Fiumara d’arte, il podcast: a lezione di bellezza nel percorso di installazioni in Sicilia, l’hotel e il pensiero dell’ideatore del progetto d’arte contemporanea Antonio Presti.
Prendi un fiume, guardane le pietre e sentine lo scorrere leggero dell’acqua. Poi immaginane il percorso, come una linea trasparente sulla quale scivolare a valle fino al mare o invece risalire su, in vetta, sino alla sua origine attorniata dal verde.
In questo cammino immagina di poter vedere ma soprattutto vivere l’esperienza di opere d’arte capaci di proiettarti dentro a un’emozione di cui è difficile descrivere in una sola parola le mille cose che verrebbero da dire.
Ce n’è una, però, che riesce a riassumere e a condensare tutti questi stati d’animo come l’estratto di pomodoro in barattolo fa con l’estate, riuscendosela a portare sempre dietro, anche d’inverno. Questa parola è bellezza.
Pensateci, davanti a una cosa bella, che sia un’opera d’arte, un brano musicale o semplicemente un momento in cui siete a vostro agio, tocchiamo con mano sentimenti senza forma come la gioia o la felicità. E per fortuna esistono cose tangibili che possono aiutarci a percepirle.
Una di queste si chiama Fiumara d’arte. Parliamo di uno fra i più grandi parchi d’arte a cielo aperto d’Europa. Un fazzoletto di terra che inizia la sua tessitura davanti al mare e si inerpica nell’entroterra siciliano trasformando in opere d’arte le vette delle colline e gli angoli delle strade. Il tutto lungo una fiumara, appunto, l’ansa in cui scorre uno dei quattro elementi della vita: l’acqua.

Puoi camminare e trovarti davanti ad una gigantesca finestra sul mare, alzare lo sguardo ed essere abbagliato dalla bellezza di una piramide che, come un diamante, sembra voler pungere il cielo. Puoi addentrarti in un labirinto che più che a perderti, serve per ritrovarti, galleggiare su un’onda che segue le curve delle montagne, portando il mare e il cielo a toccarsi e infine passare la notte in una delle stanze d’arte di un hotel chiamato non a caso Atelier sul mare.
La Fiumara d’arte che parte da Castel di Tusa è un cammino di bellezza e ogni tappa di questo percorso restituisce un tassello di un mosaico che eleva verso quella condizione di leggerezza dell’animo che ci porta ad apprezzare la vita e ciò che ci mette davanti.
La Fiumara d’arte, il podcast e le opere
Le opere d’arte che ne fanno parte e che si stagliano, gigantesche, davanti alla bellissima natura dei Nebrodi e alle isole Eolie che sembrano vegliare sulla costa, hanno nomi che richiamano a pellicole cinematografiche da guardare e riguardare senza sosta.
- Il Labirinto di Arianna
- La materia poteva non esserci
- Stanza di Barca d’oro
- Energia mediterranea
- Piramide 38 parallelo
- Una curva gettata alle spalle del tempo
- Monumento per un poeta morto, ovvero La finestra sul mare
Tappe di una mappa dell’animo, prima che ancora un percorso da vivere in prima persona in una giornata o un weeekend da dedicare alla rigenerazione dello spirito.
Se vuoi, tutto questo progetto è una scommessa, forse una missione, quella di poter far trionfare l’essenza e la semplicità del bello in un contesto globale che taglia come una cesoia le occasioni per una rinascita interiore.
Qui, lungo questo percorso che tocca luoghi come Castel di Tusa, Castel di Lucio, Motta d’affermo, Mistretta e altri, invece, puoi assorbire energia tappa dopo tappa, percepire che davvero l’arte è rigeneratrice. E tutto, scusate se è poco, alla luce del sole, sotto la scia calda e luminosa di quella stella che rende questa terra un’oasi di irripetibile contrasto e bellezza.
Ecco la bellezza, torna ridondante in questo racconto come il personaggio di una storia. Dietro a tutto ciò c’è una persona che è il creatore di questo progetto, il deus ex machina di questa materia che restituisce energia.
Lui si chiama Antonio Presti e queste sono le sue parole… è nell’invisibile che si manifesta il respiro della bellezza. Non è un caso che lungo la Fiumara, così come sull’Etna, nascano i belvedere della bellezza. Luoghi dove la vista può andare oltre a quello che vedono i nostri occhi. Soste di un cammino in cui, oltre a vedere, si sente il gusto della nostra essenza.