Mandorlo in fiore, la leggenda della fioritura, il famoso dipinto Mandorlo in fiore di Van Gogh e poi ancora la sagra di Agrigento e la festa in Giappone.
In inverno, mentre tutt’intorno la natura sembra sopita, seppur di un verde intenso, è la macchia di colore che ci fa voltare lo sguardo. Perché, anche da lontano, non ti spieghi come sia possibile che ci siano macchie bianche sparse qui e là che sembrano aver voglia di dire che la primavera è vicina.
Sono i fiori di mandorlo, tra gli unici che fioriscono in uno strano istante: in inverno. Poi in primavera l’esplosione sarà piena, come avviene per il campo di tulipani delle Madonie. Se ci sia a guidarli un qualche motivo scientifico non lo sappiamo e forse non è il caso di saperlo perché c’è una splendida leggenda a cui vogliamo credere. Una leggenda che pone al centro di tutto quella forza incontrollabile e fuori dagli schemi chiamata amore.
La leggenda
Tutto parte dalla Grecia, non a caso la terra degli dei. Si racconta che quando il figlio di Fedra e Teseo Acamante fu costretto a partire per la guerra di Troia, dovette lasciare la sua amante. Fillide, così si chiamava, fu presa dalla disperazione ma si disse che lo avrebbe comunque aspettato.
Passati dieci anni però, forse per il dolore e non vedendo tornare il suo amato, la donna morì. I dieci anni di attesa non passarono invano, però, perché la dea Atena si impietosi e la trasformò in un albero. Quell’albero era un mandorlo.
Fortuna volle che Acamante tornasse in vita, un po’ come Ulisse dopo i tanti anni in giro per il mondo. Quando seppe di Fillide e del fatto che fosse diventata un albero andò da lei per abbracciarla. L’affetto e il dolore furono avvertiti da quell’albero che impersonificava l’animo di Fillide. Così, a quell’abbraccio, il mandorlo rispose con una straordinaria fioritura, la stessa che oggi possiamo ammirare al primo accenno di primavera nelle nostre campagne.
Mandorlo in fiore Van Gogh
Il fascino del mandorlo in fiore ispira gli animi sensibili e ha ispirato non pochi artisti. Fra tutti è impossibile non citare il Mandorlo in fiore di Van Gogh. Il pittore olandese realizzò questo dipinto, un olio su tela, nel 1890. Era il suo personale regalo per la nascita di suo nipote, il figlio di suo fratello.
L’opera – recita Wikipedia – è la rappresentazione di un ramo di mandorlo fiorito, dai petali bianchi, quasi perlacei, che si stagliano in un cielo blu, dalle sfumature turchesi. Come simbolo di vita, Van Gogh scelse i rami del mandorlo, uno dei primi alberi in fiore che, nel soleggiato sud, in quel febbraio annunciava l’imminente primavera. La sinfonia dei fiori di mandorlo, creati con delle pennellate spesse, sono eseguiti con gran cura e come è possibile osservare, sembrano catturare lo sguardo dell’osservatore, spostando l’attenzione su questa parte che da una fantastica luce al quadro. I fiori, che sembrano quasi esplodere sui rami, rappresentano un vero e proprio inno alla vita, non solo un simbolo, e dunque sembra proprio che l’artista voglia augurare al nipote, solo cose belle.
La sagra di Agrigento
In sicilia il mandorlo in fiore è legato alla città di Agrigento. La sagra del mandorlo in fiore è stata per anni uno dei principali eventi internazionali dell’Isola. La sfilata dei carri e soprattutto quei mandorli fioriti nella splendida valle dei Templi sono uno spettacolo per grandi e bambini.
Agrigento ma non solo, perché la sicilia con il mandorlo va proprio a braccetto. Noi abbiamo raccontato di un tour che si può fare in giro per la Sicilia, a caccia non solo dei mandorli ma delle sue prelibatezze: dolci e granite.
In Giappone
Sicilia ma non solo, perché il mandorlo in fiore è venerato in Giappone così come in Sicilia, al pari della famosissima fioritura del pesco. In giappone la festa dei fiori di ciliegio e puno si chiama Sakura e ha a che fare con la rinascita e la fertilità. Un augurio da poter fare a tutti noi.