Misericordia di Emma Dante: la recensione dello spettacolo della regista palermitana che mette in scena una pièce dalla breve ma intensa durata.
Nel dramma che la vita può essere per alcuni, c’è sempre una candela che è insieme luce e calore. Una fiamma che può essere un sentimento, un oggetto come una persona. Una persona che ha bisogno di aiuto.

Misericordia di Emma Dante, dopo la messa in scena di Pupo di zucchero, regala al pubblico una pièce che tocca per la sua essenzialità. Forse è di questo che abbiamo bisogno per ora, di cose semplici, storie vere, comuni forse, dentro le quali poter scavare per ritrovare quelle passioni che sembra abbiamo perso inseguendo una modernità che ci separa troppo spesso dall’animo umano; quello fatto di gioie, dolori e che vive di passioni.
In scena c’è una parabola. Un Pinocchio differente da quello che siamo abituati a riconoscere nell’immaginario collettivo. Ma come tutti gli altri è un Pinocchio che porta avanti un po’ il bambino che è in noi e in parte quella condizione di un burattino che va incontro al suo destino con la gioia di chi non sa cosa c’è oltre il sipario della vita.
C’è un Pinocchio in cui viene fuori, prepotente, il dramma ma anche la tenerezza della disabilità. Una condizione estrema che si fa ancora più truce se il contesto in cui si sviluppa è quello di un degrado umano irredimibile ma dettato dalle condizioni della vita.
Anche quando sei nato “scemo” per colpa di un padre che picchiava la pancia della tua mamma che faceva la puttana, anche in questo caso, basta una parola per risorgere insieme a chi ti ha cresciuto: questa parola è “Mamma”.
Mamma, una sola parola, inaspettata, che unisce insieme un trio di altre puttane. Per questo, forse, il tutto ha un che di divino in quell’essere perfetto nelle sue imperfezioni. Essere insieme, essere famiglia.
Una catarsi , quella di Misericordia, che andrebbe condivisa non tanto con chi il teatro lo frequenta da sempre, ma soprattutto con chi pensa non possa metterci piede e che invece, grande o piccino che sia, può scoprire un mondo dal quale è poi difficile voler andare via. Come una giostra, pronta a mettere a bordo qualsiasi Pinocchio vi sia sulla terra.
Lacrime e applausi.
Misericordia Emma Dante, trama e durata
Misericordia è una favola contemporanea. Racconta la fragilità delle donne, la loro disperata e sconfinata solitudine». Così Emma Dante presenta il nuovo spettacolo con il quale il Biondo di Palermo rinnova la collaborazione artistica con il Piccolo Teatro di Milano. Il testo racconta la storia di tre donne che si prostituiscono e di un ragazzo menomato che vive con loro in un monovano lercio e miserevole. Durante il giorno le donne lavorano a maglia e confezionano sciallette; al tramonto, sulla soglia di casa, offrono ai passanti i loro corpi cadenti.
Lo spettacolo è un atto unico della durata di quasi un’ora.