Verdure spontanee siciliane: quali sono, dove trovarle, le ricette per gustarle al meglio e un libro per imparare a riconoscerle.
Verdure spontanee di Sicilia, un toccasana per il palato e per chi ama andare a raccoglierle in natura se le conosce. Dall’autunno alla primavera l’isola è piena di bontà a poco prezzo che fanno bene alla salute. Pensate agli asparagi, ad esempio.

Quella della raccolta delle verdure selvatiche commestibili siciliane è un’arte antica, di moda in tutto il mondo con il termine foraging. E tanti sono i libri che mostrano ricette meravigliose come queste.
Quando è tempo di verdure, non c’è angolo di Sicilia in cui non sia possibile raccoglierne ciuffi per caldi antipasti o per gustosi risotti. E allora ecco una carrellata di ciò che di buono si può fare con un poker di verdure spontanee.
Verdure spontanee siciliane, le ricette più gustose
La Sicilia è terra ricca di verdure, alcune delle quali crescono anche all’interno dei giardini pubblici. Non occorre andare necessariamente lontano per poter trovare quelle più buone, come i giri (bietole), le borragini o la cardella. L’ortica, poi, la si trova davvero ovunque. Tutti i supermercati rionali, infine, offrono sempre più spesso una selezione di verdure locali da comprare.
Bietole o giri
Iniziamo con le bietole, i giri pardon come si chiamano qui. Succulenti e versatili come la carne di maiale, si prestano ad essere sbollentati e poi soffritti in un mix di aglio, pomodoro pelato e peperoncino. Con un buon vino rosso e un tozzo di pane sono davvero squisiti.
Borragine, regina delle verdure spontanee siciliane
Dai giri alle borragini, il top di gamma per quanto attiene a questi poveri ma essenziali alimenti. Il loro profumo è inconfondibile, i loro fiori sono belli come gli iris e le loro spine danno un tocco di rispetto ad una pianta che appare invece fragile e indifesa.
Mettete le foglie e i gambi sottili spezzettati in pentola con il riso, anche senza fare alcun soffritto, e ne verrà fuori un risotto che riempirà di profumo la vostra casa. Potete arricchirlo con taleggio o parmigiano alla fine.
Avvolgete con una foglia grande di borragine un pezzo sottile di formaggio non troppo stagionato e poi passate in pastella e friggete: andrete in estasi.
Ortica
E ora l’ortica, pungente ma fantastica per chi vuol mangiare qualcosa di leggero. Basterà raccogliere le foglie più tenere e cuocerle insieme al riso per dar profumo e colore al piatto. Anche qui, per assaporare al meglio il gusto, potete evitare di fare soffritti ma cuocere direttamente insieme riso e verdure. Un filo d’olio e un tocco di peperoncino alla fine e il risotto sarà fenomenale.
Cardella
Concludiamo il nostro poker con la cardella.
“Roba amara tienila cara” dice un detto.
E allora ecco che anche questa pianta dalle forme particolari (richiamano un po’ quelle del ginko biloba per forma) diventa un toccasana per depurarci, se condite di solo olio e limone, ma anche un ottimo equilibratore di sapori dolci. Unitele in qualsivoglia modo alla salsiccia e non avrete mai la sensazione di star mangiando qualcosa di pesante.
Raccogliere le verdure selvatiche, alcune raccomandazioni
Non è difficile incappare in verdure spontanee siciliane che sembrano eduli ma che invece non sono commestibili. La raccomandazione è di raccogliere e mangiare solo ciò che conoscete veramente. mai fidarsi. Uno dei casi più classici avviene scambiando la mandragora per borragine con effetti anche molto gravi.
Verdure spontanee di Sicilia libro
Partecipate a uno dei tanti corsi che si svolgono in sicilia e altrove o acquistate un libro come questo dell’Università di Palermo per orientarvi e imparare con calma.