Le terre promesse: la recensione e la trama del libro di Jean-Michel Guenassia edito in Italia dall’editore Salani.
Dodici anni dopo “Il club degli incorreggibili ottimisti” (Premio Goncourt des lycéens 2009), ambientato nella Francia degli anni ‘50 che, appena uscita in rovina dalla seconda guerra mondiale, affrontava il conflitto algerino, Jean-Michel Guenassia riprende e continua il suo grande affresco storico.

“Le terre promesse” è una storia di famiglia, un romanzo di formazione e, allo stesso tempo, il ritratto di un’epoca, pieno di eventi e personaggi. Igor, Leonid, Franck, il giovane Michel, esuberanti e sognatori, hanno smesso di bere, giocare a scacchi e raccontarsi barzellette su Stalin nel retro del Balto Bistrot mentre fantasticano sul futuro. Sono cresciuti, sono andati via, alcuni per sempre, ognuno alla ricerca della sua Terra Promessa, fosse anche l’aldilà.
Dopo il crollo degli ideali dei grandi movimenti degli anni ‘60, arrivano le delusioni del decennio successivo, i sogni si dileguano e il loro desiderio di creare un mondo migliore si trasforma in illusione.
“Sapevamo fare la guerra ma non eravamo preparati per la pace.”
La realtà presenta il conto e rimane il prezzo da pagare alle utopie. Ma loro, sempre incorreggibili ottimisti, si mettono in moto, spinti dal più potente dei motori: la speranza! Algeria, Russia, Israele, Marocco, l’Italia, ognuno alla ricerca del terreno più fertile per coltivare le proprie ambizioni, contro il destino, in compagnia di se stessi, all’inseguimento di un sogno. Perché, “la cosa più importante nella terra promessa non è la terra, è la promessa.”
Le terre promesse e altri consigli di lettura
Questa rubrica è curata da “Vivechilegge”, ovvero Paola Ardizzone. Una lettrice attenta ed una grande appassionata che con la sua penna acuta riesce sempre a trarre le spigolature più interessanti di ogni libro che ha per le mani. Potete trovare altri libri per chi ama la montagna e consigli di lettura nella sua pagina Instagram, o nella nostra rubrica.