Gangi Sicilia: il podcast sul borgo medievale delle Madonie. Cosa vedere tra le vie del paese, la festa della spiga e i simboli del borgo.
C’è un borgo, in Sicilia, le cui case si adagiano su una montagna come una colata di cioccolato caldo che dà il tocco finale a un dolce che già capisci sia buono mentre ti avvicini alla vetrina del bar.
Questo perché Gangi, sulle Madonie, ha il pregio di essere circondato da un paesaggio che ammorbidisce gli spigoli e rende tutto morbido, bello e leggero.
Il merito è del grano, il simbolo di questo paese e insieme l’elemento che ci attacca così fortemente alla terra. I campi coltivati sono il tappeto cangiante intorno al quale si erge questo magico paese medievale. E se d’inverno è probabile che tutto sia schiarito dal bianco di una nevicata, l’estate è di un giallo così intenso che ti fa sembrare di avere un pezzo di sole a portata di mano.
Il borgo medievale
Entri in paese e fai un salto indietro nel tempo. Le case in pietra, le vie acciottolate, i balconi fioriti. Una dimensione che ogni viaggiatore ha bisogno di trovare per venir fuori dalla corsa di ogni giorno. Qui, invece, il ritmo è lento come quello dei buoi che una volta, tiravano l’aratro.
C’è un nome che deve tenere a mente chi varca la soglia di questi confini: è quello di Demetra. La dea è, non a caso, la regina della festa più importante che ogni anno rinnova la sua tradizione in piena estate. La festa della spiga che, tra sacro e profano, come per il Muzzuni di Alcara Li Fusi, si trasforma in un ringraziamento per quello che il passato ci ha lasciato in dono.
E che questo sia un luogo che strega lo dicono anche i dipinti del famoso pittore Gianbecchina, che scelse di dipingere proprio questi campi e di narrarne la vita di ogni giorno, quella delle campagne e del lavoro contadino. La terra ed il lavoro che diventa l’arte più nobile dell’esistenza umana.

Cosa vedere a Gangi Sicilia
Andateci al museo civico: per vedere questi dipinti, ma per scoprire anche il lontano passato del borgo. È quasi certo che sorgesse una villa romana non molto lontano. La conferma arriva anche dal ritrovamento di una preziosissima moneta d’oro, probabilmente unica al mondo, che potete vedere di persona.
Gangi Sicilia è montagna: una roccaforte che riesce a tener stretti i suoi figli e i suoi sapori genuini. Pensate alla provola delle Madonie così come a quel gustosissimo piatto di legumi che è “le nove cose”. E non fate come l’amico mio Iachìno Bavetta che, con suo compare Gerlando era andato a Gangi per una vacanza e si trovò a risolvere un doppio caso di omicidio. Erano al ristorante quando il cameriere propose le nove cose.
– Ok, ribatte Gerlando, prendiamo nove cose così assaggiamo un po’ di tutto.
– Guardi che nove cose è il nome del piatto, perché ci sono nove tipi di legumi dentro. Ma il piatto è uno solo
– Allora faccia nove piatti di nove cose così ci saziamo proprio tutti.
Che dire poi dei beni culturali, dei magnifici palazzi storici, delle mummie conservate nel museo della Cripta e del famoso zoppo di Gangi, il nome scelto da più pittori per firmare le proprie opere tra il ‘500 e il ‘600.
Ci sono infine due cose che rendono questo luogo una cartolina a cielo aperto da godere senza filtri, solo con gli occhi e la mente: sono l’alba e il tramonto.
Tutti quei tetti con le tegole in fila lungo una lunga e ripida discesa, se visti da lontano creano uno spettacolare gioco di luci. All’alba quando si mettono a brillare e alla sera quando da lontano, la luna piena sembra calar giù verso il borgo per dargli un bacio.
Gangi in video
Vi proponiamo una particolare vista su Gangi, per aggiungere fascino visivo alla storia, e le belle parole usate per lo spot di una rassegna culturale che si svolge nel borgo: Una montagna di luoghi.