Il ballo delle pazze di Victoria Mas: trama e recensione del libro edito in Italia da Edizioni E/O, diventato un caso letterario.
La Salpêtrière è un deposito per tutte quelle che disturbano l’ordine costituito, un manicomio per tutte quelle la cui sensibilità non corrisponde alle aspettative, una prigione per donne colpevoli di avere un’opinione.

Donne violate e abusate, trattate, da mariti, padri e fratelli, come “cose”, errori della natura che bisogna nascondere e segregare. Mendicanti, vagabonde, barbone e prostitute, scarti della società, buone al massimo per fare da cavie ad esperimenti scientifici, esposte, come fenomeni da baraccone. Quelle che secoli prima sarebbero state streghe, per il Dottor Charcot, furono pazze o isteriche, per tutti, le “alienate”.
Eugénie, parla con i defunti, Louise soffre di convulsioni, Thérèse preferisce rimanere in manicomio piuttosto che tornare in strada, Geneviève, pagherà cara la sua ribellione. L’idea c’è ma andrebbe approfondita e potenziata. Spesso, si dice di un libro: “Peccato! Con cento pagine in meno sarebbe stato perfetto”. A Il Ballo delle pazze, al contrario, ne sarebbero servite almeno il doppio! Sfoglia le prime pagine de Il Ballo delle pazze Victoria Mas.
Il ballo delle pazze trama
Parigi, 1885. A fine Ottocento l’ospedale della Salpêtrière è né più né meno che un manicomio femminile. Certo, le internate non sono più tenute in catene come nel Seicento, vengono chiamate “isteriche” e curate con l’ipnosi dall’illustre dottor Charcot, ma sono comunque strettamente sorvegliate, tagliate fuori da ogni contatto con l’esterno e sottoposte a esperimenti azzardati e impietosi.
Alla Salpêtrière si entra e non si esce. In realtà buona parte delle cosiddette alienate sono donne scomode, rifiutate, che le loro famiglie abbandonano in ospedale per sbarazzarsene. Alla Salpêtrière si incontrano: Louise, adolescente figlia del popolo, finita lì in seguito a terribili vicissitudini che hanno sconvolto la sua giovane vita; Eugénie, signorina di buona famiglia allontanata dai suoi perché troppo bizzarra e anticonformista; Geneviève, la capoinfermiera rigida e severa, convinta della superiorità della scienza su tutto.
E poi c’è Thérèse, la decana delle internate, molto più saggia che pazza, una specie di madre per le più giovani. Benché molto diverse, tutte hanno chiara una cosa: la loro sorte è stata decisa dagli uomini, dallo strapotere che gli uomini hanno sulle donne. A sconvolgere e trasformare la loro vita sarà il “ballo delle pazze”, ossia il ballo mascherato che si tiene ogni anno alla Salpêtrière e a cui viene invitata la crème di Parigi. In quell’occasione, mascherarsi farà cadere le maschere.
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Questa rubrica è curata da “Vivechilegge”, ovvero Paola Ardizzone. Potete trovare altri consigli di lettura nella sua pagina Instagram, e scriverle per eventuali collaborazioni. Se avete voglia di scoprire altro sul mondo dei libri potete spulciare nella nostra rubrica dedicata.