Montefiascone: nella Tuscia da Bolsena a Viterbo. La storia del vino e cosa vedere nel borgo, ovvero la famosa Rocca dei Papi.
Avete presente la Cavalcata delle Valchirie? Ecco, è stato il leitmotif della seconda stagione di questo cammino da Siena a Roma. La tappa canonica della Via Francigena termina a Montefiascone dopo un tratto piacevole tra le ombrose foreste del parco di Turona e le colline panoramiche vista lago. Poco prima di Montefiascone un cartello ricorda il countdown: solo 100 chilometri a Roma. La nostra tappa misura 36 chilometri per 1400 metri di dislivello.
Vi ricordate la vostra ultima sbronza? Magari alcune immagini sono sfumate, confuse o sovrapposte, ma almeno potete dire di esserle sopravvissuti.
La storia del vino di Montefiascone
Non può dire lo stesso il vescovo tedesco di Augusta, Defuk, che nel 1111 perse la testa per il vino di Montefiascone, l’EST EST EST, e una sera ne bevve talmente tanto da restarci secco! L’epigrafe sulla sua tomba recita “Defuk morto per aver esagerato”. ..sempre meglio che “per non aver vissuto..”
La storia di Defuk è legata a filo doppio con il vino di Montefiascone che deve il nome proprio al vescovo! Defuk, in viaggio verso Roma, aveva ordinato al suo servo Martino di precederlo per individuare le taverne con il vino migliore e segnarle con la scritta “est”, “c’è”.
Arrivato a Montefiascone il servo trovò il vino talmente buono che scrisse sulla porta dell’osteria “EST! EST!! EST!!!”. Anche noi quella sera abbiamo esagerato.. per fortuna possiamo ancora raccontarlo!
Cosa vedere a Montefiascone: la Rocca dei Papi
Che profumo ha la felicità? Ci sono ricordi che hanno odore, prima di avere colore. Memorie che attraversano quel senso primordiale, istintivo e sensuale che è l’olfatto! Per noi quella giornata di gioia viscerale sa di panino mortadella e melanzane sott’olio; tra un morso e l’altro la Cavalcata delle Valchirie ha avuto genesi.
Alle 12 varchiamo la soglia di Montefiascone e, raggiunta la fortezza medievale conosciuta come Rocca dei Papi, affrontiamo il panino e quella folle idea che ci frullava in testa dalla sera prima. Avevamo programmato di terminare a Viterbo e di concludere con 3 giorni a Napoli tra pizza e sfogliatelle.
Niente da fare! Il dado era tratto! Perdiamo il treno e la prenotazione in hotel e decidiamo di affrontare 7 tappe in 4 giorni per raggiungere Roma! Follia? Bho, a volte la felicità inizia quando finisce il raziocinio.
Direzione Viterbo
Talvolta al momento epico della scelta segue un brivido adrenalinico di paura. Così, concluso il leggendario panino, ci chiediamo “e adesso?” Bene, la decisione è presa, ma tocca metterla in atto e affrontare la possibilità di non farcela!
Sono le 13:00 e abbiamo davanti a noi altri 18KM per raggiungere Viterbo! Gambe in spalla e mente ferma ci mettiamo in cammino lungo la tappa successiva.
A 6KM da Viterbo troviamo le Terme di Bagnaccio, un parco termale naturale all’aria aperta. Arriviamo per le 20 a Viterbo, antica sede papale, cinta da mura medievali pressoché intatte e ricca di eleganti palazzi e monumenti storici. Siamo stravolte, ma è impossibile ignorare tanta bellezza!
In cammino con Le PanamaWalkers
Le Panama Walkers, ovvero Sara e Tiziana, di Milano e Bolzano, amiche, camminatrici e amanti dei viaggi slow. Il loro nome nasce dal fatto che, in viaggio, indossano sempre il tipico cappello bianco con la fascia nera. Nato come strumento per proteggersi dal solleone, è diventato un segno distintivo. Durante i cammini scelgono di muoversi senza internet né gps né telefoni, affrontando il viaggio old school munite di cartine e bussola. Questa disconnessione sarà una ri-connessione?