Apeirogon, la recensione del libro di Colum McCann edito in Italia da Feltrinelli, la trama e il significato della parola.
Non è un romanzo, non è un saggio, non è nemmeno, secondo me, come alcuni hanno insinuato, un progetto di marketing (Steven Spielberg ne ha comprato i diritti, prima ancora che fosse pubblicato, per farne un film). Di sicuro è un libro difficilissimo da leggere.
Apeirogon ci rimanda a un poligono di lunghezze e forme differenti. E, in effetti, così è strutturato il libro, pieno di digressioni, ripetizioni e salti temporali; paragrafi brevi o brevissimi, a volte di una sola parola, a volte una foto. Si parla di checkpoint e di fionde; di quadri di Picasso e di ornitologia; dei gusti culinari di Mitterand e del carteggio fra Freud e Einstein. Anedotti e citazioni di Borges si mescolano a precetti religiosi e strategie politiche e diplomatiche.
Apeirogon recensione
Tra le intersezioni di ogni frammento, si snoda il racconto del dolore di due padri, uno israeliano e uno palestinese, che hanno perso le proprie figlie, vittime innocenti di una guerra disumana e senza fine, che oggi girano il mondo, insieme, con l’associazione Parents for Peace, per raccontare la loro storia.
Ho fatto fatica a finirlo, lo ammetto, (confesso che ho saltato qualche capitolo sulle abitudini migratorie degli uccelli!), a volte ho interrotto la lettura, poi ripresa ma alternata ad altro. È un libro magnetico, che non si riesce ad abbandonare del tutto, ma non per quel dovere che, a volte, sente il lettore di arrivare alla fine, ma per un impulso incontrollabile di immedesimazione in un conflitto assurdo, feroce e fratricida, diventato endemico e senza soluzione, ormai malsopportato con rassegnazione, come un vicino rumoroso e molesto.
“La vera pace non è l’assenza di tensione, bensì la presenza di giustizia” (Martin Luther King) e di giusto, nella questione arabo-israeliana, al netto di ogni mistificazione, c’è molto poco.
La trama del libro di Colum McCann edito da Feltrinelli
Bassam Aramin è palestinese. Rami Elhanan è israeliano. Il conflitto colora ogni aspetto della loro vita quotidiana, dalle strade che sono autorizzati a percorrere, alle scuole che le loro figlie, Abir e Smadar, frequentano, ai checkpoint. Sono costretti senza sosta a negoziare fisicamente ed emotivamente con la violenza circostante.
Come l’Apeirogon del titolo, un poligono dal numero infinito di lati, infiniti sono gli aspetti, i livelli, gli elementi di scontro che vedono contrapposti due popoli e due esistenze su un’unica terra.
Ma il mondo di Bassam e di Rami cambia irrimediabilmente quando Abir, di dieci anni, è uccisa da un proiettile di gomma e la tredicenne Smadar rimane vittima di un attacco suicida. Quando Bassam e Rami vengono a conoscenza delle rispettive tragedie, si riconoscono, diventano amici per la pelle e decidono di usare il loro comune dolore come arma per la pace. Nella sua opera più ambiziosa, Colum McCann crea Apeirogon con gli ingredienti del saggio e del romanzo, e ci dona un racconto nello stesso momento struggente e carico di speranza. Sfoglia le prime pagine del libro.
Apeirogon significato
Apeirogon,(apeiro=infinito/gônia=angolo), è il nome con cui si indica un poligono formato da un numero indefinito di lati, di lunghezze diverse. È questo il significato in Italiano per i più curiosi e per chi non ha studiato il greco al liceo.
Letture
Questa rubrica è curata da “Vivechilegge”, ovvero Paola Ardizzone. Potete trovare altri consigli di lettura nella sua pagina Instagram, e scriverle per eventuali collaborazioni. Se avete voglia di scoprire altro sul mondo dei libri potete spulciare nella nostra rubrica dedicata.