Una poliziotta musulmana è la protagonista della serie di gialli nati dalla penna del ginecologo palermitano Giuseppe Valenti.
“L’armadio a muro della camera da letto di Zamira nascondeva soprattutto hijab – ne aveva moltissimi e di tutti i colori – e decine e decine di scarpe tutte diverse tra loro, tranne che per l’altezza del tacco, mai sotto gli otto centimetri.
Intanto che Zamira sceglieva cosa indossare dalla tv echeggiavano le parole di papa Nicola, il primo pontefice nero nella storia della Chiesa”…
Per inciso il vescovo di Roma – siamo nel 2033, la storia è ambientata fra dieci anni – prega per l’emergenza dell’influenza aviaria che sta facendo stragi nell’America Latina, e ricorda i quattro milioni di vittime della pandemia legata al Covid di tredici anni prima…
Bastano una ventina di pagine del primo romanzo di Giuseppe Valenti, ginecologo palermitano prestato alla scrittura, per trovarsi catapultati in alcune delle novità che l’autore introduce nel variegato mondo del giallo italiano. Su tutte spicca il personaggio principale, Zamira El Amri. La protagonista è un’italiana, musulmana, poliziotta, anzi di più, vicequestore, di stanza a Torino, che indossa regolarmente il velo islamico. Una rappresentante delle forze dell’ordine che non molla un millimetro nel corso delle indagine, ma che vive, capitolo dopo capitolo, un’evoluzione, facendo i conti con sentimenti contrastanti, con tumulti del cuore e tafferugli dell’anima.
“Un furto incredibile. Chi ha rubato i miei ovociti?” di Giuseppe Valenti ci trascina in un futuro non troppo distante e nel mondo della procreazione medicalmente assistita, mondo familiare all’autore, e che scatena il primo dei tanti colpi di scena che tengono alta la tensione e non fanno abbandonare la lettura. La sottrazione di alcuni ovociti crioconservati, il loro possibile utilizzo improprio e illecito sono l’origine del dipanarsi della vicenda, di un mistero da sciogliere che va di pari passo con il privato della detective, affiancata da una pletora di personaggi e costretta a fare i conti con indizi, supposizioni, sorprese.
Un giallo in piena regola, insomma, ma non semplicemente un giallo. Diritto alla genitorialità, violenza sulle donne, integrazione multiculturale. Non mancano spunti di ampio respiro in queste pagine, puntellate da varie citazioni letterarie, più o meno evidenti.
Il volume (220 pagine, 18 euro), edito dalla sigla palermitana Spazio Cultura, è stato presentato al recente Salone del Libro di Torino; l’autore ha anche preso parte al Memoria Fest di Mirandola, appuntamento di respiro internazionale, organizzato anche dalla casa editrice Einaudi. La storia di Zamira è destinata a non essere un episodio isolato. È in programma una serie cartacea di ampio respiro. Chi leggerà il primo libro, immaginiamo, non potrà fare a meno dei successivi…
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