Proverbi siciliani sulla cattiveria, quelli divertenti, quelli sulla vita, i più famosi e antichi. Il proverbi siciliani con spiegazione della “signora Pina”.
Non sta bene dire l’età di una signora ma, in questo caso, farò uno eccezione perché la signora Pina Conti ha 97 anni e se ne può “priare”!
Pina, che ha dedicato la sua vita alla scuola, prima come insegnante e poi come direttrice, è una convinta sostenitrice del valore didattico dei proverbi, ancora di più, li considera un patrimonio culturale e linguistico che sente il dovere di tramandare. Attingendo in gran parte dalla sua memoria e grazie anche al contributo di amici e parenti, ha trascritto e catalogato, riunendoli in unico volume e aggiungendo, ad ognuno, un suo prezioso commento, detti e proverbi siciliani, dai più comuni a quelli più inconsueti. A volte divertenti, a volte amari, i proverbi sono i capisaldi della nostra cultura popolare, essenziali ed efficaci esprimono giudizi, danno consigli ed esortano al buon senso.
“I proverbi sanno parlarci, sanno esprimere una realtà vera, quella nella quale viviamo i nostri problemi e le nostre attese. Un’autentica filosofia: una filosofia che si tramanda.”
Ne riporto una mia personale selezione, scelti perché mi ricordano qualcuno o qualcosa, perché mi hanno fatto sorridere, altri riflettere, perché vorrei che altri li conoscano. In fondo è questo lo scopo di questo libro.
Proverbi siciliani su Amore e Amicizia
Amore e amicizia sono due sentimenti “carburanti” nella vita degli esseri umani. Fatti della stessa sostanza, l’uno è generato dall’istinto “Tira cchiossai un pilu ri fimmina ca un carro ri voi”, l’altra è più consapevole “quannu c’è lu rammi e te’ l’amicizia sempre c’è”. Non senza qualche asprezza “tintu cu è morti nno cori r’avutri” e con qualche accortezza “Cu amici e cu parenti ‘un ci accattari e vinniri nienti”, l’amore e l’amicizia sono ricchezze “Vali cchiù n’amico in piazza che cent’unzi ‘nto na tazza” e danno soddisfazioni “Chiuddu è beddu ca fa bedda a mia”. Certo, nessuno è perfetto, ma un consiglio vale per entrambi: “Ama l’omu to’ cu lu viziu so’” e “Ama l’amicu to’ cu lu viziu so’”
“Il comportamento”
Il carattere si sa, non ce lo diamo noi ma, è vero anche che, col passare del tempo e facendo esperienza, è possibile fare qualche modifica. Le difficoltà e i dolori della vita rafforzano e fanno maturare:
“U stessu mortu ‘nsigna a chianciri”. S’impara che, a volte, è meglio essere flessibili che eroici “Calati juncu ca passa a china” per aspettare momenti più propizi e che è meglio parlare poco che a sproposito “A megghiu parola è chidda ca ‘un si rici”.
Religione e preghiere
La religione e le preghiera sono fonti d’ispirazione per la cultura popolare. Esortano alle buone azioni “‘nto n’ura Dio lavura”, insegnano la rassegnazione “Comu a porta Diu si fa” e consolano “U Signuri affliggi e ‘un abbanduna” perché in fondo si sa “‘mbriachi e picciriddi Diu l’aiuta.”
Il tempo
Nonostante sia leggendaria la flemma dei siciliani, la maggior parte dei proverbi consigliano di affrettarsi e non perdere tempo, “Cu arriva prima macina i mulino” di non procrastinare perché “u poi è parente di mai” e di cogliere al volo le occasioni: “ogni lassata è pirduta.” Al contrario, una lunga attesa è sintomo di cattivo presagio “Varca c’addimura porta carricu”!
Il poco e il molto
“U picca m’abbasta, l’assai m’assupècchia” è una logica di saggezza che invita alla parsimonia. “Ogni ficateddu ri musca è sostanza” insegna ad accontentarsi e a dare il giusto valore anche alle piccole cose.
La matematica e le opinioni
Si dice che “la matematica non è un’opinione”, lo è invece per la saggezza popolare siciliana che applica regole proprie “Cu sparti avi a megghiu parti” e fa somme con risultati improbabili, “trenta e dui … ventotto”.
Proverbi siciliano sulla Prudenza
Una delle quattro virtù cardinali, la prudenza non è mai troppa, Diffidare sempre, anche dei propri cari: “Quando u riavulu t’accarizza chiustu è signu ca voli l’anima”, mi diceva mio padre quando, da bambina, lo vezzeggiavo nella speranza di ottenere un regalo o un permesso!
Cose e realtà del nostro quotidiano
“I guai ra pignata i sapi a cucchiara ca l’arrimina” altro non è che il monito tolstoiano che ognuno sa i guai suoi.
Potrei continuare all’infinito ma non voglio togliere il gusto della scoperta a chi vorrà leggere questo libro. Concludo con qualche accenno ai Modi di dire che, come i proverbi, sintetizzano consigli e critiche, lanciano anatemi e caratterizzano il dialetto.
“Morto nta ll’uovo”, ingiuria per il pigro. “Botta ri sali” imprecazione mortifera. “Sangu miu” si dice a chi si ama.
Vivide le immagini di “Arriminàrisi comu u scravaàgghiu nt’a stuppa” e “U cielo u ittò e a la terra l’apparò”.
Tipiche espressioni delle cultura siciliana e del suo rapporto con la legalità e le forze dell’ordine: “Sbirru a cu si penti” e “Cantari senza lignati”.
Il detto che chiude la raccolta non poteva che essere: “Agneddu e sucu e finiu u vattiu”!
P.s. Il volume è fuori commercio e realizzato senza fini di lucro.
Chi vorrà possederne una copia può lasciare un libero contributo per sostenere le ristampe.
LIBRI E CONSIGLI DI LETTURA
Questa rubrica è curata da “Vivechilegge”, ovvero Paola Ardizzone. Una lettrice attenta ed una grande appassionata che con la sua penna acuta riesce sempre a trarre le spigolature più interessanti di ogni libro che ha per le mani. Potete trovare altri libri per chi ama la montagna e consigli di lettura nella sua pagina Instagram, o nella nostra rubrica.