Il mare d’inverno in Sicilia: i luoghi d’incanto i sapori più intensi come la pasta coi ricci e le suggestioni da poter trovare in viaggio.
Il mare d’inverno in Sicilia è piatto. Non che d’estate non lo sia ma d’inverno, quel blu che si fonde perfettamente con il cielo richiama ad un sentimento che tanti cercano e amano trovare: la calma.

Qualunque costa dell’isola, se ci si passeggia davanti o se ci si viaggia accanto in macchina o in treno, appare forse più bella. Ovviamente, inutile dirlo, se non ci sono mareggiate. Anche se anche loro trasformano le coste in quadri in movimento, in frame di pellicole cinematografiche da vedere e rivedere a ripetizione.
Il suo essere frequentato da pochissime persone accende un desiderio che monta pian piano sino a primavera inoltrata, quando davvero sarà ora di fare i primi tuffi.
Nel frattempo, però, il mare d’inverno è li, ad attendere chi lo vuol guardare.
L’inverno è il tempo del pesce buono. Pescatori subacquei e amanti della lenza frequentano le coste per le spigole e le seppie che si fanno avanti a inverno inoltrato. E poi ci sono loro i ricci.
La pasta coi ricci di Iachìno Bavetta è una pietanza cui affezionarsi. Non tanto perché il protagonista del racconto giallo è ambientato nelle splendide acque di Favignana. Piuttosto perché la pasta coi ricci sa essere immensa nella sua semplicità.
Aglio, olio e peperoncino se si vuole. E poi loro, ricci a volontà. D’inverno questi curiosi abitanti del mare sono più pieni di uova. La loro polpa che richiama gli spicchi d’arancia e mandarino, conserva l’essenza del mare. Proprio come gli olii con cui si fanno i profumi. L’assaggio di un riccio è capace di proiettarci ovunque. A patto che sia mangiato davanti al mare.
Al ristorante a mio avviso non è la stessa cosa. Il mare lo assaggi con i piedi ammollo direbbe il buon Iachìno Bavetta.
I ricci di mare
E pensare che i ricci, non solo potrebbero scomparire a causa della pesca illecita e della gente che li acquista illegalmente, ma potrebbero diventare tra i commestibili marini d’allevamento. Un po’ come le cozze che purtroppo hanno perso parte del loro gusto originario.
Ma andiamo avanti, perché è il mare d’inverno che ci interessa. Il suo saper rendere le isole ancora più suggestive. Andate alle Egadi o alle Eolie ad esempio. Già da lontano avrete una visione diversa dal solito. Le isole saranno più versi e colorate e anche il mare apparirà di un colore differente rispetto all’estate.
I più coraggiosi che fanno il bagno d’inverno sanno quanto sia ritemprante un tuffo e quanto bella la sensazione di uscire dall’acqua (gelida osiamo dire senza poter essere smentiti) e sentire, caldo sotto il sole di dicembre o gennaio.
Il mare d’inverno è l’altra faccia del turismo. Chi viaggia lo sa. Un posto può essere vissuto anche fuori stagione. Da Mondello a Cefalù, dal Plemmirio di Siracusa a Porto Empedocle, ogni spiaggia sarà tutta per voi. E camminando si sa si diventa migliori, soprattutto se nel frattempo si guarda il mare.
Il mare d’inverno in musica
Non possiamo lasciarvi senza la bellezza della canzone “Il mare d’inverno”, scritta da Enrico Ruggeri e interpretata magistralmente da Loredana Bertè.