Chi ha inventato il gelato? La storia del siciliano che aprì il più antico caffè di Parigi, le neviere di Sicilia e poi a New York dove nacque il cono.
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Lo assaporiamo mentre ci rinfresca le sere d’estate, mentre siamo a mare o passeggiamo tra le vie di un qualsiasi centro storico del mondo. Ne scegliamo il gusto che più ci piace e lasciamo che il palato ci porti dritto al dunque: l’essenza di un frutto. Ne consumiamo miliardi ogni anno eppure forse non sappiamo davvero chi ha inventato il gelato.
Nessuna mania di protagonismo, si badi bene, ma stando alle cronache il gelato pare sia stato inventato proprio da un siciliano. Uno di quelli per cui vale perfettamente il detto, ancora oggi di valida utilità, del “Cu nesci arrinesci”, ovvero chi va via dall’Isola certamente avrà fortuna. Procopio dei Coltelli era uno di questi.
E allora vediamola la storia di chi ha inventato il gelato.
La storia di chi ha inventato il gelato
Dobbiamo tornare indietro di qualche secolo e precisamente all’anno 1651. Dove non si sa con precisione ma le ipotesi sono due: una vuole che sia nato ad Aci Trezza, l’altra a Palermo. Sembra uno scherzo ma Aci Trezza è anche uno dei luoghi per eccellenza della letteratura di Giovanni Verga. Quella in cui parlava dell’ideale dell’ostrica, ovvero di quell’attaccamento alla terra propria di ogni siciliano. Ma Procopio partì per la Francia ed è lì che ebbe fortuna. Quindi immaginiamo, come recita un documento di battesimo, che sia palermitano. Anzi no, immaginiamo fosse proprio di Aci Trezza, perché era una delle antiche borgate in cui arrivava il ghiaccio delle neviere dell’Etna e grazie a queste Procopio inventò il gelato.
Come vedete la storia siciliana è intrisa di dubbi e contese tra la parte orientale e quella occidentale. Un po’ per come avviene con l’arancino e l’arancina. L’uno catanese, l’altra, la femmina, palermitana.

Come fu, come non fu, dopo una serie di progetti e disavventure Francesco Procopio Cutò approda a Parigi. E i coltelli allora che c’entrano? Si pensa che Procopio divenne “dei coltelli” per via del fatto che il comune cognome siciliano Cutù, in francese couteau, significhi coltelli. Ed ecco che gli fu appioppato il nome.
Il siciliano niente fa? Apre il più antico caffè di Parigi. Il suo nome era Procope. Siamo nel 1686 e nel tempo il caffè del siciliano fu frequentato da grandissime personalità francesi: da Robespierre a Danton passando per Balzac e Victor Hugo. Evidentemente il gelato, oltre che il caffè, doveva essere proprio buono. Oggi il posto esiste ancora, in rue de l’Ancienne Comédie, ma, stando alle cronache, si è trasformato in un ristorante.
Procopio dei Coltelli e il più antico caffè di Parigi
Dire che Procopio fu l’inventore del gelato è sicuramente riduttivo, perché in Sicilia lo si consumava già in abbondanza. Di certo fu colui il quale lo rese famoso e apprezzato come lo è oggi nel mondo.
Il tutto trae origine dalle antiche neviere siciliane. Sia l’Etna, sia sulle Madonie, infatti, si lavorava il ghiaccio per la conservazione e il trasporto degli alimenti. Sotto il profilo turistico è bello citare come ci siano luoghi visitabili che ancora oggi conservano il fascino legato al gelato di un tempo.
Sull’Etna esiste la così detta “Grotta del gelo” dove si conserva il ghiaccio in forma perenne. Stessa cosa avviene, anche se più di rado per via dell’innalzamento globale delle temperature, sulle Madonie.
Lì, nei dintorni di Polizzi Generosa, il paese famoso per un dolce chiamato sfoglio e per gli abies nebrodensis, che sono considerati i dinosauri degli abeti natalizi c’è un anfratto in cui anche d’estate è possibile trovare ghiaccio per una granita o un gelato del tutto artigianale. Il luogo si trova a piano della principessa ed è solo una delle tante neviere che esistevano una volta in Sicilia.
Chi ha inventato il cono gelato?
Se da un lato abbiamo più o meno la certezza che il gelato sia nato in Sicilia, è d’obbligo sapere anche chi ha inventato il cono gelato. In questo caso dobbiamo spostarci nella grande mela, a New York.
“Il New York Times – come dice testualmente il Post – racconta in un articolo che l’idea viene dagli Stati Uniti, per la precisione dalla Fiera Mondiale di St. Louis (Missouri) del 1904. Altri sostengono invece che il brevetto del cono gelato sia stato registrato nel 1903 da Italo Marchioni, un immigrato italiano residente a New York”.
Chiunque ha inventato il cono gelato ha fatto non bene ma benissimo. Torniamo dunque a noi e al nostro gelato. Se volete scegliamo un cono e lo facciamo riempire di un gusto alla frutta di stagione o, perché no, di morbido nocciola, pistacchio o cioccolato. E ricordate: in Sicilia il gelato non viene servito a palline. Il cono viene farcito in grande stile a cazzuolate, ovvero con una paletta che mette molto, molto gelato sopra su cui aggiungere anche la panna come in un grattacielo a tanti piani. Insomma, gelato alla mano la passeggiata è servita.