Turismo accessibile per disabili: un progetto coinvolge due comuni delle Madonie. Percorsi e itinerari nei borghi di Geraci Siculo e Gangi.
Dove andare in Sicilia se necessiti di modalità di turismo accessibile, ovvero destinato a tutte le forme di disabilità che compromettono una vacanza come tutte le altre? Le Madonie sono uno dei luoghi da mettere in agenda. I comuni di Geraci Siculo e Gangi, infatti, hanno in cantiere un progetto per la creazione di itinerari ad hoc.
Un turismo aperto a tutti quello del turismo accessibile in Italia che sta crescendo, come il turismo accessibile Sardegna. “Accessibile“, appunto. E la prima giornata a Geraci Siculo è pienamente riuscita. Almeno a leggere i volti dei partecipanti al primo percorso realizzato nell’ambito del progetto “Nel cuore delle Madonie.
Borghi accessibili a tutti, sostenuto dalla Fondazione Con il Sud che finanzia questo genere di progetti. Alla giornata ha preso parte anche un soggetto con difficoltà motorie che, però, visti i ritmi e i tempi del gruppo, ha partecipato in tutta tranquillità. L’iniziativa è stata pensata e ideata come un momento coinvolgente, ma soprattutto di grande condivisione fra i partecipanti.
Definizione di turismo accessibile
Per turismo accessibile e sostenibile si definisce quell’attività turistica che tiene conto di tutte le esigenze che possono avere le persone con disabilità, sia fisica che psichica. Un po’ come i family hotel nati in Trentino, che guardano alle esigenze delle famiglie con bambini.
In queso caso si considera la mobilità, la capacità di potersi muovere da soli o meno e altri problemi connessi. Luoghi e associazioni si attrezzano con percorsi adatti, segnaletiche adatte (come quelle Braille) e altri servizi utili ad una vacanza specifica.
Il progetto in Sicilia
“É stata l’occasione non solo per testare questo percorso – dice Maria Giovanna Meli, referente del progetto – ma anche per dimostrate la validità di un metodo di lavoro di squadra che può diventare, a tutti gli effetti, una vera e propria best practice”.
“Non solo turismo – prosegue la Meli – ma anche inclusione sociale. É stato davvero molto bello ed emozionante vedere in modo in cui un gruppo di persone, fino a quel momento sconosciuti tra di loro, si siano amalgamati diventando una cosa sola”. “Questa tipologia di turismo, seppur di nicchia, ha degli evidenti risvolti sociali e relazionali – dice il sindaco di Geraci Siculo, Luigi Iuppa – Adesso il nostro obiettivo è quello di intercettare non solo il turismo esperenziale, ma soprattutto quelle famiglie con bisogni “speciali”.
Perché abbiamo capito, grazie a questo progetto, che spesso, all’interno di famiglie in cui ci sono persone che hanno una disabilità, ci si priva di fare un viaggio o una gita, proprio per la paura di trovare delle barriere insormontabili.
Per noi questo è un progetto che va promosso soprattutto dal punto di vista umano, una tipologia di turismo che riesce a soddisfare le esigenze di queste famiglie che qui possono trovare certezze di percorsi sicuri, nessuna barriera in bar e ristoranti e un’accoglienza sana, educata, competente e rispettosa. Alla fine ci auguriamo che questa iniziativa possa concretizzarsi nell’attivazione di percorsi che coinvolgano i tour operator e agenzie di viaggio”.