femmine lascia davvero senza fiato.
Conosco una persona, si chiamava Tanino Speciale. Faceva il panellaro e una volta mi disse queste parole: “Mia moglie la portai con il lapino a Isola delle Femmine, sul lungomare, a vedere il tramonto più bello sulla faccia della terra. E mentre lei guardava questo sole che scendeva dietro all’isolotto in mezzo al mare, io addumai il fuoco e feci friggere due panelle calde calde. Gliele porsi dal finestrino e le dissi che se erano buone mi doveva sposare. E così fece”.

Perché si chiama Isola delle Femmine
Magari vi chiederete perché quest’isola si chiami delle femmine se non ci vive nessuno. Vediamo, ci sono due strade che portano all’origine del nome. Da un lato si pensa che sia frutto di un processo di italianizzazione dell’originario “insulta fimi”. L’enciclopedia ci dice che il nome popolare dell’isola fosse “Insula Fimi”, isola di Eufemio, che era il nome del governatore bizantino di Sicilia.
Dall’altro lato si pensa ci possa essere una derivazione araba del nome. La parola è “fim” che sta ad indicare il canale che separa l’isola dalla costa.
La spiaggia
Oggi il comune di Isola è un particolare approdo turistico. Un luogo perfetto per un weekend da dedicare al mare e alla sua spiaggia. Il centro marinaro offre infatti la giusta dose di bellezza e di esperienze da vivere all’insegna di quella lentezza che consente di assaporare il viaggio.
Spiagge magnifiche, possibilità di fare passeggiate in bicicletta, godersi un incantevole aperitivo al tramonto e poi ancora vedere le barche dei pescatori entrare in porto al mattino, comprare pesce fresco e fare attività sportive adrenaliniche come il surf o il kit surf. Si possono fare giri in barca e se mettete maschera e tubo avrete la possibilità di vedere anche fondali ricchi di pesce.
Ho un’amica a Isola delle Femmine che, parlando di questo luogo per suggerirmi una vacanza mi ha detto queste parole.
Abitare ad Isola delle Femmine significa guardarsi intorno ed innamorarsi ogni giorno del colore dei tramonti, dell’odore del mare, delle barche all’orizzonte. È un’emozione che nessuna descrizione sarebbe in grado di spiegare, bisogna solo viverla.
Roberta Turano
E allora andiamo a viverlo questo piccolo centro dalla grande storia. Non possono mancare infatti i nomi importanti. Proprio da Isola delle Femmine, ai primi del Novecento, partirono i genitori del grande Joe Di Maggio, il famoso battitore di baseball che fu anche marito di Marylin Monroe.
E poi c’è anche il Giardino della memoria, il progetto chiamato “Quarto Savona Quindici” è nato dalla volontà di riqualificare un’area che è stata luogo di un avvenimento drammatico, la strage del 23 Maggio 1992. Il giardino include diverse aree verdi connesse tra loro da una passerella circondata da portali in legno (quindici in quattro blocchi) che creano diverse zone d’ombra cangianti nell’arco della giornata, a sottolineare il mutare del tempo che ogni giorno si rigenera con il sorgere del sole.
Proprio come Isola delle Femmine, che quando la guardi, che sia sera o sia mattina, ti porta agli occhi una ventata di bellezza.