Il pane di Salemi e la tradizione legata al borgo sono tra i capisaldi della cultura Made in Sicilia. Un’arte che ancora oggi si tramanda di generazione in generazione sotto forma d’arte.
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Il pane e la tradizione legata al borgo di Salemi sono tra i capisaldi della cultura Made in Sicilia. Da sempre nella storia dell’uomo, nei racconti dei miti antichi, nelle testimonianze tratte dai testi sacri di diverse religioni, la massima devozione da parte del popolo veniva manifestata con omaggi presi in prestito dalla Natura, come a voler restituire il divino al divino.
Dai fiori ai frutti, dai rituali officiati con acqua o fuoco per arrivare alle danze in onore di stelle e pianeti, il legame uomo natura è sempre stato stretto. A voler tracciare i diversi esempi ci si perde nella vastità di testimonianze in cui l’uomo, dando libertà a fantasia, creatività ed espressione artistica manifestava la propria riconoscenza al divino.
La Sicilia, non di meno, è depositaria di infinite tradizioni e una, in particolare, sembra rappresentare la storia di un’intera comunità.
Siamo a Salemi, piccolo centro nel cuore della Valle del Belìce, in provincia di Trapani; già riconosciuto come uno fra i Borghi più belli d’Italia, vanta una particolare tradizione legata al grano e al suo utilizzo: quello che si manifesta principalmente con la creazione del pane.
Il grano, infatti, era una delle principali colture che da sempre occupavano il territorio e, data la vasta produzione, un ottimo strumento non solo per il sostentamento delle famiglie ma anche per onorare santi e ricorrenze.

IL PANE di salemi E LE FORME ARTISTICHE DI SAN GIUSEPPE
Salemi è già famosa per l’evento delle Cene di San Giuseppe (19 marzo), protettore della famiglia, ma forse non tutti sanno che per ben tredici volte l’anno, tutt’oggi, il grano e le forme di pane da esso ricavate sono protagonisti di altrettante festività.
Il ciclo di queste ricorrenze inizia il 17 gennaio, giorno di Sant’Antonio Abate a cui sono dedicati i “cuddureddi”, offerti, insieme ai “cavadduzzi” per San Biagio il 3 febbraio.
Marzo, come già detto, è il mese delle “cene” di San Giuseppe e degli altari allestiti per l’occasione, privi di pietanze con carne perché è anche il periodo della Quaresima.
A Pasqua, poi, si preparano i “cannatuni”; non passa molto tempo, siamo alla terza domenica del mese di aprile, che si svolge la cena di San Francesco di Paola con altre particolari forme ricavate dal grano.
Il 13 giugno si fa festa a Sant’Antonio da Padova con i “panuzzi”; a fine giugno, invece, per ringraziare dell’avvenuta raccolta del cereale si realizzano “i peri di voi” (piedi di bue).
Dopo una piccola pausa, siamo a settembre, ritornano i “panelli” realizzati per San Nicolò da Tolentino.
Novembre, poi, è il mese più prolifico: il pane dei morti, il pane di Santa Elisabetta e il pane di san Martino ne sono testimonianza.
Infine, a dicembre, per la festività del Natale si realizzano il “carcocciulu” e i “cannalicchi”.
Come vedete l’elenco è lungo e a ciò corrisponde una vera e propria arte. Perché, a quardarli da vicino, queste forme artistiche che richiamano ora le dita di una mano, ora i petali di un fiore, sempbrano più delle meravigliose sculture rinascimentali che pani da mettere sotto ai denti.
SULLE TRACCE DEL PANE PER UNA VISITA A SALEMI
Se avrete modo di visitare il paese, definito a ragion veduta, Città dei Pani, e soprattutto il Museo del Pane Rituale, situato nel centro storico all’interno di un antico palazzo, vi renderete conto della straordinarietà di questa ritualità.
Tutte le forme di pane che vi abbiamo citato, infatti, oltre ad essere ottime da gustare sono veri e propri esempi di altissimo artigianato locale, ricco di tradizione e di sapiente arte manuale, realizzate dalle donne che ancora ne custodiscono l’antichissima tecnica. Una tappa da non perdere nel vostro viaggio in Sicilia.
Info utili
Pro Loco Salemi +39 0924981426 – +39 3291007776. Ufficio Turistico e Accoglienza – +39 0924991400