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Le donne dell’Acquasanta: una storia palermitana

Luglio 3, 2022 by Paola Ardizzone

Le donne dell’Acquasanta: la Palermo di fine ‘800 nel libro scritto da Francesca Maccani ed edito dalla casa editrice Rizzoli.

Tra la fine dell’800 e i primi anni del 900, Palermo ha vissuto uno dei periodi di suo massimo splendore. È una città elegante, industriosa, vitale e capace di attrarre capitali ed investitori stranieri. È la Palermo dei Florio, dei Whitaker, degli Ahrens.

Le donne dell'Acquasanta
La copertina del libro

Mentre il Basile progetta e realizza il teatro Massimo e Damiani Almeyda ultima il Teatro Politeama, in periferia e vicino al mare sorgevano i primi complessi industriali. Tra i Cantieri Navali e il Cimitero degli Inglesi, di fronte al porticciolo turistico dell’Acquasanta, la Manifattura Tabacchi era composta da nove fabbricati principali e una serie di edifici minori su un’area di circa due ettari.

La trama

Sorto sulle ceneri di un lazzaretto del 1600, nel 1885 il complesso fu ingrandito e trasformato in una fabbrica di sigari e sigarette in cui lavoravano oltre seicento donne. Proprio di quelle operaie, racconta Francesca Maccani, misere vite, amicizie e rivalità, amori, gioie e dolori.

Piccole storie nella Storia. Questo è “Le donne dell’Acquasanta”, libro edito da Rizzoli. Giovani donne chine per ore, su un bancone, in un ambiente malsano, vessate e molestate da guardiani cúpidi e violenti, erano costrette a lavorare anche con i figli di pochi mesi legati addosso, pur di non assentarsi, per una misera paga, spesso unico sostentamento di famiglie numerose e indigenti.

Franca e Rosa, amiche da sempre; Franca “il vento impetuoso e Rosa le fronde che da esso si fanno attraversare e lo smorzano”, avranno il coraggio, ognuna a suo modo, di alzare la testa e combattere per i propri diritti. In quello che può essere considerato un gigantesco monumento al lavoro (oggi in stato di abbandono) grazie al coraggio e alla resilienza di un gruppo di lavoratrici, fu creato uno dei primi baliatici delle nascenti fabbriche del Regno.

Non per tutte ci sarà l’happy ending ma, un finale aperto, lascia, se non il dubbio di un nuovo capitolo, la certezza di tante speranze. Eccellente l’uso del dialetto!

DI LIBRI E LETTURE

Questa rubrica è curata da “Vivechilegge”, ovvero Paola Ardizzone. Una lettrice attenta ed una grande appassionata che con la sua penna acuta riesce sempre a trarre le spigolature più interessanti di ogni libro che ha per le mani. Potete trovare altri libri per chi ama la montagna e consigli di lettura nella sua pagina Instagram, o nella nostra rubrica.

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Filed Under: Apertura, Cultura Tagged With: libri

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