Via Francigena Lazio: da Viterbo a Roma ecco la mappa, il percorso e le tappe da fare a piedi per un viaggio che attraversa borghi e paesaggi d’incanto.
Partenza da Siena arrivo a Roma: la via Francigena del Lazio conclude un cammino di nove giorni che porta alla scoperta di luoghi incantevoli della Toscana e del Lazio, fra paesaggi indimenticabili e borghi in cui stare a contatto con la gente.

Le ultime tappe della via Francigena del Lazio sono le seguenti:
- Viterbo – Vetralla – Sutri (40 km per 1340 metri di dislivello)
- Sutri – Campagnano di Roma – Formello (33,5 km per 1320 metri di dislivello)
- Formello – La Storta – Roma (33 km per 110 di dislivello)
Viterbo – Vetralla – Sutri
A Viterbo siamo ospiti del Convento dei Cappuccini. La struttura è grande, comoda e inquietante quanto basta. La sveglia suona prima dell’alba, ci aspettano più di 40 KM e le gambe iniziano a protestare.
La prima parte attraversa una suggestiva via cava etrusca, poi tra ulivi e querceti arriviamo a Vetralla. Il secondo tratto attraversa un bosco grandioso, anche se infestato dai moscerini che non ci danno tregua. Superato il delizioso borgo di Capranica si raggiunge la perla della Tuscia, Sutri!
Attenzione acqua e punti di ristoro solo a Vetralla e Capranica.
Sutri
Dopo la pausa tra i noccioleti punteggiati di querce monumentali, superiamo le Torri d’Orlando e ci mettiamo in cammino verso Capranica il paese che precede la nostra meta, Sutri.
Mancano 11 KM, ma ne abbiamo 30 alle spalle e li sentiamo tutti. Al grido di barcollo ma non mollo ricordiamo che quando il gioco si fa duro, i duri vanno a bersi uno sbagliato in suv, mentre le panama walkers, testa bassa, prendono a morsi la strada.
Varcando la soglia di Sutri, il campanile della Chiesa di San Silvestro batte le 20! Siamo sfinite! Mentre le gambe scioperano, gli occhi viaggiano tra le meraviglie di questo borgo costruito su un rilievo di tufo. Poco fuori dal centro, l’anfiteatro romano scavato nella roccia e la necropoli etrusca.
Sutri – Campagnano di Roma – Formello
60 KM a Roma. In auto quanto? Un’oretta con calma? In cammino sono 3 tappe. L’equivalenza è giorni vs ore.
Dopo i primi giorni di cammino, la mente si adegua al ritmo del passo e ti accorgi che non pensi più al confronto.
Uscendo da Sutri, subito un tratto di statale. Sappiate che c’è una variante per evitare l’asfalto (+3KM). Riprendiamo tra i campi fino alle cascate di Monte Gelato. Superato il Parco di Veio, una sterrata panoramica ci porta alla arroccata Campagnano, Ultimo tratto in verticale discesa verso la Valle del Sorbo e infine la bella Formello.
Chi, almeno una volta nella vita, non ha dubitato di vivere un illusorio sogno perpetuo? Esistiamo o siamo vittime di un inganno come Jim Carrey in The Truman Show? Bhe, Cartesio si rispose “cogito, ergo sum. Ovvero, se penso bisogna necessariamente che io sia qualcosa, che esista! Non fa una piega anche se a volte basta un pizzicotto!
Le cascate di Monte Gelato
Così è stato all’arrivo alle Cascate di Monte Gelato. Lasciata Sutri, dopo 18KM di cammino, varchiamo l’ingresso di uno dei paradisi del Parco Regionale Valle del Treja. Locus amoenus per definizione, gelato di nome e di fatto, offre una serie di cascatelle-idromassaggio all’ombra di alberi secolari.
Formello – La Storta – Roma

Sveglia presto. L’ultima! È proprio l’ultima, ma non riusciamo a rendercene conto seriamente. Abbiamo ancora a che fare con le nostre tendiniti e vesciche e con il corpo che inizia a chiederci il conto per il servizio reso. Ci mettiamo in cammino come fosse una delle ennesime tappe. Voglia di arrivare mista a tensione.. ce la faremo anche oggi?
La prima parte della tappa ci porta dal borgo etrusco di Formello alle Rovine di Veio passando per la Valle del Sorbo tra ampi pascoli e boschi nel cratere di un antico vulcano.
Poi la svolta! Arriviamo a La Storta, limite dell’area urbana di Roma. I 5KM lungo la trafficata Via Cassia sono una doccia fredda. Dopo giorni tra borghi e natura, siamo in città! Per fortuna, dopo la Cassia, troviamo i meravigliosi parchi urbani di Roma per un atterraggio morbido. Il Parco dell’Insugherata e, infine, Monte Mario, il monte della gioia, dal quale fa capolino The Cupolone…
Via Francigena Lazio Mappa
Per affrontare la Via Francigena Lazio a piedi il consiglio è di munirsi di una guida cartacea come questa utilizzata da noi o di una specifica del Lazio come questa con la mappa e carta geografica del Touring Club Italiano.
Per grandi linee la Regione Lazio aveva mappato i cammini spirituali con questa mappa che alleghiamo in foto.

IN CAMMINO CON LE PANAMAWALKERS
Le PanamaWalkers, ovvero Sara e Tiziana, di Milano e Bolzano, amiche, camminatrici e amanti dei viaggi slow. Il loro nome nasce dal fatto che, in viaggio, indossano sempre il tipico cappello bianco con la fascia nera. Nato come strumento per proteggersi dal solleone, è diventato un segno distintivo. Durante i cammini scelgono di muoversi senza internet né gps né telefoni, affrontando il viaggio old school munite di cartine e bussola. Questa disconnessione sarà una ri-connessione?